L’IA e la vitivinicoltura: il ruolo inestimabile dell’umanesimo
Brunello Cucinelli: “Mani sapienti e creatività umana, fondamentali nel vino di qualità”
L’intelligenza artificiale (IA) si conferma come un alleato prezioso in molteplici settori, tra cui la vitivinicoltura, ma non sarà mai in grado di sostituire il valore insostituibile delle mani sapienti e della creatività umana. È questa la visione di Brunello Cucinelli, noto imprenditore umanista, che ha condiviso il suo punto di vista durante il congresso nazionale di Assoenologi tenutosi oggi e domani a Cagliari.
“Avremo bisogno sempre più di persone che generano, creano e di mani sapienti, ma le mani sapienti devono avere anche una giusta remunerazione”, ha sottolineato Cucinelli. L’imprenditore, celebre per la produzione di cachemire e vino, gestisce cinque ettari di vigneto a Solomeo. Qui, nel 2011, ha avviato un progetto vitivinicolo caratterizzato da filari disposti seguendo le forme dei giardini tardorinascimentali, con varietà di uve come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, omaggio alla tradizione del Centro Italia.
Secondo Cucinelli, i principi fondamentali per una viticoltura sostenibile restano immutati nel tempo. “Dobbiamo tornare a vivere in equilibrio con il Creato, dobbiamo prendere il mondo secondo misura”, ha affermato. Per lui, fare agricoltura significa instaurare un rapporto di rispetto reciproco con la natura, mentre produrre vino di qualità implica cura e attenzione verso la terra e i suoi frutti. Ma non è solo una questione di sostenibilità ambientale: Cucinelli punta anche a restituire dignità economica e morale al lavoro umano, trovando un equilibrio tra profitto e bene comune.