Boom del turismo umbro: nuove strategie per sfruttare il potenziale
In dieci anni il turismo umbro è cresciuto a doppia cifra, superando i livelli pre-Covid
Secondo una ricerca presentata a Perugia, l’Umbria ha registrato un notevole incremento di arrivi e presenze tra il 2013 e il 2023, soprattutto negli ultimi tre anni. Il presidente regionale di CNA Turismo e Cultura, Michele Benemio attribuisce questo successo alle azioni di promozione del marchio Umbria e agli sforzi sull’aeroporto San Francesco di Assisi.
La responsabile regionale CNA Turismo e Cultura, Marina Gasparri, ha presentato i dati dell’indagine, evidenziando un turismo in crescita costante, con un aumento del 21% degli arrivi e del 19% delle presenze nell’ultimo decennio, superando la media nazionale. Tuttavia, il 65% delle presenze turistiche è ancora italiano, con il Lazio come principale fonte, mentre la Lombardia registra il maggior tasso di crescita.
L’analisi mostra anche un aumento del turismo internazionale, con gli Stati Uniti, la Germania e i Paesi Bassi come principali contributori, ma con una significativa crescita del turismo polacco. Gasparri sottolinea l’importanza di concentrare gli sforzi promozionali su questi mercati.
Sebbene Assisi e Perugia rimangano le città più visitate, i dati mostrano una crescita nei comprensori ternani, eccetto la Valnerina, ancora in ripresa dopo il sisma del 2016. L’aeroporto San Francesco di Assisi vanta una crescita straordinaria, con oltre 532mila passeggeri nel 2023, ma rimane un’ombra sulla permanenza media dei turisti, ferma a 2,3 giorni per gli italiani e 3,3 giorni per gli stranieri.
Nonostante i successi, il turismo umbro deve affrontare sfide come la destagionalizzazione e l’aumento della permanenza media dei visitatori. Il progetto “Umbria Artigianato Unico” potrebbe essere una chiave per mantenere e potenziare questa crescita.