Skip to main content

Tesei: “L’accordo di programma per l’acciaieria sta procedendo”

La governatrice ha fatto il punto sui tempi di attuazione del piano di investimento a Terni da parte della famiglia Arvedi

«Né l’accordo di programma né il piano industriale di Ast si possono definire in stallo o in alto mare, ma sono il frutto di un percorso e di una procedura che sicuramente è complessa ma che sta andando avanti»: lo ha sottolineato la presidente della Regione, Donatella Tesei, rispondendo in Assemblea legislativa a una interrogazione del consigliere del Pd, Fabio Paparelli. Dopo aver ricordato che «sulla questione la Regione non fa propaganda e non fa annunci» la governatrice ha parlato di «ricostruzioni molto sconclusionate» da parte di alcuni, «frutto di impreparazione e fervida fantasia». «Ast vale 3.500 occupati per Terni – ha detto Tesei -, considerando i circa mille dell’indotto, perché noi ci dobbiamo preoccupare anche delle aziende che lavorano con Ast e dei relativi dipendenti, un tema questo da tenere sempre presente. L’altro elemento che va per forza chiarito è che Ast, per fortuna per certi aspetti, non vale 15 punti di percentuale di Pil dell’Umbria, un dato che è stato scritto e oggi è stato ripetuto in aula. Questo significherebbe 3 miliardi l’anno, ma in realtà l’Ast, che pure è una azienda strategica e importantissima anche ai fini dell’Umbria, vale il 4 per cento di Pil». «Ast, su cui grazie anche alla gestione precedente, fino al 2021 si era riusciti a tenere buona parte dell’occupazione – ha poi ricostruito la presidente -, all’avvento della famiglia Arvedi era una azienda su cui Thyssen oramai non investiva più. Questo in un settore in cui, invece, è fondamentale investire in modo massiccio, perché altrimenti non si ha una prospettiva industriale e reddituale di crescita. Come sappiamo bene Ast viene acquisita dal gruppo italiano Arvedi sulla base di un piano di rilancio della produzione nazionale dell’acciaio, attraverso anche delle interlocuzioni con l’allora Governo Draghi e con la prospettiva di un sostegno da parte di questo ultimo a un piano industriale di rilancio aziendale. Per questo il gruppo Arvedi, che fin dalle prime analisi dell’ottobre 2021 identificò i fattori di rischio e viceversa di potenziale sviluppo, studiò un piano industriale che facesse di Ast una moderna acciaieria di rilievo mondiale per certi tipi di produzione, sviluppando nel tempo livelli occupazionali e ritorni di investimento sul territorio. Punto cardine era ridurre l’impatto ambientale. Nacque così il famoso piano di oltre un miliardo di investimento che oltre ai cardini industriali e occupazionali, tra cui l’investimento nell’unico sito ternano, prevede la totale decarbonizzazione della fabbrica e l’azzeramento di emissioni industriali di CO2, attraverso interventi strutturali sulla fabbrica e 100 milioni almeno di investimenti ambientali. Piano che la parte privata si è impegnata a finanziare con adeguate garanzie per oltre 700 milioni, chiedendo poco meno di 300 milioni di supporto pubblico, come è normale in un piano strategico per l’Italia e l’Europa ad elevato impatto ambientale positivo. La strada che il governo Draghi scelse fu quella di una parte preponderante del contributo pubblico con accesso al fondo Pnrr destinato specificatamente all’abbattimento delle emissioni delle aziende difficili da decarbonizzare, come ovviamente è l’industria dell’acciaio. Il piano industriale fu pensato per rispondere pienamente ai criteri di eleggibilità del fondo e, allo stesso tempo, che fosse forte dal punto di vista del rilancio industriale. Dopo moltissimo lavoro nel mese di agosto il Mase, ministero competente per il fondo, ha emesso una apposita determina direttoriale che dichiarava eleggibile per questo tipo di intervento e, contestualmente, ha inviato questa proposta alla direzione generale Competition della Commissione Europea per quanto attiene al semaforo verde, ossia alla eleggibilità all’accesso a questo fondo. Questo è un percorso che è previsto dalla legge e oggi la situazione di questo settore specifico è ancora all’esame della commissione Competition. Deve essere chiaro che non è il piano industriale o l’accordo di programma di Ast ad essere andato in commissione ma solo questa parte che riguarda l’aspetto dell’eleggibilità per accedere agli aiuti di Stato. Sempre in agosto sono terminati i lunghi lavori del Governo per la predisposizione della bozza di accordo di programma, la cui circolazione e definizione è stata ovviamente sospesa in attesa di questo ok europeo. Da allora azienda, Regione e Governo sono in attiva attesa e stiamo interloquendo con la commissione europea proprio per avere questo sblocco e finalmente questo semaforo verde». La presidente si è poi soffermata sul tema dell’energia «per tutte le nostre aziende strategico». «Oggi in Italia si pagano 137 euro al megawatt ora – ha spiegato -, nel nord Europa di paga la metà, un terzo in Asia e negli Stati Uniti. Questo è un problema che riguarda naturalmente tutte le aziende energivore ed è un problema enorme per una azienda come Ast. Anche su questo l’Umbria ha fatto di tutto e di più per le proprie aziende e sul dossier Ast fin dalle prime battute. Siamo attivi con Enel e il Governo, insieme naturalmente all’azienda, su un ampio set di interventi su cui avrò a novembre un incontro con i vertici di Enel. Questo è un tema estremamente complesso e molto sovraordinato rispetto alle nostre competenze regionali ma sul quale non abbiamo mai avuto timore di attivarci e continueremo a farlo perché sicuramente una azienda come Ast è strategica non solo per la nostra regione ma per il sistema italiano e europeo».

Altre notizie

Solo a Perugia 500 famiglie rischiano di perdere la casa

Ci sono oltre 500 famiglie, solo a Perugia, che rischiano di perdere la casa nei prossimi mesi a causa delle morosità accumulate per oneri condominiali non sostenibili

Ci sono oltre 500 famiglie, solo a Perugia, che rischiano di perdere la casa nei prossimi mesi a causa delle morosità accumulate per oneri condominiali non sostenibili.
Lo riferisce la Cgil regionale, spiegando che tra queste ci sono le 44 famiglie residenti in via Missigliano a Castel del Piano, condominio Ater dove sono state già attivate le decadenze per morosità. Martedì 24 ottobre le inquiline e gli inquilini, insieme al Sunia e alla Cgil, saranno in presidio davanti a palazzo Cesaroni, dove è in programma la riunione dell’Assemblea regionale dell’Umbria, “per chiedere un intervento della politica che scongiuri questa situazione gravissima”. L’appuntamento è in piazza Italia, a Perugia, alle ore 10.00

Altre notizie

Il grande freddo demografico della provincia di Perugia

Allarmanti i dati relativi alla popolazione e al mercato del lavoro

Dalla presentazione dei dati Inps, che si è tenuta a Perugia nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, emerge nel dettaglio per la provincia un quadro “impietoso” relativamente all’indice di natalità e quindi di invecchiamento, un indice di “non buona e non stabile occupazione” e con l’aumento costante delle prestazioni legate alle indennità per non autosufficienza e pensioni di invalidità che mettono in evidenza poi un quadro “molto negativo” dello stato di salute della popolazione.
Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Assemblea legislativa regionale Marco Squarta, dell’assessore del comune di Perugia Luca Merli e anche del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, ha fatto seguito la tavola rotonda “Quadro sociale ed economico della Provincia di Perugia: valutazioni evolutive di medio e lungo termine”, moderata dal giornalista della Rai Ivano Porfiri, con interventi anche di Antonio Maria Di Marco Pizzongolo, direttore regionale Inps Umbria, Federico Malizia, presidente sezione di Perugia Confindustria Umbria, Andrea Cardoni, docente Università degli Studi di Perugia e Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia. “La situazione del mercato del lavoro e quella socio sanitaria non versano in buone condizioni e quindi c’è bisogno di giornate come queste che servono ad analizzare dei dati oggettivi per riflettere su quelle che possono essere le manovre da mettere in campo” ha affermato Simone Polverini, presidente del comitato Inps della provincia di Perugia, il quale ha poi ricordato che per la prima volta si presenta un bilancio a livello provinciale e non più solo regionale. Per Daniele Bernacchi, direttore provinciale Inps Perugia, il dato a preoccupare di più, con gli altri invece che sono “in miglioramento”, è quello demografico, con una popolazione che invecchia e che diminuisce, perchè “i sistemi di welfare sono sostenibili e inclusivi solo nel momento in cui sono supportati da un andamento demografico coerente”. Bernacchi ha quindi sostenuto che “bisogna agire velocemente perché gli effetti delle politiche demografiche si vedono nel lungo termine”. Le conclusioni sono state affidate a Roberto Ghiselli, presidente del consiglio indirizzo e vigilanza Inps, che ha fatto un parallelo con la situazione nazionale: “La tendenza in Umbria – ha detto – è simile a quella italiana, con il 2022 caratterizzato come anno di ripresa anche in questo territorio attraverso indicatori come il calo della cassa integrazione e l’aumento dell’occupazione. Però questa è una regione che è collocata al di sotto della media nazionale nella fase di ripresa. Il problema è quindi che attualmente gli elementi di preoccupazione prevalgono, visto che nel secondo semestre del 2023 le previsioni sono quelle di un rallentamento se non di una inversione di tendenza per le dinamiche occupazionali con aumento della cassa integrazione e per la riduzione del Pil”. Quindi l’istituto, ha aggiunto Ghiselli, “dovrà essere attento, come ha fatto in passato, a prepararsi rispetto ad una situazione futura che forse non sarà delle migliori”. Analizzando nel dettaglio il Rendiconto sociale Inps 2022 della provincia di Perugia, i dati contenuti nelle tabelle evidenziano dal punto di vista demografico una provincia che passa da un saldo naturale tra nascite e decessi di meno 1.140 del 2011 a meno 4.486 del 2021, “un dato non confortato neanche dal saldo tra emigrati ed immigrati, che pur mantenendosi costante, non rappresenta certamente una soluzione allo spopolamento della nostra provincia”, come ha sottolineato il presidente del Comitato Provinciale Polverini. I dati del mercato del lavoro indicano, invece, una crescita del tasso di disoccupazione per il 2022 rispetto al 2021, ma all’aumento del numero di assunzioni corrisponde anche un aumento del numero delle cessazioni dei rapporti di lavoro, riducendo il saldo netto. A supporto di questa lettura c’ è anche il dato del ricorso agli ammortizzatori sociali che, pur vedendo il crollo “vertiginoso” delle ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, attivata rispetto al periodo pandemico, vede però aumentare di oltre 4.000 unità il numero delle richieste di indennità di disoccupazione. Le prestazioni legate alle indennità per non autosufficienza e pensioni di invalidità, in costante aumento, sempre per Polverini, “ci devono interrogare sulla evidente necessità di rafforzare il sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, di abbattere le liste di attesa delle strutture sanitarie e di rilanciare il ruolo della sanità territoriale e di prossimità come strumento per una adeguata prevenzione”.

Altre notizie

Futuro dell’acciaieria, sindacati in pressing su Arvedi e istituzioni

Si sollecita l’attuazione del piano industriale da u960 milioni di euro

Ritengono che per l’Ast di Terni si sia “arrivati ad un passaggio decisivo per il futuro del sito industriale integrato” i sindacati dopo l’incontro in Regione con le istituzioni locali relativo ad un aggiornamento sulla situazione inerente le politiche industriali e di sviluppo del gruppo.
Appuntamento che “non ha sciolto i nodi che ormai da troppo tempo sono presenti” sottolineano Cgil, Cisl e Uil.

Le organizzazioni sindacali nel ribadire, in un comunicato congiunto, le “criticità più volte evidenziate nel percorso svolto e nel non coinvolgimento delle parti sociali”. “Ast Terni – aggiungono – rappresenta una eccellenza del manifatturiero italiano, una produzione strategica nel panorama degli acciai speciali europei e principale ricchezza economica e produttiva per la Regione Umbria. Riteniamo che istituzioni, Governo e Unione europea debbano in tempi rapidi fornire risposte sull’accordo di programma”. Per Cgil, Cisl e Uil “vanno assolutamente esplicitati e certificati da tutti gli attori coinvolti i tempi, gli impegni in esso contenuto in sede di governo; quali e quanti fondi ministeriali o altre risorse vengono messe a disposizione per il territorio ternano; i diversi strumenti Pnrr-Area Sin – fondi ministeriali – Fondi europei ed altri si intreccino tra di loro e su quali capitoli di spesa o investimento si indirizzino dentro una idea di sviluppo integrato e sostenibile ben precisa che tenga presente temi fondamentali che come sindacato abbiamo evidenziato già in passato come energia”.
“Nodi decisivi – spiegano ancora i sindacati – ai quali siamo interessati non solo per Ast ma per l’insieme del territorio”. “Crediamo che non sfugga a nessuno – sostengono Cgil, Cisl e Uil – il fatto che investire su infrastrutture materiali ed immateriali, affrontare i temi dell’approvvigionamento energetico, proseguire il miglioramento continuo sull’ambiente, investire e migliorare i fattori localizzativi territoriali e valorizzare il lavoro in termini quantitativi e qualitativi anche secondo gli indicatori Esg, rappresentino i presupposti indispensabili verso uno sviluppo sostenibile in tutte le sue accezioni nell’interesse generale di tutta la comunità ternana e il suo comprensorio. Tutto ciò deve essere propedeutico al rafforzamento di Arverdi Ast ma anche alla costruzione di una vision complessiva per un modello di sviluppo territoriale che possa creare i presupposti anche per nuovi insediamenti produttivi. In questa ottica vanno rafforzati i diversi livelli di interlocuzione sindacali. Pensiamo che il Arvedi-Ast debba trascrivere i buoni propositi annunciati, su un piano industriale di rilancio e sviluppo delle produzioni ternane e come i progetti si intersecano con l’accordo di programma. Piano industriale che affronti i temi degli investimenti di processo e di prodotto, le strategie commerciali, la sostenibilità produttiva, ambientale e sociale ed il relativo posizionamento dell’asset ternano dentro lo scacchiere delle produzioni nazionali ed internazionali. Piano industriale che affronti il tema dell’occupazione rendendo le relazioni sindacali sempre più partecipative. Ribadiamo che occorrono impegni precisi e certi che diano il senso di un’azienda capace di guardare al futuro raccogliendo e anticipando le sfide che nel settore degli acciai si presenteranno. Vanno assunti impegni precisi sui temi di salute, ambiente e sicurezza mettendo al centro il valore del lavoro anche attraverso il rinnovo del protocollo Sas, Salute, ambiente e sicurezza, rilanciando l’iniziativa di un protocollo che regoli e tuteli il sistema dei lavoratori in appalto. Serve difendere il valore delle filiere produttive sviluppatesi in questi anni nel territorio ed investire su una nuova organizzazione della logistica e dei trasporti con finalità di sostenibilità ambientale. “Per queste ragioni Cgil-Cisl-Uil chiedono e ribadiscono con forza – si legge ancora nel loro comunicato – una assunzione di responsabilità dei soggetti interessati per definire in fretta quanto ancora sospeso. Il dilazionare dei tempi e le troppe incertezze rischiano di indebolire complessivamente il tessuto produttivo, economico e sociale di questo territorio. Lavoratori e lavoratrici, cittadine e cittadini ma più in generale la Comunità ternana merita risposte certe capaci di guardare al futuro con ottimismo che tenga coesi tutti questi elementi senza contrapposizioni. Ne vale il futuro di Terni e della fabbrica”.

Altre notizie

Le grandi aziende umbre godono di buona salute

Il totale del fatturato nel 2019 delle prime 20 in classifica era di circa 10,6 miliardi di euro, nel 2022 è balzato a 16,5 miliardi

Godono di “ottima salute” le grandi aziende dell’Umbria secondo le anticipazioni della trentesima edizione dell’Annuario economico d’Italia di ESG89. Il totale del fatturato nel 2019 delle prime 20 in classifica era di circa 10,6 miliardi di euro, nel 2022 è balzato a 16,5 miliardi. Il valore del risultato di esercizio è invece passato dai 258 milioni del 2019 a 602 milioni nell’esercizio 2022.
“L’Umbria nel 2022 – sottolinea Giovanni Giorgetti presidente del centro studi ESG89 – ha saputo recuperare completamente la caduta del Pil registrata nel 2020 a causa della pandemia performando anche meglio di altre regioni del centro Italia. Lo scenario per il 2023 si è un po’ complicato a causa del mordere dell’inflazione, del conseguente innalzamento dei tassi di interesse e quindi del rallentamento generale degli investimenti. Anche la disoccupazione ha toccato in regione il minimo storico attestandosi al 6-6,1%. Ci sarà, di contro, da lavorare molto sulla dinamica della politica dei redditi: troppo bassa per il ‘Cuore verde d’Italia’ che si attesta fra le posizioni meno virtuose d’Italia con un reddito medio pro-capite di soli 28.530 euro. E questo contribuisce a limitare inevitabilmente l’attrattività delle nostre imprese per i giovani diplomati-laureati o addirittura ne alimenta la fuga in altre regioni o all’estero. L’Umbria – conclude Giorgetti – ha però le carte in regola per diventare nei prossimi anni la regione della ‘sostenibilità delle eccellenze'”.

Altre notizie

Al via il cammino di trekking Orvieto-Bolsena-Civita

Un percorso ad anello per 60 chilometri nel triangolo d’oro del turismo tra Umbria e Lazio

Poco meno di sessanta chilometri, da percorrere a piedi o in bicicletta, alla scoperta dello straordinario triangolo naturalistico e culturale formato da Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio. E’ quello che propone il Cammino dell’intrepido Larth, il percorso escursionistico ad anello che è stato presentato oggi in occasione della sessantesima Fiera internazionale del turismo di Rimini. Il percorso prende il nome da Larth Cupures, detto “l’intrepido”, guerriero etrusco il cui cippo funerario è custodito nel museo Claudio Faina di Orvieto. Un omaggio all’identità storica di questo incredibile territorio a cavallo tra Umbria e Lazio, straordinariamente ricco di opere d’arte, patrimonio naturalistico e valore spirituale dal momento che la prima tappa, quella da Orvieto e Bolsena, ricalca il tracciato originario che, secondo la tradizione religiosa, venne compiuto per portare nella città del duomo il sacro lino del miracolo eucaristico di Bolsena nel 1263.

Il progetto del Cammino è nato come iniziativa privata da parte delle guide escursionistiche Luca Sbarra ed Emanuele Rossi e di Claudio Lattanzi, titolare della casa editrice Intermedia Edizioni. Già disponibile la guida ed il sito internet.

“Abbiamo avviato questa iniziativa-spiegano i promotori-mossi dal grande amore per la nostra terra, ma anche con l’ambizione di mettere a disposizione della comunità una nuova opportunità per promuovere finalmente in una logica collaborativa questi luoghi eccezionali che sono da decenni al centro di consistenti flussi turistici anche internazionali. Uno degli obiettivi che ci si propone è quello di offrire una nuova offerta turistica che possa contribuire anche ad incrementare i tempi di permanenza dei turisti. Il carattere privato del progetto-aggiungono-si limita esclusivamente al lavoro preliminare compiuto per farlo decollare in tempi rapidi dal momento che il cammino è ovviamente gratuito e può essere percorso da tutti liberamente. Un sincero ringraziamento-aggiungono- ci sentiamo di rivolgerlo ai tre sindaci di Orvieto Roberta Tardani, di Bagnoregio Luca Profili, di Bolsena Paolo Dottarelli con l’assessore Roberto Basili e il vice sindaco Andrea Di Sorte per l’entusiasmo e la collaborazione con la quale hanno accolto questa idea”. Una collaborazione, quella con gli enti locali, che adesso proseguirà sul fronte della promozione e della manutenzione.

Promotore dell’iniziativa è anche la guida turistica e storica dell’arte Cristina De Angelis la quale, su richiesta, fornirà un servizio di guida nella città di Orvieto. “Si tratta di una professionista che qualifica il progetto-spiegano gli ideatori dello stesso-a cui si aggiungeranno ben presto altre figure, compresi in prima battuta gli operatori economici delle tre zone nel settore della ricettività, della ristorazione e del commercio con i quali potranno anche essere stipulati accordi particolari”.

Partner dell’iniziativa è la fondazione Faina con il suo presidente Daniele Di Loreto. La sede del museo costituirà infatti il punto di partenza e di arrivo del Cammino di Larth. Il museo è anche uno dei luoghi in cui viaggiatori potranno ottenere la credenziale e l’attestato del cammino.

“Il settore del turismo outdoor rappresenta una ulteriore opportunità per il nostro territorio che va promossa e valorizzata. Lo scorso anno abbiamo realizzato una mappa escursionistica “Il territorio degli etruschi” con cinque percorsi esperienziali nella natura da percorrere in bici, a piedi e a cavallo, ora questa nuova iniziativa per intercettare le tendenze dei cammini che stanno raccogliendo sempre più consensi-dice il sindaco di Orvieto Roberta Tardani-in questo senso è fondamentale l’apporto dei privati nella realizzazione di prodotti e servizi turistici che valorizzino le bellezze naturali del nostro territorio e contribuiscano all’obiettivo di aumentare la permanenza media dei turisti/visitatori.

In bocca al lupo al Cammino dell’Intrepido Larth, una delle esperienze che potremmo sicuramente presto inserire nella app Orvieto Experience, che abbiamo presentato proprio ieri qui a Rimini, nella nuova sezione Outdoor che abbiamo già intenzione di attivare”.

“Accogliamo con grande interesse la nascita di un nuovo cammino che unisce Orvieto, Bolsena e Bagnoregio. ‘Il Cammino dell’Intrepido Larth’, questo il nome scelto dagli ideatori, a cui auguriamo le migliori fortune-è il commento del sindaco di Bagnoregio Luca Profili-abbiamo bisogno di iniziative come questa perché il turismo dei cammini è in crescita e rappresenta una forma di offerta del territorio che si sposa perfettamente con il discorso della sostenibilità. I camminatori sono turisti che rimangono sul territorio per diversi giorni e questo ci aiuta a spingere sul tasto della permanenza.

Il Cammino di Larth, presentato anche al TTG di Rimini, è importante perché spinge al dialogo tre comuni che rappresentano il centro dello sviluppo turistico di una parte di Tuscia. Per quanto ci riguarda ci siamo messi subito a disposizione e continueremo a farlo” conclude Profili.

IL PERCORSO

 

Si cammina a quote basse (tra gli 200 e i 400 m s.l.m) a cavallo di Umbria e Lazio ripercorrendo antiche strade Romane e seguendo tratti della Via Francigena e della Via Romea Germanica.

Si percorrono sentieri che corrono in alcuni Siti natura di importanza comunitaria (Sic), come il lago di Bolsena, il parco di Turona e i calanchi di Civita di Bagnoregio.

Il Cammino dell’intrepido Larth, è percorribile in tutte le stagioni dell’anno ed è adatto anche ai principianti, infatti le tappe sono alla portata di chiunque abbia una minima preparazione fisica e abitudine al cammino. La partecipazione è libera e ciascun camminatore organizza il cammino come meglio crede, comprese le ospitalità.

Altre notizie

Agosto da record europeo per l’aeroporto di Perugia

L’aeroporto San Francesco d’Assisi sul podio d’Europa in base all’ultimo rapporto sul traffico aereo, relativo al mese di agosto 2023, e le previsioni aggiornate del traffico 2023-2027 rilasciato da Aci Europe

Confermato il recupero dei livelli precedenti al periodo pandemico, con un -3,4% registrato sulla rete aeroportuale europea rispetto al 2019.
Rispetto ad agosto 2022, il volume dei passeggeri è invece aumentato del +11,6%, con una prevalente espansione del traffico internazionale (+13,2%). Aci stima, inoltre – riferisce la società di gestione dello scalo umbro – che il 2023 raggiungerà il 95,5% dei volumi pre-pandemici, con una piena ripresa che dovrebbe essere completata nel 2024 e una proiezione di crescita del +9,2% al 2027. Tuttavia, i singoli aeroporti continueranno a registrare variazioni significative nelle prestazioni del traffico passeggeri, almeno nel medio termine. Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha commentato: “Mentre quasi il 50% degli aeroporti europei ha ormai superato i volumi di passeggeri pre-pandemia, alcuni registrano una crescita esponenziale, mentre altri rimangono al di sotto di tale soglia”; ciò è dovuto “alla guerra in Ucraina e alle conseguenti restrizioni sui voli aerei che incidono su alcuni mercati, insieme a cambiamenti strutturali nel mercato dell’aviazione post covid”. Andando a rapportare i dati di agosto 2023 con quelli di agosto 2019, vengono dettagliati per ogni segmento le migliori performance registrate in Europa: tra gli scali con traffico sotto ai 5 milioni di passeggeri annui, crescita a tre cifre per tutti e cinque i primi aeroporti del segmento, con Grenoble che segna un +527%, seguito da Trapani (334,4%), Perugia (+203%), Kutaisi (+122,1%) e San Sebastián (+109,3%).
Mentre la domanda rimane forte anche in autunno, anche Aci Europe mette in guardia sui rischi di un ribasso del traffico a causa di vari fattori, tra i quali il rallentamento della crescita economica in Europa, un’inflazione persistente, l’aumento dei prezzi del petrolio, vincoli sulla crescita della capacità delle compagnie aeree dovuta a problemi di fornitura di aeromobili e pezzi di ricambio e aumento dei rischi geopolitici.


Altre notizie

Estate da record per il turismo ad Assisi, 800 mila presenze in quattro mesi

Da giugno a settembre, turisti da tutta Italia e da varie parti del mondo hanno scelto Assisi con un incremento rispetto al 2019 preso a riferimento come turisticamente più significativo

È stata un’estate straordinaria ad Assisi, con 800mila presenze turistiche in quattro mesi e il pienone a tutti i principali eventi estivi organizzati dal Comune – sottoline al’ente – in collaborazione con il tessuto associativo del territorio nell’ambito di ‘Assisi Estate 2023″: i dati, diffusi dall’ufficio comunale Turismo e Marketing territoriale, derivano dal sistema di rilevazione di presenze smartphone da parte di società specializzate e rielaborate da piattaforme specifiche, attivato da tempo dall’ente. Da giugno a settembre, turisti da tutta Italia e da varie parti del mondo hanno scelto Assisi con un incremento rispetto al 2019 preso a riferimento come turisticamente più significativo.
La città si conferma al primo posto anche nella classifica, stilata dalla Regione, delle dieci destinazioni regionali più visitate sia da turisti italiani che stranieri. Il mese clou è stato agosto, con oltre 238mila presenze. Ma la vera sorpresa è stata settembre, con oltre 208mila turisti e un incremento generale di circa il 53% rispetto al 2019.
Molto significativa la presenza di stranieri che da 56.297 del 2019 sono passati a 106.098 del 2023, con un aumento dell’88,5%. Notevole anche la crescita dei turisti italiani, che a settembre di quest’anno sono passati a 102.491 dagli 80.095 del 2019, con un +28%. In generale, nell’estate 2023, il flusso turistico ad Assisi è stato generato per il 55% da italiani e per il 45% da stranieri.
In questo contesto, grande successo ha riscosso “Assisi Estate 2023”, cartellone di eventi promossi in città da giugno a settembre, con oltre 150 iniziative principali e decine collaterali. “Straordinario” viene definito l’accesso ai musei civici, con grande protagonista la Rocca Maggiore, riaperta al pubblico lo scorso 22 giugno dopo lavori di riqualificazione, che ha registrato circa 23mila ingressi fino al 30 settembre.
Bene anche la Torre del popolo con 12mila utenti, il Foro Romano con circa 11.500 e la Pinacoteca con oltre 4.200.
La nuova navetta elettrica, che consente un eco tour alla scoperta delle bellezze e del circuito museale della città, ha registrato oltre 6.300 utenti dal 22 giugno a fine settembre.
Molto apprezzata la rassegna “Note di Assisi”, musica e spettacolo in centro storico, con dodici serate e oltre 8mila spettatori complessivi in piazza del Comune. Successo anche per la grande musica nello spettacolare palcoscenico naturale della Rocca Maggiore: oltre 10mila persone per i concerti di Riverock, con Daniele Silvestri grande protagonista e circa 4mila per Suoni Controvento, con Goran Bregovic che ha incantato il pubblico con la sua musica turbo folk al tramonto.
Bene anche gli eventi di Cambio Festival, con oltre 3mila presenze per concerti in angoli suggestivi della città e DeMusicAssisi, primo festival di musica medievale in Umbria che ha conquistato oltre 2mila persone in quattro giorni. Sempre sul fronte storico-culturale, bene la rassegna “Storie dal Medioevo”, con sold out tutte le conferenze con esperti di rilievo internazionale all’interno della Rocca Maggiore, inaugurate con l’apertura straordinaria della Torre Poligonale dopo lavori di restauro. Tutto esaurito anche per le iniziative promosse nell’ambito del progetto “Assisi le pietre parlano”: oltre 300 adesioni a “Segnaletica per occhi spenti” e 200 per “Città di Poeti”. Anche le attività per i più piccoli hanno registrato numeri importanti: Birba chi legge oltre 1.200 presenze in tre giorni, mentre il Bibliotour della Biblioteca comunale ha coinvolto oltre 200 bambini.
Successo anche per le attività escursionistiche “Alla scoperta del Monte Subasio”, con oltre mille adesioni per tredici eventi fra natura e territorio.
Grande partecipazione anche per il nuovo itinerario culturale e turistico “Il Perugino per tutti”, alla scoperta delle opere del Divin Pittore sul territorio tra Assisi, Foligno e Spello, con 240 partecipanti fra uscite in navetta e in e-bike. Tanto pubblico e ben 300 atleti iscritti anche per l’evento sportivo “Marcia delle otto porte”, promosso da Assisi Runners.
Importanti anche i numeri web e social di “Assisi Estate 2023”: oltre 3 milioni di visualizzazioni e un milione di utenti unici raggiunti in due mesi per le campagne di promozione degli eventi dell’estate assisana, attraverso le pagine social ufficiali del turismo del Comune di Assisi (Visit Assisi su Facebook e Visit Assisi Official su Instagram). Anche il nuovo sito internet dedicato agli eventi estivi (www.assisiestate.it), online da fine giugno, ha ottenuto grande successo: oltre 34mila visualizzazioni, mentre oltre mille utenti hanno eseguito il download del depliant contenente il programma dell’estate, che è stato comunque distribuito anche in forma cartacea. Accanto a tutto ciò c’è stata una netta crescita delle pagine social: 23.500 followers (4.300 in più) e 27mila visite alla pagina Facebook e su Instagram oltre 7mila followers (2.600 in più) e 15mila visite al profilo.
“Tutti gli eventi estivi – sottolineano nella nota Stefania Proietti e Fabrizio Leggio, sindaco e assessore al turismo di Assisi – hanno ottenuto un grande riscontro di pubblico. Merito di un programma vario e di qualità, della forte collaborazione con diverse realtà associative e culturali del territorio e di un’importante azione di promozione, sia attraverso i nuovi media che con mezzi tradizionali. Assisi si conferma traino fondamentale per il flusso turistico regionale, come città in grado di offrire non solo arte e spiritualità, ma anche cultura ed eventi capaci di attrarre un pubblico trasversale e sempre più numeroso. Il trend positivo registrato durante l’estate, continua anche in questi giorni con la città piena di turisti.
Siamo già al lavoro per il programma e la promozione del Natale – a partire domani dal Ttg – che quest’anno sarà speciale in occasione dell’ottavo centenario del primo Presepe.” “Questo trend in crescita anche in mesi che, fino a pochi anni fa, erano considerati di bassa stagione, è in aumento in vista delle importanti iniziative dei centenari francescani e del giubileo. È per questo che, da mesi, sono allo studio e in corso di prima attuazione da parte dell’amministrazione alcune iniziative volte a garantire là vivibilità per i residenti, prima tra tutte la regolazione del traffico nel centro storico oltre al nuovo piano di arredo urbano” conclude il sindaco Proietti.

Altre notizie

Crescono ancora i posti letto all’università

Inaugurati altri cento posti alla facoltà di Agraria

Altri 100 posti letto in camera doppia destinati agli studenti universitari a Perugia sono stati inaugurati nell’ala est del collegio di Agraria oggetto di un importante intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione utilizzando risorse finanziarie regionali per un importo complessivo di 5 milioni 139.962 euro. Sono stati inaugurati alla presenza dell’assessore regionale Paola Agabiti. A intervento ultimato, nei primi mesi del prossimo anno, il collegio potrà ospitare complessivamente 244 studenti con, tra l’altro, 12 camere singole e una doppia per diversamente abili.
Oltre all’intervento principale di adeguamento sismico, sono state realizzate opere di ristrutturazione interna per migliorare la funzionalità dell’immobile.
La mensa, anche oggetto di lavori di rifunzionalizzazione, potrà ospitare 150 posti a sedere contemporaneamente.
“Continuiamo con il cronoprogramma – ha detto Agabiti – previsto dalla Regione in collaborazione con Adisu per riaprire gli studentati oggetti di ristrutturazione nei primi mesi del 2024. Il lavoro va avanti per cercare di trovare quelle soluzioni abitative per i giovani che vogliono frequentare l’Università a Perugia, garantendo la migliore accoglienza e le soluzioni abitative idonee alle loro aspettative”. L’assessore ha quindi sottolineato che “la Regione Umbria è stata in grado di mettere a disposizione 350 posti letto nell’anno accademico”. “Per chi è risultato idoneo alle borse di studio – ha detto Agabiti – ma non ha la possibilità di trovare alloggio negli studentati come già accaduto lo scorso anno siamo in grado di garantire un ulteriore contributo di 1.500 euro, che si aggiungono ai 1.800 delle borse, per trovare soluzioni diverse. Ci auguriamo comunque di poter garantire un numero maggiore di posti letto attraverso gli studentati”. All’inaugurazione, con la benedizione di don Luca Delunghi, oltre all’assessore Agabiti sono intervenuti il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, insieme all’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia, il commissario straordinario dell’agenzia per il diritto allo studio, Luigi Rossetti, il professore Roberto Rettori dell’Università degli Studi di Perugia, il professore Francesco Asdrubali in rappresentanza dell’Università per Stranieri di Perugia, il professore Mario Rampini, presidente dell’Accademia di belle arti. Agabiti ha anche annunciato che il 13 ottobre saranno inaugurati gli alloggi dell’Ottagono a Perugia.

Altre notizie