Ad Orvieto, negli ultimi quattro anni, il turismo è cresciuto di meno rispetto alla media umbra. Lo dice Banca d’Italia
Orvieto rimane indietro nella crescita turistica rispetto alla media regionale, secondo il rapporto della Banca d’Italia
Il turismo orvietano fa registrare perfomance molto deludenti rispetto ai flussi che si registrano nelle altre città umbre. Lo certifica la Banca d’Italia nella sua relazione annuale sullo stato di salute dell’economIa umbra. L’analisi prende in considerazione tutti i settori economici e, per quanto riguarda il turismo, si segnala un aumento generalizzato in tutta la regione delle presenze turistiche nel quadriennio che va dal 2019 al 2023, ad eccezione della sola Gubbio che presenta invece valori negativi. La nota dolente riguarda anche Orvieto che, nel periodo preso in esame, ha fatto registrare una crescita complessiva molto modesta, pari al solo 0,5 per cento che è la più deludente rispetto agli altri comprensori turistici umbri. L’incremento di Orvieto equivale ad una crescita di presenze turistiche per chilometro quadrato di 466 unità contro la media di 626 registrate a Spoleto e al mega incremento segnato da Assisi con ben 4438 unità.
Nel medio periodo il turismo orvietano non dimostra insomma di avere grandi segni di crescita nonostante gli sforzi profusi anche dall’amministrazione comunale che continua a ritenerlo la primaria fonte economica della città, destinataria anche di importanti investimenti, derivanti soprattutto da fondi regionali. L’analisi di Banca d’Italia conferma dunque la posizione critica di chi ad Orvieto avanza da tempo dubbi sull’effettiva crescita dell’economia turistica. Il rapporto prende in considerazione anche i redditi da lavoro dipendente che hanno poco più che recuperato nel 2022 il calo, dovuto al covid, del 2020 e che, quindi, in termini reali sono risultati in calo.
Inoltre, i salari che pagano le multinazionali che operano con i loro stabilimenti in Umbria sono del 23% più elevati di quelli distribuiti dalle aziende umbre, in particolare la retribuzione media giornaliera è di 93 euro contro 76.