Così le buste paghe degli umbri nel confronto col resto d’Italia
Perugia e Terni procedono appaiate nell’andamento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. I quasi 178mila dipendenti della provincia maggiore guadagnano infatti in media 1.616 euro al mese (retribuzione mensile lorda calcolata rapportando quella annua a 13 mensilità), mentre per gli oltre 53mila dipendenti della provincia ternana la quota scende di 7 euro, a 1.609 euro. Dati che pongono le due province umbre, rispettivamente, al 52esimo e al 53esimo posto tra le 107 province analizzate dalla Cgia di Mestre.
Un’indagine che mostra un evidente divario tra regioni e province del nord e quelle del sud. In Lombardia la retribuzione mensile lorda calcolata rapportando quella annua a 13 mensilità è in media di 2.254 euro (di 1.820 la media nazionale). In Calabria di 1.181 euro. L’Umbria si colloca praticamente al centro, 11esima con 1.612 euro.
Le province
Guardando invece ai territori provinciali, l’area geografica con gli stipendi medi più alti è Milano: nel capoluogo regionale lombardo la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro. Seguono i dipendenti privati di Monza-Brianza con 2.218 euro e i lavoratori delle province ubicate lungo la via Emilia. Ovvero, Parma con una busta paga lorda di 2.144 euro, Modena con 2.129 euro, Bologna con 2.123 euro e Reggio Emilia con 2.072 euro. Nella graduatoria nazionale la prima realtà geografica del Mezzogiorno è Chieti che occupa il 55° posto con una retribuzione mensile media di 1.598 euro. In fondo ci sono i lavoratori della provincia di Barletta – Andria – Trani, poi Ragusa, Agrigento, Crotone, Trapani, Cosenza, Nuoro e Vibo Valentia, che con 1.030 euro in media chiude a classifica.