Skip to main content

Il paradosso dei laureati in Umbria: pochi assunti ma difficili da trovare

La regione tra le ultime in Italia per percentuale di assunzioni di laureati, ma le imprese lamentano difficoltà nel reperire il personale qualificato. Un’analisi del report Unioncamere-Excelsior 2023

Un paradosso evidente caratterizza il mercato del lavoro per i laureati in Umbria nel 2023. Da un lato, la regione si posiziona come terzultima in Italia per la percentuale di assunzioni di laureati sul totale degli avviamenti al lavoro; dall’altro, le imprese umbre segnalano una difficoltà significativa nel reperire i laureati necessari, con percentuali di carenza che raggiungono picchi del 74% tra il personale medico e paramedico, 70% tra gli ingegneri elettronici e dell’informazione e 68% tra i laureati in ingegneria civile e architettura.

Il quadro emerge dal report realizzato da Unioncamere, utilizzando i dati del sistema informativo Excelsior (curato da Unioncamere e Anpal) e quelli di AlmaLaurea, intitolato ‘Laureati e Lavoro – gli sbocchi professionali dei laureati nelle imprese, indagine 2023’. Questo studio analizza approfonditamente la situazione in tutte le regioni italiane, offrendo un’istantanea delle difficoltà e delle dinamiche del mercato del lavoro per i laureati.

Pubblicità

Nel 2023, le imprese umbre hanno dichiarato di voler assumere 5.900 laureati, rappresentando il 9,1% delle assunzioni totali. Questo dato colloca l’Umbria al terz’ultimo posto in Italia, superata solo da Abruzzo (8,3%) e Valle d’Aosta (6,8%). Al contrario, le regioni con le migliori performance sono Lombardia (18,8%), Lazio (18,4%) e Piemonte (15,7%). Anche altre regioni del centro Italia non sono molto sopra l’Umbria: la Toscana registra un 9,5% e le Marche un 9,3%.

Il numero di laureati assunti in Umbria è passato dai 5.284 del 2019 ai 3.912 del 2020, a causa della pandemia. Tuttavia, nel 2021 e 2022 si è registrata una ripresa con rispettivamente 4.904 e 6.475 assunzioni, superando i livelli pre-Covid. Nel 2023, complice una crescita economica più modesta, il numero di assunzioni è sceso a 5.900, segnando un calo dell’8,9% rispetto al 2022. Nel confronto tra il 2019 e il 2023, la crescita delle assunzioni di laureati in Umbria è stata dell’11,7%, ben al di sotto del +30,2% registrato a livello nazionale.

Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio regionale, ha evidenziato come l’Umbria non brilli nel panorama delle assunzioni di laureati. Tuttavia, le imprese lamentano difficoltà nel trovare il personale qualificato necessario. Mencaroni sottolinea la necessità di approfondire le ragioni di questo mismatch, esaminando i canali di reclutamento utilizzati dalle imprese umbre e i problemi nel reperimento del personale.

«L’Umbria non brilla e anzi è a fondo classifica sulle assunzioni dei laureati, eppure le imprese della regione affermano che, in media in oltre un caso su due, hanno difficoltà a trovare i laureati di cui hanno bisogno. Insomma, il mismatch è grande e il report di Unioncamere-Excelsior, molto corposo e approfondito, va studiato a fondo perché può contribuire a mettere in campo innovazioni nelle politiche della formazione e del lavoro» ha dichiarato Mencaroni.

Nonostante la crescita inferiore rispetto al dato nazionale, Mencaroni ha sottolineato che tra il 2019 e il 2023 le assunzioni di laureati in Umbria sono comunque cresciute, passando da 5.284 a 5.900. Questo testimonia un cambiamento, seppur insufficiente, del sistema imprenditoriale umbro verso livelli di maggiore innovazione e qualità. La Camera di Commercio regionale è impegnata a supportare questo cambiamento, ponendo al centro la transizione digitale ed ecologica.

Condividi questo articolo

Pubblicità