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Crollano le previsioni di assunzioni estive in Umbria: allarme tra le imprese

La regione registra un calo del 5,1% nelle assunzioni di giugno, con l’industria e i servizi in difficoltà e le imprese turistiche particolarmente colpite. La Camera di Commercio propone formazione e riduzione del cuneo fiscale come soluzioni.

In Umbria le previsioni di assunzioni per l’estate 2024 mostrano un significativo calo, con un andamento già evidente a partire da giugno. È questo il quadro che emerge dalla nuova rilevazione Excelsior, condotta da Unioncamere e Anpal, che ha coinvolto oltre 10.000 imprese italiane.

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La nostra regione non riesce a brillare: rispetto al 2023, sia l’industria che i servizi registrano un arretramento significativo, posizionandosi ben al di sotto della media nazionale. In dettaglio, proprio nel mese di giugno, le assunzioni previste saranno 5.560, con un calo di 300 unità rispetto allo stesso mese dello scorso anno, pari a un meno 5,1 per cento. Questo decremento porta l’Umbria ad avere la peggiore performance del centro Italia.

La situazione nel trimestre estivo, pur rimanendo inferiore rispetto al dato medio italiano e del centro, che registrano entrambi un segno positivo, continua a essere negativa, anche se non la peggiore. Tra giugno e agosto si prevede in Umbria di assumere 15.460 persone, 270 in meno rispetto al 2023, con una diminuzione dell’1,7 per cento.

A frenare particolarmente sono le imprese turistiche, che per giugno prevedono di assumere 1.120 persone, registrando un calo del 9,7 per cento, e per l’intera estate 3.420 persone, con una diminuzione del 7,3 per cento rispetto all’anno precedente.

Secondo il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, queste previsioni potrebbero essere influenzate da un eccesso di prudenza da parte delle aziende, soprattutto alla luce della nuova campagna promozionale regionale che potrebbe portare risultati positivi. Tuttavia, un problema persistente per le imprese umbre rimane la difficoltà nel reperire le figure professionali necessarie. Infatti, il 56 per cento dei posti disponibili rischia di rimanere scoperto, un incremento rispetto al 52 per cento dello scorso anno.

Per affrontare questa criticità, la Camera di Commercio propone una politica organica che riguardi principalmente la formazione, ma anche il taglio del cuneo fiscale per aumentare il reddito reale dei lavoratori.

Dalla rilevazione emerge che i profili più richiesti sono operai specializzati e conduttori di impianti, seguiti da professionisti del commercio e dei servizi, profili generici, dirigenti, specialisti e tecnici, e infine impiegati. Le imprese umbre intenzionate ad assumere sono in totale il 15 per cento, al di sotto della media italiana del 18 per cento, con solo il 9 per cento delle assunzioni destinate a personale laureato.

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