Ast, proclamato lo stato di agitazione: “Incertezza sul piano industriale”
Terminato il ciclo di assemblee in Acciai Speciali Terni e Tubificio, le segreterie regionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e le Rsu del Gruppo Arvedi Ast hanno proclamato lo stato di agitazione, lamentando incertezza sul piano industriale.
I sindacati lamentano il proseguimento della fase di stallo e l’indisponibilità dell’azienda a discutere un piano industriale “sganciato dallo stesso accordo di programma”.
“I lavoratori e le lavoratrici – ricordano i sindacati – da oltre due anni con senso di responsabilità hanno reso sostenibile la lunga fase di incertezza che ha anche determinato un cambio sull’organizzazione del lavoro modificando tempi, carichi, ritmi e rapporti con alcuni livelli dirigenziali controproducenti nel confronto con i lavoratori. Non viene riconosciuto il sapere dei lavoratori e per questo viene meno il senso di appartenenza. Tutto questo – spiegano – contribuisce all’aumento del malcontento generale con l’aggiunta del fatto che nell’ottica delle razionalizzazioni e delle efficienze le azioni introdotte si sono limitate, troppo spesso, a semplici comunicazioni, senza un coinvolgimento appieno dei lavoratori e delle loro rappresentanze escludendoli, quindi, dai processi di condivisione”.
Infine, segnalano “lo stato di indebolimento in termini salariali e occupazionali delle ditte dell’indotto che invece sono strategiche per i livelli qualitativi, produttivi, di manutenzioni e servizi dello stabilimento”.
Criticità per le quali le segreterie regionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e le Rsu del Gruppo Arvedi Ast chiedono “un cambio di passo”, e certezze, non solo rispetti agli investimenti da confermare, ma anche su un cronoprogramma per la sua realizzazione, “anche per definire le relative ricadute sul piano sociale e ambientale”.
Nella Rsu di gruppo che si svolgerà venerdì 15 novembre saranno definiti i dettagli della mobilitazione.