Scopri il brivido dell’avventura nel cuore verde dell’Italia! Per vivere un’esperienza adrenalinica davvero unica, non serve altro che buona salute e un pizzico di coraggio. Nel suggestivo scenario di Sellano, è stato inaugurato il ponte tibetano più alto d’Europa, svettando a 175 metri di altezza sopra la terra.
Casco, guanti e l’avventura ha inizio! Questo ponte, un’opera di ingegneria futuristica, è progettato per accogliere fino a 100 persone contemporaneamente, garantendo la massima sicurezza mentre ti catapulti nel bel mezzo della natura.
Sellano, uno dei Borghi più Belli d’Italia, è la base di partenza. Il ponte, una struttura lunga circa 500 metri, è composto da oltre mille gradini che si susseguono, trasformando la tua passeggiata in un’avventura indimenticabile. Un ponte unico nel suo genere, il luogo giusto per ammirare la valle del fiume Vigi e per lasciarsi incantare dal panorama mozzafiato della Valnerina fino al suggestivo castello di Montesanto, il traguardo finale.
Questa nuova attrazione non è solo un’aggiunta al patrimonio culturale e turistico dell’Umbria, ma rappresenta anche una rinascita per un territorio che sta emergendo da tempi difficili. Con un investimento di un milione e mezzo di euro, il ponte tibetano è stato realizzato grazie ai fondi del PNRR, offrendo un’opportunità imperdibile per superare lo spopolamento delle sue aree rurali.
I primi segnali di successo sono già evidenti, con un aumento delle vendite online dei biglietti. Il sindaco di Sellano punta a sviluppare un’offerta turistica tematica che incoraggi i visitatori a esplorare altri tesori nascosti del territorio, lontani dalle folle del turismo di massa. Sia che tu sia un escursionista esperto, un amante della natura o semplicemente un curioso alla ricerca di nuove emozioni, questo ponte tibetano ti attende per farti vivere un’esperienza unica nel suo genere, nel cuore verde dell’Italia.
Mercoledì 10 aprile, presso l’aula magna del polo di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, si darà il via ufficiale a More4Water, un’iniziativa fondamentale nell’ambito di Water4All.
Il progetto, finanziato congiuntamente dai fondi Mur e dal programma Horizon Europe, si concentra sulla ricerca scientifica nel settore idrico. Lo scopo è quello di sviluppare una tecnologia innovativa che utilizza reti di sensori wireless in grado di migliorare la previsione della disponibilità di acqua e per gestirne l’utilizzo in modo più sostenibile.
Il fine è anche l’ottimizzazione delle strategie di gestione e di governance delle reti di acquedotti e irrigue. Secondo i promotori del progetto, la tecnologia proposta consentirà di ridurre notevolmente gli effetti della siccità e di prepararsi al futuro delle reti e degli impianti idrici, che devono essere monitorati, controllati ed efficienti per essere in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e il Green deal dell’Unione Europea.
Alla guida del progetto, che avrà una durata di 36 mesi e coinvolgerà attività di ricerca, si trova la docente di idraulica Silvia Meniconi. More4Water era stato selezionato nel 2023, come vincitore nella 1st Joint Transnational Call sul tema “Gestione delle risorse idriche: resilienza, adattamento e mitigazione degli eventi estremi idroclimatici e della gestione” della Partnership Europea Water4All.
Con un valore economico complessivo di 899,3 milioni di euro è stato rinnovato il contratto di servizio 2023-2032 fra Trenitalia e Regione Umbria, rappresentata dall’Agenzia Umbria Tpl e Mobilità.
Con un valore economico complessivo di 899,3 milioni di euro è stato rinnovato il contratto di servizio 2023-2032 fra Trenitalia (società capofila del polo passeggeri del Gruppo Fs) e Regione Umbria, rappresentata dall’Agenzia Umbria Tpl e Mobilità. Viene così ridisegnato, è stato spiegato nel corso dell’annuncio a Perugia, il futuro del trasporto ferroviario regionale. Ma non solo, visto che il contratto punta ad incrementare la qualità dei servizi destinati ai pendolari anche nell’ottica di una sempre maggiore integrazione dei servizi tra ferro e gomma. Una “tappa storica” che definisce per i prossimi dieci anni l’intera gestione del sistema ferroviario dell’Umbria, con investimenti rilevanti, rinnovo di gran parte del materiale rotabile, il rilancio dell’attrattività turistica e il miglioramento dei collegamenti di area vasta.
“Abbiamo concluso velocemente, cosa non scontata per una amministrazione pubblica, un contratto importante” ha affermato la presidente della Regione Donatella Tesei che poi ha aggiunto: “Grandi investimenti stanno interessando l’Umbria per migliorare i servizi e in questi anni ci siamo caratterizzati per essere molto pressanti, per accelerare su un settore in cui la nostra regione doveva recuperare terreno, e quindi ringrazio per l’ascolto Trenitalia con cui abbiamo lavorato insieme per arrivare a questo risultato”.
Anche per l’amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia Luigi Corradi il contratto “è stato chiuso in tempi record” ma soprattutto “permette stabilità e di arrivare al 2032 cambiando la qualità del servizio”. Tra i pilastri del contratto – è stato annunciato – ci sono il rinnovo dell’85% della flotta e l’ampliamento dell’affidamento ai servizi sulla rete regionale Terni – Sansepolcro (ex Ferrovia centrale umbra). I miglioramenti attesi dalla gestione diretta da Trenitalia, su questa tratta, sono molteplici: maggior comfort di viaggio e sostenibilità ambientale con i Minuetto elettrici (quattro della Regione e cinque di Trenitalia) che saranno oggetto di restyling e revamping tecnologico, in sostituzione degli attuali mezzi diesel che hanno una vetustà di oltre 30 anni.
È interamente dedicato al turismo lento il progetto Cammini aperti ideato dalla Regione, capofila in Italia del turismo lento
L’ iniziativa, presentata a Milano nello stand della Regione, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè, con Sviluppumbria in veste di soggetto attuatore, rientra nel grande progetto “Scopri l’Italia che non Sapevi” la strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con Enit.
Un progetto quello di “Scopri l’Italia che non sapevi – si legge i una nota diffusa dall’ufficio stampa della Giunta regionale -, che vede il coinvolgimento in qualità di capofila delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi). A queste si sono unite le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali. Regione Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania si occupano così rispettivamente di enogastronomia, golf e percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo. “Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro” ha detto Santanchè. “In più – ha aggiunto -, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri. Ecco perché questi due progetti formano un connubio vincente e indissolubile nell’ottica di ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico. I cammini religiosi, poi, costituiscono un’occasione preziosa in vista del Giubileo 2025, che vedrà arrivare oltre 30 milioni di turisti nella sola capitale. Un appuntamento, questo, che non deve farci trovare impreparati. Invece, dobbiamo lavorare insieme – Ministero, Regioni e gestori dei cammini – stabilendo una tabella di marcia di interventi in tema di percorribilità, segnaletica, servizi accessori e campagne di comunicazione mirate”. All’ incontro che si è tenuto a Milano erano presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, il coordinatore della Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione, Ivana Jelinic, presidente e Ceo di Enit. Sono intervenuti la dirigente del Servizio Turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti, Gianluigi Bettin di Sviluppumbria. “Cammini Aperti” si pone l’obiettivo di creare il più importante evento del turismo lento, promuovendo i valori dell’accessibilità. Le escursioni e le passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. L’iniziativa si terrà il 13 e 14 aprile con 42 escursioni, 2 per ogni Regione. “L’Umbria, grazie al fascino delle sue bellezze naturali, alla ricchezza culturale dei suoi territori e alle sue pregiate produzioni enogastronomiche, sta diventando sempre di più un forte attrattore turistico per l’intero Paese” ha sottolineato Tesei. “Dobbiamo imparare a promuovere l’Italia nella sua interezza – ha aggiunto – perché non avrebbe senso un progetto come quello dei Cammini se dedicato a un’unica regione. Bisogna fare squadra nell’ambito della quale ogni regione potrà proporre le proprie eccellenze in tutti i mesi dell’anno. In questo contesto l’Umbria può dare molto con le sue bellezze e i suoi borghi. Un progetto quello dei Cammini che andrà narrato in un momento in cui la domanda turistica sta cambiando e si sta destagionalizzando. Gli ottimi risultati raggiunti sul fronte del turismo anche grazie ai tanti passeggeri dell’aeroporto, ci spingono a fare sempre di più e ad investire anche sul versante del potenziamento delle infrastrutture. Il turismo è un’industria per la nostra regione e stiamo lavorando anche per una legge regionale in materia. Alla Bit abbiamo dato spazio a tutte le eccellenze del territorio in uno stand che vede una promozione in sinergia tra assessorato al Turismo e Cultura e all’Agricoltura”. “Con il progetto dedicato ai Cammini, la Regione Umbria si pone all’avanguardia e capofila per la promozione di un turismo sostenibile, che punta a sviluppare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando i contesti territoriali e preservandone le identità” ha quindi sottolineato Agabiti a margine dell’iniziativa. “In qualità di ente capofila del progetto – ha aggiunto – abbiamo svolto e continueremo a svolgere con impegno un’attività a favore di tutte le regioni italiane per la diffusione di questa forma di turismo che ha forti ricadute positive sul territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali ed ambientai. Dalla prima indagine Enit realizzata da Touring club e Ipsos per analizzare il fenomeno del turismo lento, l’Umbria è risultata una delle tre regioni più apprezzate da italiani e stranieri: un risultato lusinghiero per la nostra regione che ha superato sul versante turistico tutte le aspettative con sette milioni di presenze registrate. Numeri che, se da una parte confermano come la programmazione regionale con lungimiranza abbia saputo coniugare sviluppo economico e tutela del patrimonio culturale e ambientale, dall’altra rappresentano un’ulteriore spinta a mettere in campo nuove idee e progetti per potenziare un’offerta sempre più attrattiva e variegata. Il turismo lento e sostenibile in questo contesto rappresenta un tassello fondamentale per la crescita e un elemento identitario forte della nostra nazione, coniugando storia, religiosità, ambiente e benessere”. Ma turismo lento è anche enogastronomia, tema verticale, che viene curato dalla Toscana, in qualità di regione partner del progetto. “Scoprire un territorio in modo slow vuol dire anche assaporarne i prodotti tradizionali, veri e propri ambasciatori della cultura e della storia del nostro Paese” ha commentato Leonardo Marras, Assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana. Così, per promuovere il turismo lento dal punto di vista dell’enogastronomia abbiamo scelto di fare ricorso ai profumi senza tempo della cucina tipica di ogni regione, gli aromi che segnano esperienze di scoperta e riscoperta”. Il progetto prevede tra le molte iniziative anche un tour, che da nord a sud, isole comprese, farà leva sulle degustazioni dei diversi piatti. Tra aprile e maggio “Drive My Tasting” girerà l’Italia. Si tratta di un esclusivo bus, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per 30 coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che ceneranno e allo stesso potranno ammirare le bellezze di “quella tappa” da un punto di vista privilegiato.
Ogni movimento, ogni passo, racconta una storia, esprimendo emozioni che possono variare dal gioioso al malinconico, dal romantico all’energico
E’ lo straordinario potere del ballo, potente catalizzatore di connessioni umane, in grado di trascendere le barriere sociali creando un linguaggio universale che tutti possono comprendere. E’ proprio partendo da questi punti fermi che Ssd Sport & Sociale S.r.l. (affiliata Uisp), dopo lo stop forzato del Covid, ha ripreso a pieno ritmo le serate danzanti presso lo spazio Disco Dancing Agorà di Ciconia. Un calendario ricco di appuntamenti, aperti a tutti, che celebra la diversità dei generi musicali e delle danze. Ogni serata è un viaggio attraverso i ritmi vibranti di stili come salsa, tango, swing e molti altri.
Un’atmosfera incantevole. Luci soffuse, una pista da ballo accogliente e una selezione di musica avvolgente sono gli ingredienti perfetti per creare una serata magica. Ogni appuntamento è progettato per offrire un’esperienza sensoriale completa che si fonde con la bellezza del movimento. Un manifesto che abbraccia la diversità culturale attraverso serate a tema, dedicando momenti speciali alle danze provenienti da tutto il mondo. Che si tratti di una serata latina, di un tuffo nel mondo degli anni ’20 o di una celebrazione delle danze tradizionali, ogni evento è un’opportunità unica per esplorare la ricchezza delle culture attraverso la danza. Ma, al di là del divertimento, le serate danzanti Uisp nascono con un obiettivo ben più ampio: unire la comunità attraverso il movimento. “Oltre a fornire serate di divertimento – spiegano da Uisp – intendiamo creare un legame tra persone appassionate di danza, creando una rete di connessioni che si estende oltre la pista da ballo. In conclusione, il nostro manifesto di appuntamenti con serate danzanti è un invito a tutti gli amanti del ritmo e del movimento”.
Hanno chiesto “soluzioni rapide per una situazione grave” gli imprenditori agricoli dell’Umbria ascoltati dalla seconda commissione dell’assemblea legislativa regionale.
Il presidente Valerio Mancini, nel ribadire l’importanza delle problematiche al centro dell’incontro e la vicinanza con i protagonisti del variegato mondo agricolo, ha annunciato che l’organismo recepirà le istanze degli agricoltori in un atto di indirizzo da portare all’approvazione dell’assemblea. Andrea Gildoni, in rappresentanza degli imprenditori agricoli, ha detto che “dopo il covid c’è stata la guerra in Ucraina, con rincari speculativi su molti fronti”. “Quindi – ha aggiunto – ci sono costi insostenibili e prezzi di vendita troppo bassi. Grandi gruppi industriali stanno acquistando terreni per produrre energia e c’è il rischio che prendano possesso del territorio, modificando l’assetto geo-politico della regione. Non è chiaro cosa vogliano fare questi colossi, ma temiamo uno stravolgimento del territorio con guadagni che andrebbero altrove. Per proteggere la regione e valorizzare le nostre eccellenze bisogna lavorare tutti insieme. Per aiutare le realtà agricole bisognerebbe sostenere le aziende a produrre reddito e a creare filiere. Bisogna inoltre portare a Roma le istanze relative agli alti costi dei carburanti. Servono interventi per le zone svantaggiate. Vanno riviste le misure che limitano le concimazioni sulle zone vulnerabili. Le assegnazioni delle tabelle del gasolio agricolo prevedono una decurtazione del 23% e questo rende necessario acquistarne altro, non agricolo e a prezzo maggiore. Andrebbero tolte le decurtazioni sulle assegnazioni. Necessitano interventi immediati per le aziende in difficoltà e proroghe per le misure del Psr non ancora rendicontate”.
Nuova manifestazione di protesta in provincia di Perugia degli agricoltori che con i loro trattori sono sfilati da Bastia Umbra a Santa Maria degli Angeli, alle porte di Assisi.
Poco meno un centinaio i partecipanti, secondo una stima degli organizzatori.La manifestazione si è svolta in modo ordinato e senza creare particolari disagi alla circolazione stradale. Il tutto con la vigilanza delle forze di polizia. La protesta è contro le politiche agricole dell’Europa e per chiedere al governo un intervento a loro sostegno.
E’ il 294 Monaco-Vienna notturno che fino al 2020 fermava nella stazione umbra. Adesso è uno dei punti di forza per la ripresa del turismo austriaco in Emilia nel posto alluvione.
Uno smacco di livello internazionale per Orvieto. Il treno internazionale diretto a Monaco e a Vienna che fino al 2020 fermava regolarmente in orario notturno alla stazione di Orvieto, adesso se lo è “accaparrato” l’Emilia Romagna. Si tratta del treno 294 per Vienna e Monaco che alla stazione di Orvieto in realtà continua a passarci, ma ovviamente senza fermarsi contrariamente a quello che avveniva fino al 2020 perché adesso le fermate le fa nelle stazioni di Rimini, Riccione e Cattolica mentre Orvieto e la Regione Umbria restano a guardare senza che nessuno abbia nemmeno detto nulla di questa perdita ormai risalente a tre anni fa. Non solo, ma la Regione Emilia Romagna ha fatto del collegamento con Vienna e Monaco anche un fondamentale punto di forza per rilanciare il turismo nella regione dopo i danni dell’alluvione che aveva determinato una forte flessione del turismo austriaco. Dal bilancio di fine agosto 2023 di Visit Rimini, su dati del report sul turismo pubblicato il 30 agosto dalla Regione Emilia-Romagna, gli arrivi complessivi dall’Austria sono cresciuti del 12,8% rispetto al 2022 e del 60,7% rispetto al 2019.”Orvieto deve avere l’ ambizione di tornare nuovamente ad avere collegamenti ferroviari internazionale come era fino a tre anni fa-dice il segretario regionale della Cgil Trasporti Ciro Zeno- fino al 2020 era così, oggi non più nonostante questo treno che riparte la sera da Monaco con rientro a Roma, passi per la stazione di Orvieto. Chiederlo non è un sogno, semplicemente si tratta di avere la volontà politica”.
Due deputati della Lega hanno presentato una proposta di legge per tutelare e valorizzare questo prodotto tipico
Nel corso del convegno “L’Umbria terra di birra” tenutosi lunedì 15 a Perugia, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, ha annunciato che, insieme al collega e segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, ha depositato una proposta di legge proprio a sostegno della birra agricola e artigianale italiana. “L’Umbria – spiegano in una nota – ha dimostrato di essere un modello ed è per questo che sarà il riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione della birra agricola e artigianale. Negli ultimi 15 anni la produzione di birra artigianale ha trovato sempre maggiore diffusione in Italia, coinvolgendo imprenditori, in gran parte giovani, c’è però la necessità di fornire una serie di strumenti a questa filiera, che si sta rivelando strategica per il rilancio dei territori attraverso la coltivazione di prodotti fino a pochi anni fa sconosciuti in Italia”. “A sostegno delle aziende birricole – rendono noto – stiamo anche lavorando a un emendamento al Milleproroghe per chiedere la proroga del taglio delle accise sulla birra.
Si tratta di una misura importante volta ad aiutare concretamente la ripresa del comparto italiano della birra, garantendo lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima nel nostro Paese. Nella proposta di legge abbiamo previsto l’istituzione di un Tavolo di mediazione tra i ministeri interessati al comparto, le agenzie, le realtà associative e produttive del settore e le Regioni. L’obiettivo è anche quello di redigere un piano comunicativo nazionale di promozione della produzione brassicola a livello di filiera e di prodotto finale. Abbiamo anche stabilito che vengano predisposte risorse per promuovere iniziative adeguate per coordinare l’attività e fornire impulsi economici e sistemici all’intero comparto brassicolo, – spiegano – con incentivi alle produzioni di orzo e di luppolo, che ancora non hanno raggiunto livelli tali da soddisfare completamente la domanda di prodotto nel mercato italiano. Abbiamo preso l’impegno di organizzare un incontro alla Camera dei deputati con produttori, associazioni di categoria e tutti i soggetti portatori d’interesse”.
Fausto Cardella, presidente della Fondazione per la prevenzione dell’usura, ha annunciato che nel 2024 sarà lanciato il piano “Casa” che riguarderà le spese per le abitazioni
“Le somme stanziate finora non dico che sono risultate sufficienti ma congrue sì per venire incontro ad una buona parte di persone che hanno avuto bisogno, visto che in sostanza sono state solo tre le richieste che non siamo riusciti a soddisfare”: lo ha detto Fausto Cardella, presidente della Fondazione per la prevenzione dell’usura, durante la presentazione dell’accordo con la Rai. Ha quindi annunciato che nel 2024 sarà lanciato il piano “Casa” che riguarderà le spese per le abitazioni. Un servizio che arriva quindi dopo il piano “Caro bollette” (sono state soddisfatte con 120 mila euro le esigenze di 140 famiglie pagando debiti per un massimale di 1.200 euro) e quello “Caro vita” (interessate 70 famiglie).
Per allargare la platea, inoltre, non potrà usufruire del Piano “Casa” chi ha già potuto contare sui due precedenti piani. “Per il terzo anno quindi – ha spiegato Cardella – stiamo pensando a riproporre questi servizi iniziando dalla disponibilità della Regione Umbria che, dopo i contributi dati precedentemente, ha già stanziato 50 mila euro. Ora aspettiamo anche altre risorse provenienti dalla Consulta delle fondazioni per arrivare così almeno a 120 mila.
La Regione – ha sottolineato a proposito la presidente Donatella Tesei – ha messo quindi risorse ulteriori dopo quelle stanziate per sostenere il pagamento di bollette di luce e gas in piena crisi energetica e sostenere le famiglie provate dai rincari delle materie prime e dall’inflazione crescente. Tutto questo è il frutto di una visione e di uno sforzo per aiutare i più fragili e gli ultimi e per evitare quindi anche il ricorso agli usurai. Si parla sempre di lotta alle disuguaglianze ma solo se c’è volontà si trovano poi gli strumenti giusti per affrontare i problemi. Non tutti lo fanno perché ci vogliono anche delle capacità.
Prima la Fondazione aveva solo la caratteristica del contrasto all’usura, ma poi si è guardato anche alla prevenzione e alla diffusione della cultura della legalità, con i tempi cambiati che ci hanno portato ad affrontare emergenze varie, tra pandemia, caro energia e inflazione, che hanno comportato l’aumento dei costi a carico delle famiglie”.
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