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Sciopero alle acciaierie, flessione della produzione

Sciopero alle acciaierie, flessione della produzione

Circa il 35 % della forza lavoro ha aderito all’astensione indetta dall’Usb

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Ripercussioni sulla produzione stamani all’Ast di Terni, a causa dello sciopero proclamato a livello nazionale dall’Usb con lo slogan “Abbassate le armi, alzate i salari”. Alla mobilitazione hanno infatti aderito 100 lavoratori del primo turno, il 35% della forza lavoro. Si aggiungono ai 18 addetti che hanno scioperato nel turno di notte (9%). Nell’area a caldo dello stabilimento stamani ha marciato solo uno dei due forni, grazie all’accorpamento degli organici. Fermi anche quasi tutti i reparti e le linee dell’area a freddo. Lo sciopero nazionale che ha riguardato lavoratori della produzione agricola e industriale, dei porti, della logistica, dei cargo e del commercio è stato indetto per sottolineare «la necessità e l’urgenza – ha spiegato l’Usb – di alzare i salari per fronteggiare una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone ed una inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%». Il sindacato di base definisce inoltre “scellerata» la scelta «di spostare risorse sugli armamenti, sottraendole ai servizi, alla scuola e alla sanità pubblica”.

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Terni, usare gli immobili pubblici per installare i bancomat

Terni, usare gli immobili pubblici per installare i bancomat

La chiusura delle filiali bancarie sta creando disagi ai cittadini, la proposta di Filipponi (Pd)

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“I bancomat e gli sportelli bancari sono servizi essenziali. La razionalizzazione che da mesi ormai stanno portando avanti gli istituti di credito ha lasciato intere zone del territorio comunale sprovviste. E’ un disagio per i cittadini, per le attività commerciali e artigianali. Ecco perchè penso che almeno per la presenza dei bancomat il comune debba fare qualcosa, ho chiesto all’amministrazione comunale di attivarsi al fine quantomeno di verificare la possibilità di emettere un avviso rivolto agli istituti bancari, per ospitare un bancomat in uno spazio pubblico o all’interno di un immobile comunale, a condizioni agevolate”, sostiene il consigliere del Pd Francesco Filipponi. Filipponi ha presentato una interrogazione incentrata in particola sulla carenza degli sportelli bancari nelle zone di Gabelletta, Campitello, Campomaggiore, Cesi.
“Nei mesi scorsi -scrive il consigliere del Pd – almeno due istituti bancari hanno chiuso le proprie agenzie in quella zona, che conta ormai circa 15 mila abitanti. Che per tutta la zona citata, è presente un unico ufficio postale, aperto durante l’orarioantimeridiano, ed un unico postamat. Che tutto ciò è fortemente penalizzante per i cittadini, le attività commerciali e anche per gli esercizi artigianali limitrofi presenti nella vicina zona di via dei Gonzaga e Collerolletta. – Che pur capendo i ragionamenti che spingono gli istituti bancari ad una razionalizzazione delle risorse umane ed economiche a causa dell’attuale situazione economico-finanziaria globale, è incomprensibile lasciare un territorio così vasto, senza un istituto bancario”.

Coldiretti Umbria, carburante agricolo: stop a “burocrazia” che colpisce imprese

Fioroni: al lavoro per salvare Monteluce dal default

“Prosegue il lavoro della Giunta Tesei per salvare il complesso immobiliare di Monteluce a Perugia dal default a cui le scelte del passato sembravano averlo condannato». Così il consigliere regionale della Lega Umbria, Paola Fioroni, che ricorda di aver presentato «sul tema alcuni atti già discussi in sede di Assemblea legislativa». «Fiduciosi che la strada intrapresa sia quella giusta – prosegue Paola Fioroni, in una nota della Regione – come Lega stiamo seguendo l’evolversi della situazione. La pesante eredità di cui la Giunta Tesei si è fatta carico, delineata da scelte sbagliate e dalle evidenti responsabilità politiche del Partito democratico, si traduce oggi nella necessità di fermare l’avanzata del degrado e trovare soluzioni efficaci al fine di valorizzare una zona che può rappresentare un fiore all’occhiello per la città di Perugia, scongiurando il completo azzeramento dell’investimento immobiliare di 43 milioni di euro fatto in passato». «Apprendiamo – continua Paola Fioroni – della possibilità da parte del soggetto economico Amco-Prelios di chiudere gli accordi con quotisti di minoranza, fornitori e gestore per un investimento previsto di circa 14 milioni di euro. Sono in corso alcuni passaggi importanti e molto delicati da affrontare che in questi giorni determineranno il percorso del progetto di rilancio. L’esito positivo in tempi brevi di questa fase determinerà anche la possibilità da parte delle Regione Umbria, come di recente spiegato dall’assessore alla sanità Luca Coletto nel corso della seduta dedicata alle interrogazioni dell’Assemblea legislativa, di ricalibrare la scelta di indirizzare i 5,7 milioni di euro del Pnrr per la ristrutturazione dell’ex dispensario di via XIV Settembre, verso il complesso Monteluce». «Va dato atto al nuovo corso regionale a guida Tesei – conclude Paola Fioroni – di aver cambiato completamente passo rispetto all’inerzia dimostrata dal precedente governo regionale a guida Pd, su questa come su altre questioni inerenti aspetti di fondamentale importanza per il futuro sviluppo dell’Umbria”