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La crisi dei piccoli negozi nei centri storici: desertificazione e overtourism

Un’analisi del Centro Studi Tagliacarne evidenzia la drastica diminuzione di panettieri e macellerie, con solo la ristorazione in grado di resistere. La scarsa accessibilità ai negozi di generi alimentari stimola l’uso dell’auto, con impatti negativi su salute e ambiente

La desertificazione e l’overtourism stanno avendo un impatto significativo sui piccoli negozi nei centri storici italiani. Secondo un recente studio condotto dal Centro studi Tagliacarne nell’ambito del progetto Urban Pulse 15, i tradizionali panettieri e macellerie stanno rapidamente diminuendo, mentre solo il settore della ristorazione sembra resistere.

Il progetto Urban Pulse 15, utilizzando tecniche avanzate di geo-analytics, ha calcolato la percentuale di popolazione in grado di raggiungere in 15 minuti a piedi almeno un negozio della grande distribuzione organizzata (iper e supermercati, discount e minimarket) o del piccolo commercio al dettaglio. I risultati sono preoccupanti, soprattutto per la provincia di Perugia, che si trova al quart’ultimo posto tra tutte le province del Centro Italia per l’accessibilità a negozi di generi alimentari a piedi entro quindici minuti dalla propria abitazione. Solo Frosinone, Siena e Rieti fanno peggio. A livello nazionale, Perugia si posiziona al numero 98 su 108 province, mentre Terni si piazza al 74esimo posto.

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Questa carenza di accessibilità non solo evidenzia un problema di desertificazione commerciale, ma sottolinea anche un problema di abitudini quotidiane. Solo un umbro su tre nella provincia di Perugia può fare la spesa camminando un quarto d’ora per raggiungere la grande distribuzione, mentre solo uno su quattro può fare lo stesso per i negozi di prossimità. Questo stimola l’uso dell’auto per fare la spesa, con conseguenti effetti negativi sia sulla salute delle persone, che fanno meno esercizio fisico, sia sull’ambiente, a causa delle maggiori emissioni di CO2.

La “città a 15 minuti” è un modello di pianificazione urbanistica reso popolare da diversi sindaci di città europee e teorizzato dallo scienziato franco-colombiano Carlos Moreno. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone, permettendo loro di gestire meglio tempo e risorse, riducendo la necessità di lunghi spostamenti. In Umbria, però, c’è ancora molto lavoro da fare per avvicinarsi a questo modello ideale.

L’analisi del Centro studi Tagliacarne suggerisce che la desertificazione commerciale e l’overtourism nei centri storici non sono solo un problema locale, ma riflettono una tendenza più ampia che necessita di interventi mirati. Politiche di sostegno ai piccoli negozi, incentivi per la riapertura di attività di prossimità e una pianificazione urbanistica attenta possono contribuire a invertire questa tendenza, migliorando sia l’economia locale sia la qualità della vita dei residenti.

Un campanello d’allarme che richiede un’azione immediata e concertata da parte di amministrazioni locali, regionali e nazionali. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile creare città più sostenibili e vivibili, dove i piccoli negozi possano tornare a prosperare, offrendo servizi essenziali alla comunità e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

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