
Accordo di programma, Ast ribadisce: prima risolvere il nodo energia
O si risolve in modo definitivo, “contingente e strutturale”, il nodo dei costi energetici o Arvedi Ast non firmerà l’Accordo di programma.
All’indomani dell’incontro in Regione in cui è stato prospettato ai sindacati che resta fermo, come garantito dal ministro Urso, di arrivare entro febbraio alla firma dell’Accordo di programma, la proprietà delle Acciaierie ternane mette (o per meglio dire, rimette) un punto fermo che gela le aspettative di lavoratori e imprese dell’indotto.
Con una nota, l’amministratore delegato dell’azienda, Dimitri Menecali, ribadisce la necessità di “risolvere il problema del costo dell’energia prima di qualsiasi Accordo di programma”.
Concetto meglio esplicato nel prosieguo della breve, ma esplicativa nota: “Nessuno, e dunque neppure Arvedi Ast in buona fede può assumersi la responsabilità di firmare un accordo che non contenga la soluzione, contingente e strutturale, del costo dell’energia, poiché comprometterebbe la competitività, lo sviluppo, il rilancio dell’azienda e il futuro dei posti di lavoro”.
Il messaggio – nonostante le rassicurazioni di Regione e Governo – è chiaro: se non si trova una soluzione definitiva e duratura al problema dei costi energetici, il gruppo Arvedi non intende assumersi formali per il polo ternano.
Un “paletto”, quello ribadito dalla proprietà, che rischia quantomeno di spostare l’arco temporale per la sospirata firma dell’Accordo di programma.