Concorsopoli: condannati Marini e Bocci
Manipolazione di concorsi pubblici: due anni di reclusione per Marini, due anni e sette mesi per Bocci. Barberini condannato a tre anni.
Perugia – Si è concluso con condanne significative il processo Concorsopoli, riguardante la presunta manipolazione di concorsi banditi dall’Azienda ospedaliera di Perugia e dall’Usl Umbria 1. L’ex presidente della Giunta regionale umbra, Catiuscia Marini, e l’ex segretario del Partito Democratico umbro, Gianpiero Bocci, sono stati riconosciuti colpevoli.
Marini è stata condannata a due anni di reclusione, mentre Bocci ha ricevuto una pena di due anni e sette mesi. Quest’ultimo è stato giudicato colpevole anche del reato di associazione per delinquere, reato per cui è stato condannato anche l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini, con una pena di tre anni. La decisione del tribunale, comunicata alle 13 in punto dai giudici del secondo collegio presieduto da Marco Verola, ha richiesto 21 minuti di lettura.
Nell’Aula degli Affreschi erano presenti Marini, Bocci e Barberini, insieme ad altri imputati. Assente Walter Orlandi, condannato a 1 anno, 9 mesi e 10 giorni. Ecco il dettaglio delle condanne inflitte: Maurizio Valorosi: 1 anno, Luca Barberini: 3 anni, Gianpiero Bocci: 2 anni e 7 mesi, Eleonora Capini: 1 anno e 4 mesi, Marco Cotone: 9 mesi e 10 giorni, Potito D’Errico: 2 mesi, Rosa Maria Franconi: 1 anno e 4 mesi, Catiuscia Marini: 2 anni, Patrizia Mecocci: 1 anno e 4 mesi, Walter Orlandi: 1 anno 9 mesi e 10 giorni, Mario Pierotti: 1 anno 9 mesi e 10 giorni, Domenico Riocci: 2 mesi, Alessandro Sdoga: 1 anno e 4 mesi, Antonio Tamagnini: 1 anno, Simonetta Tesoro: 1 anno e 4 mesi, Elisabetta Ceccarelli: 1 anno e 4 mesi, Patrizia Borghesi: 2 anni, Mauro Faleburle: 1 anno e 4 mesi, Massimo Lenti: 1 anno e 4 mesi, Antonio Tullio: 10 mesi e Alvaro Mirabassi: 1 anno e 4 mesi.
All’uscita dal Palazzo di Giustizia, Bocci e Barberini hanno preferito non commentare la sentenza. Marini, invece, si è fermata a parlare con i cronisti, dichiarando: “Considero molto importante che sia stata fatta definitivamente chiarezza di non aver mai promosso in questa regione una associazione a delinquere e di non averne mai fatto parte. Al tempo stesso rimangono in piedi alcuni reati tipici del pubblico amministratore tra cui l’abuso d’ufficio, ma sono serena per il secondo grado. Il mio è stato un lavoro a difesa del Servizio sanitario regionale, a tutela dei servizi e della capacità di innovazione.”
Il tribunale ha deciso che Valorosi, Barberini, Bocci, D’Errico, Franconi, Marini, Mecocci, Orlandi, Riocci, Tamagnini, Tesoro, Borghesi, Faleburle, Lenti e Tullio sono interdetti dai pubblici uffici per la durata pari a quella della pena detentiva inflitta. La pena inflitta a Capini, Cotone, D’Errico, Franconi, Marini, Mecocci, Orlandi, Pierotti, Riocci, Sdoga, Tamagnini, Tesoro, Ceccarelli, Borghesi, Faleburle, Lenti, Tullio e Mirabassi rimane “condizionalmente sospesa alle condizioni di legge per la durata di cinque anni, e che della presente sentenza di condanna non sia fatta menzione nel certificato del casellario giudiziale.”
Dal reato di associazione per delinquere sono stati assolti Marini, Franconi e Tamagnini. Barberini è stato assolto dai capi d’accusa di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falso, mentre Bocci è stato assolto da due capi d’accusa di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Gli imputati condannati dovranno risarcire i danni in sede civile, oltre alle spese sostenute dalle parti civili: 6.189 euro alla Regione Umbria, 8.234 euro all’Azienda ospedaliera di Perugia, 6.334 all’Usl Umbria 1 e 4.222 euro a Cittadinanza attiva.
“La sentenza ci ha molto sorpreso perché il tribunale è andato anche oltre le richieste del pm,” ha dichiarato l’avvocato David Brunelli, difensore di Bocci e Barberini. “Credo che molte delle condanne si siano basate su errori nella ricostruzione dei fatti, sulla sopravvalutazione delle prove derivanti dalle intercettazioni e su applicazione dubbia di alcune norme penali. Leggeremo la sentenza e faremo le valutazioni più appropriate.