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Mercato immobiliare, anche a Perugia spopolano le case piccole

Cresce la domanda di appartamenti di soli 50 metri quadrati. Lo dice il Centro studi del gruppo immobiliare Tempocasa

Nel corso del primo quadrimestre 2023, a fronte di 129.638 richieste di immobili, il 6,9% è rappresentato da case di 50 metri quadrati. A dirlo TempoLab, Centro studi di Gruppo Tempocasa, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento il mercato che ruota attorno alle case di 50 m2 in Italia in questa prima tranche di 2023. Analizzando il dato, città per città, si nota come la percentuale di richieste di case di 50 metri quadrati vede sul podio Milano, con il 17,2%. Il motivo? Le alte quotazioni meneghine portano gli acquirenti ad adattarsi a metrature più raccolte pur di contenere i costi. E il taglio da 50 m2, come già detto, è perfetto per la sua intrinseca versatilità degli spazi. A seguire: Napoli e Bari, rispettivamente con il 10,2% e il 9,7% delle richieste. Nelle altre principali città italiane, da Roma a Bologna, da Torino a Genova, passando per Verona, Perugia, Messina e Cagliari, l’appartamento di 50 m2 registra una percentuale di richieste che va dal 5 al 7% del totale

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Al via un Osservatorio per l’editoria

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra ordine dei giornalisti, università, associazione Stampa umbra, Corecom e Camera di commercio.

Nasce l’osservatorio permanente sull’occupazione e l’editoria in Umbria che, tra i suoi obiettivi, ha anche quello di “valorizzare il ruolo e il compito dell’informazione alla luce della sempre più pervasiva diffusione delle nuove tecnologie informatiche e dello sviluppo della comunicazione via web”.
Una iniziativa frutto della collaborazione tra Ordine dei giornalisti dell’Umbria e Associazione stampa umbra, Università degli studi di Perugia, Comitato regionale per le comunicazioni dell’Umbria, Camera di commercio dell’Umbria e presentata in una conferenza stampa.

Il progetto darà la possibilità di condividere le rispettive competenze e conoscenze, anche attraverso la raccolta di dati, per intraprendere un programma di aggiornamento professionale dei giornalisti rispetto ai nuovi strumenti tecnologici. “Questo – è stato detto – per garantire una sempre maggiore qualità dell’informazione regionale, del suo pluralismo e dell’indipendenza, tutelando la dignità della professione giornalistica alla luce della normativa sull’equo compenso e dei principi dell’art. 36 della Costituzione”.
“Dobbiamo riflettere sul valore dell’informazione perché la qualità dell’informazione è la qualità della democrazia – ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Mino Lorusso -. Il nostro proposito è quello avere un quadro esaustivo periodico per avere la situazione sotto controllo e prendere le giuste iniziative a supporto di un settore veramente importante. Noi forniremo alla Regione dei dati certi sui quali poter intervenire con le risorse. Un lavoro sottopagato e sottostimato alla fine non è utile a nessuno, né ai giornalisti, né agli editori, né alla politica e agli amministratori. Dobbiamo prendere atto che questo settore è vitale e proprio per questo va sostenuto”.

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Fcu, al via i primi appalti per due tratte ferroviarie per 70 milioni

Si tratta del percorso Perugia Ponte San Giovanni-Terni e Città di Castello-Sansepolcro

Rete Ferroviaria Italiana ha aggiudicato i lavori di rinnovo e manutenzione straordinaria ferroviario delle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni e Città di Castello-Sansepolcro (linea ex Fcu) al raggruppamento di imprese composto da Salcef e Euro Ferroviaria. La gara ha un valore di 70 milioni di euro, finanziati con fondi Pnrr ed è propedeutica alla riattivazione totale della linea che da Sansepolcro (Arezzo) raggiunge Terni. Le tratte oggetto dell’appalto hanno un’estensione complessiva di circa 100 chilometri, attraversano i territori delle province di Terni e Perugia, fino a toccare la provincia di Arezzo. L’intervento prevede la riattivazione con messa in esercizio delle tratte fuori servizio della linea ex Fcu, in particolare nelle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni della linea Umbertide-Terni e Città di Castello-Sansepolcro della linea Umbertide-Sansepolcro. Le lavorazioni consisteranno nella rimozione dell’attuale binario, del pietrisco e degli scambi e nel successivo adeguamento della sede ferroviaria con posa del nuovo binario e dei nuovi scambi. Previste anche attività di manutenzione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie presenti lungo la linea. L’intervento, incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce nel più ampio progetto di Rfi – spiega una nota – per i lavori che coinvolgeranno la Regione Umbria con interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare i livelli di affidabilità e di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servizio.

 

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In calo i laureati che lasciano l’Umbria

I dati dell’Istat sulla mobilità infraregionale e internazionale dei cittadini italiani rilevano una forte frenata nel 2021 dei laureati umbri che abbandonano la regione.

I dati dell’Istat sulla mobilità infraregionale e internazionale dei cittadini italiani rilevano una forte frenata nel 2021 dei laureati umbri che lasciano la regione per andare a vivere e lavorare all’estero trasferendovi la residenza (-43,5% sul 2020) e, allo stesso tempo, un netto aumento dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria (+50,3%). Il saldo negativo tra iscrizioni dall’estero e cancellazioni per l’estero dei laureati, che negli anni scorsi si era progressivamente ampliato fino a raggiungere il massimo nel 2020 con -363, nel 2021 torna quasi in pareggio (-28), cosa che nell’ultimo decennio non accadeva dal 2011. La fuoriuscita dei laureati dall’Umbria nel 2021 rispetto al 2020 – rileva la Camera di commercio – è crollata di oltre il doppio rispetto alla media nazionale, mentre il numero dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria è cresciuto del 60% in più rispetto al dato italiano. È il tema al centro del nuovo video “Il Punto del Presidente”, curato dall’Ufficio stampa e comunicazione della Camera di commercio dell’Umbria. “I dati – afferma il presidente, Giorgio Mencaroni – configurano svolta improvvisa, sulla quale sarà necessario effettuare approfondimenti. Innanzitutto la crescita, medicina che guarisce sempre molte malattie economiche e sociali, o quantomeno le lenisce. Nel 2021 l’economia italiana è cresciuta del 6,7% e quella dell’Umbria del 7,1%. Un incremento che ha aumentato le opportunità occupazionali anche per i laureati, perché inserita nel processo di transizione digitale ed ecologica dell’economia e della società italiane”. Poi, “i segnali di un avanzamento del welfare aziendale, che riguarda tutte le professionalità, da quelle meno a quelle più complesse”. “E qui – va avanti Mencaroni – si apre il capitolo della qualità più complessiva della vita, non solo sul lavoro. Un punto, quello della qualità della vita, su cui l’Umbria ha molto da spendere in termini di appeal per attirare imprese e persone”

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Il resort Antognolla produrrà un indotto pari ad un miliardo e mezzo

In dieci anni, l’investimento iniziale di Antognolla resort, 173 milioni di euro, genererà un valore aggiunto pari a un miliardo e 155 milioni, con 461 milioni solo in Umbria

La stima è del report «Valutazione d’impatto del Six senses Antognolla resort», realizzato con il supporto tecnico di PwC Italia e resa nota dalla stessa attività che ha sede nel perugino. Secondo Antognolla spacchettando i dati, si rileva che, solo nella fase di realizzazione del resort, ogni milione di euro d’investimento ne genera 1,3 di valore aggiunto: da 173 milioni a 196. Di questi, 68 milioni costituiranno il valore aggiunto diretto, 82 milioni l’indiretto e 46 l’indotto. È stato poi annunciato che nei prossimi tre anni – il termine per i lavori è stimato al 2026 -, verranno inoltre creati 3.106 posti di lavoro: 1.477 in via diretta, 1.084 in via indiretta e 545 di indotto. Secondo Andrey Yakunin, presidente del cda di Antognolla, «questa analisi mostra con concretezza i benefici che l’Italia, ma soprattutto il territorio di Perugia e dell’Umbria, otterranno grazie al progetto». «Con Antognolla resort – aggiunge – intendiamo non solo creare posti di lavoro e generare valore aggiunto a livello economico, ma anche rendere l’Umbria un polo attrattivo per i visitatori di tutto il mondo e un punto di riferimento per i viaggiatori del lusso». Antognolla ha annunciato che nell’ottica di preservare il castello, la cripta e tutti gli edifici storici inclusi nella tenuta, intende coinvolgere prevalentemente maestranze e fornitori locali «che possono vantare un’approfondita conoscenza dei materiali e delle tecniche più idonee per operare sulle costruzioni del 12/o secolo». Ammontano a circa 55 i milioni di euro di investimenti destinati ad operatori attivi a Perugia o in Umbria e la struttura stima che produrranno 25 milioni di euro di valore aggiunto e 526 posti di lavoro in via diretta. In prospettiva – sempre secondo lo studio -, la spesa turistica locale annua stimolata dall’apertura del resort dovrebbe ammontare a 114 milioni di euro.

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Buone notizie per il Trasimeno. Cresce il livello del lago

Le piogge record delle ultime settimane hanno fatto aumentare di 60 centimetri le sponde rispetto allo scorso autunno

La primavera particolarmente piovosa fa bene al lago Trasimeno che rispetto al settembre scorso ha guadagnato 60 centimetri, passando da meno un metro e 60 sullo zero idrometrico a meno uno rilevato dalla centralina di Monte del Lago. “Dopo le difficoltà dello scorso anno, temevamo che il bacino arrivasse all’estate in grande sofferenza”, ha detto Sandro Costantini, dirigente della Regione addetto al rischio idrogeologico, idraulico e sismico. “Le piogge di queste settimane – ha aggiunto – stanno invece permettendo al Trasimeno di restare sui livelli acquisiti in inverno. In genere in primavera il lago inizia sempre la sua fase calante, che si accentua con la stagione estiva, quest’anno ci arriviamo con un livello di acqua che ci induce a pensare che peggio dello scorso anno non può andare. Il Trasimeno – ricorda il dirigente – è un lago ampio e basso, basta una giornata di sole con vento di tramontana per perdere uno-due centimetri di acqua. Cosa ci riserverà l’estate non lo possiamo sapere dal punto di vista meteorologico, ma arrivarci con questi livelli è sicuramente positivo”, sottolinea Costantini. Che ricorda come l’andamento del lago “sia da sempre particolarmente altalenante”. “Comunque – ricorda – il Trasimeno è sempre un po’ in sofferenza, in tanti anni di professione solo una decina di anni fa lo ricordo essere salito allo zero idrometrico”, dice il dirigente.

 

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Il Signorelli mixato con l’intelligenza artificiale diventa etichetta iconica e pop per le celebrazioni orvietane del 500esimo anniversario

Protagonista dell’operazione la cantina Argillae

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“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura”. Lo ha detto il sindaco, Roberta Tardani, di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che nel pomeriggio di sabato 20 maggio hanno gremito la sala dell’Enoteca “Cantina Vera” per la presentazione dell’iniziativa dell’Azienda Vinicola “Argillae” dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“Un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perchè una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perchè questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha spiegato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.
Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.

Perugia 1416 la rappresentante dell’università lascia l’associazione

Bufera su Perugia 1416. A creare disagio è il tema scelto per questa iniziativa: Donna-matrimonio-famiglia

Suscita discussioni il tema scelto per l’edizione 2013 della rievocazione Perugia 1416 che “donna-matrimonio-famiglia”, un argomento individuato come focus sulla dimensione della donna medievale, ma un accostamento che disturba chi evidentemente non lo contestualizza nell’ambito in cui è stato proposto.
La professoressa Stefania Zucchini, docente di storia medievale all’università di Perugia, ha deciso di dimettersi dal consiglio direttivo dell’associazione i cui siede in rapprentanza dell’ateneo. La docente «constata con rammarico l’assenza di condivisione della scelta all’interno del direttivo o in qualsivoglia altro incontro di natura scientifica”. Zucchini sottolinea che “avrebbe potuto essere di supporto su un piano scientifico, fornendo la necessaria – e imprescindibile dal punto di vista dell’Ateneo – prospettiva storica alla tematica prescelta”. Per cui ha valutato “opportuno ritirare la propria adesione al direttivo, pur mantenendo la disponibilità a una collaborazione scientifica esterna, che rientra a tutti gli effetti tra i compiti dell’università e dei suoi membri in termini di terza missione». Anche l’Udi, l’Unione donne in Italia, aveva criticato la manifestazione con queste argomentazioni: ““Abbiamo letto incredule che quest’anno gli organizzatori di Perugia 1416 dedicheranno il corteo storico alla triade donna-matrimonio-famiglia che, a loro dire, non solo sta a fondamento della “storia umana”, ma che misura l’emancipazione femminile. Siamo indignate e sentite offese da chi vuole erroneamente e strumentalmente riscrivere la storia delle donne, occultando il fatto che la lunga strada verso l’emancipazione femminile abbia dovuto necessariamente mettere in discussione i concetti patriarcali di famiglia e matrimonio. Utilizzare oggi una rievocazione storica per rimarcare l’importanza di ruoli e compiti precostituiti per le donne, cercando addirittura di attribuire loro un rinnovato valore, non fa altro che mistificare la storia. Sappiamo bene come le destre, da tempo ormai al governo della nostra città e regione, intendano consolidare e avvalorare il legame, naturale e indissolubile, tra donna e famiglia e donna e matrimonio, come se noi tutte non avessimo altra funzione se non quella di procreare e accudire, ma ciò che ci lascia più incredule è che tale visione non riguardi il Medioevo, ma per gli organizzatori di Perugia 1416 connoti l’intera storia umana. Un falso storico che non possiamo accettare perché frutto di quella visione patriarcale della società che da sempre le donne contrastano e che oggi, alla luce dell’ultimo efferato femminicidio, non può non farci riflettere, visto che a morire sono sempre mogli e madri”. E poi ancora: “In Umbria assistiamo da tempo ad uno scivolamento regressivo verso un passato mai abbandonato, dove vive forte l’idea della supposta subalternità delle donne agli uomini, dell’esistenza di un ruolo naturale della donna che origina il pregiudizio, la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne. Oggi sappiamo bene quali sono gli strumenti per la nostra emancipazione: un lavoro dignitoso e stabile, servizi di welfare che sostengano la genitorialità, prevenzione della violenza domestica e di genere ed educazione delle nuove generazioni e non possiamo non indignarci quando la nostra storia e le nostre lotte vengono disconosciute. Vi lasciamo con una storia, nella speranza che il corteo nella speranza che il corteo perugino non voglia anche solo pensare di riportarci a quei tempi. Noi non ci stiamo! Era l’anno 1917 , la prima guerra mondiale stava falciando la popolazione e alla fine si contarono più di 16 milioni di morti, in gran parte uomini e due milioni di donne si trovarono a sopravvivere”.

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Olivocoltura a rischio sugli Appennini

L’Accademia nazionale dell’olio impegnata a tutelare questa coltivazione tradizionale

Quale futuro per l’olivicoltura tradizionale delle colline appenniniche? È questo il tema al centro della tornata organizzata dall’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio che si terrà venerdì 9 giugno a Casoli, in provincia di Chieti. Con il patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Casoli, gli esperti del settore si confronteranno per individuare un possibile percorso di rilancio e ammodernamento dell’olivicoltura tradizionale collinare della dorsale appenninica. Con 207mila ettari tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise che rappresentano il 21% del totale olivicolo nazionale in base ai dati del Censimento 2020, rischia infatti di divenire marginale dal punto di vista economico. Una giornata di studio e approfondimento grazie ad illustri ricercatori del Crea, l’ente di ricerca del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e delle università di Teramo, Perugia, Molise e Gabriele d’Annunzio (Chieti-Pescara) e con la partecipazione del vicepresidente della giunta regionale e Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. La sfida è quella di creare le condizioni per la diffusione sul territorio di modelli aziendali di successo, sfruttando le opportunità della presenza di abbondanti superfici olivicole e di un patrimonio di varietà tradizionali ad alto valore commerciale. L’olivicoltura delle colline appenniniche sconta, infatti, una forte frammentazione fondiaria e una rilevante assenza di irrigazione ma anche un elevato valore paesaggistico e ambientale nonché varietà autoctone che, con le giuste scelte, possono far sì di aumentare l’attuale bassa produttività affinché si scongiuri il rischio abbandono. Segnali incoraggianti vengono dalla riforma della Politica agricola Comune, con gli eco-schemi e l’architettura verde, dalla strategia ‘Farm to Fork’ con la spinta verso sistemi produttivi sostenibili e il Pnrr con misure di sostegno specifiche come quella per il rinnovamento dei frantoi oleari. Uno scenario su cui innescare un percorso virtuoso per una nuova e moderna imprenditorialità olivicolo-olearia che sappia cogliere le dinamiche di mercato, tra interesse per la qualità e la distintività delle produzioni, per garantire una maggiore redditività nella filiera e un futuro roseo per il comparto.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Perugino e Signorelli navigano sul Canal Grande. Al via la campagna promozionale per le celebrazioni del grande artista

L’iniziativa curata dall’agenzia orvietana Advenya

Cento tabelle posizionate all’interno dei vaporetti adibiti al trasporto pubblico acqueo della città di Venezia avranno il compito di far viaggiare il claim dei 500 anni dei due maestri dell’ arte italiana. La pianificazione pubblicitaria, curata dall’ agenzia orvietana Advenya e veicolata sui media IGPDecaux, filiale italiana di JCDecaux, prima azienda al mondo nel settore dell’ out of home e quotata alla borsa di Parigi, sfilerà per tutto il mese di giugno davanti ad un’audience internazionale. Siamo orgogliosi e soddisfatti, di aver portato un evento così rilevante davanti ad un pubblico numericamente elevato ed eterogeneo – dichiara Luca Perisse, titolare di Advenya Comunicazione e Sostenibilità – ho iniziato la mia carriera di pubblicitario dodici anni fa proprio nella Città Metropolitana di Venezia e posso confermare che i vaporetti sono senza dubbio il mezzo più apprezzato e ambito per promuovere eventi e campagne di pubblica utilità sociale, perché parlano ogni giorno a migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il circuito pubblicitario si compone di 100 pannelli di dimensione 70x25cm distribuiti sulla flotta del Trasporto Pubblico gestito da ACTV, garantendo così al messaggio di accompagnare gli utenti nei punti più gettonati della laguna, come Piazza San Marco, Rialto, Piazzale Roma, Giudecca, Tronchetto. Un apposito qr code riportato sulla grafica -permetterà agli utenti di scaricare l’ app su smartphone e di visionare l’elenco degli eventi celebrativi per i 500 anni del Perugino e Signorelli. Un ringraziamento speciale – conclude Perisse – lo voglio dedicare al Presidente del GAL Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti che ha avuto la grande intuizione di far decorrere la campagna proprio il 31 maggio, in concomitanza con l’inizio del Salone Nautico di Venezia, evento che attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati del settore.

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