Il premio viene assegnato alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale
Il premio «Vinitaly international Italia» è stato assegnato a Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi e docente universitario del corso di Enologia alll’università della Tuscia di Viterbo. Gli è stato consegnato dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso della cerimonia di inaugurazione della 55/a edizione della salone internazionale del vino. il Vinitaly che si svolge a Verona. Il premio viene assegnato alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale per la loro «meritoria» attività. «Condivido questo premio con tutti coloro che amano il vino e hanno contribuito a fare grande il vino italiano», ha detto Cotarella. Parlando dello Stato di salute del vino italiano, il presidente degli enologi ha spiegato che «nonostante la guerra e la crisi economica sta bene». «Il vino – ha sottolineato – ha sette vite come i gatti. Ha a supporto un valore naturale, vero e grandi professionisti che lo proteggono da tutto. Per il futuro sono molto ottimista, il vino resta sempre il prodotto più simbolico del nostro Paese».
Il gruppo Prada assume in varie regioni tra cui in Umbria. Complessivamente si tratta 449 persone da inserire in stabilimenti del gruppo. In Umbria sono programmate 85 assunzioni nello stabilimento di Torgiano dove viene realizzata la maglieria. In programma ci sono anche altre 76 assunzioni che verranno realizzate a breve nelle fabbriche di Prada che si trovano in provincia di Perugia, Arezzo, Ancona e Firenze. Per i nuovi dipendenti è previsto un corso di formazione a cui far seguito l’inizio dell’attivitò lavorativa entro la fine dell’anno. Il direttore industriale di Prada Massimo Vian spiega che”Il gruppo continua a investire nella propria filiera produttiva, coerentemente con quanto annunciato a fine 2021 durante il Capital Markets Day. Potenziamo la nostra struttura industriale, rispettosi dei partner di lungo periodo. Le oltre 400 assunzioni saranno strategiche per far crescere il gruppo nei prossimi anni e la Prada Group Academy giocherà un ruolo sempre più fondamentale per il nostro sviluppo e per quello del tessuto produttivo italiano del settore. Consideriamo nostro dovere formare giovani talenti e mantenere vivo il sapere artigianale”.
Il sindacato denuncia lo stato di abbandono i cui si trovano costosi macchinari utili a dragare il lago
Macchinari e mezzi del valore di milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per la manutenzione e il dragaggio del lago Trasimeno sono fermi da oltre dieci anni nel deposito di Passignano. A denunciare quello che definiscono un «incredibile spreco» sono la Cgil di Perugia e la Filt Cgil dell’Umbria che hanno svolto un sopralluogo all’esterno del sito, nell’ambito del percorso sindacale «Transizione Trasimeno» avviato dalla Cgil lo scorso anno. «Ci chiediamo, insieme ai lavoratori – affermano Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, e Ciro Zeno, segretario generale della Filt Cgil dell’Umbria – come sia possibile un simile spreco di risorse, anche umane, vista la gravità della situazione del lago, che quest’anno rischia di essere persino peggiore di quella del 2022. È evidente infatti che, accanto al problema della siccità e del cambiamento climatico, la totale assenza di interventi di manutenzione, dragaggi, pulizia di darsene, fossi e immissari, è una concausa della crisi del Trasimeno». «Riteniamo urgente un confronto con tutti i soggetti istituzionali coinvolti e con l’azienda – continuano Pampanelli e Zeno – anche perché ci sono professionalità all’interno del personale di Busitalia impiegato sul lago (circa 20 persone nel periodo invernale, molte di più in estate) che rischiano di perdersi, in particolare per quanto riguarda la guida delle draghe, attività che richiede formazione e passaggio di competenze tra i lavoratori. Inoltre – aggiungono i segretari – l’incertezza sul futuro del servizio, determinata dallo spacchettamento in quattro lotti del Tpl, deciso dalla Regione Umbria, non fa altro che accrescere le preoccupazioni. Anche per questo – concludono Pampanelli e Zeno – sabato primo aprile scenderemo nuovamente in sciopero, per chiedere un deciso cambio di direzione alla politica regionale».
Il valore i delle esportazioni a fine 2002 ha fatto registrare un incremento del 23,7%, ben oltre la media nazionale. Il presidente di Export Umbria Concetti spiega su quali paesi si punta
L’export umbro nel 2022 ha avuto un aumento del 23,7% rispetto all’anno precedente, un dato leggermente migliore rispetto alla media dell’Italia. Attestandosi complessivamente a 5,8 miliardi rispetto ai 4,7 del 2021. Lo sottolinea Confindustria secondo la quale da una indagine campionaria, condotta da Umbria export, la propria agenzia per l’internazionalizzazione, tra le aziende associate, emerge che la maggior parte ha riscontrato trend positivi delle esportazioni in valore. Gli esiti dell’indagine campionaria mostrano inoltre alcuni orientamenti per il 2023. La maggior parte delle aziende prevede un consolidamento ed un aumento delle esportazioni per l’anno in corso. Le aree verso le quale si prevedono le maggiori performance sono gli Usa e l’Europa (soprattutto Germania, Francia). Particolare attenzione viene riservata al Regno Unito e alla Svizzera. «Stando a quanto emerge dall’indagine, possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023» sottolinea il presidente di Umbria Export Riccardo Concetti in una nota diffusa da Confindustria. «Nonostante lo scenario complesso – aggiunge -, i settori più rappresentativi dell’economia umbra, a partire dalla meccanica, dall’agroalimentare e dal tessile sembrano orientati all’ottimismo. È vero che c’è una componente esogena collegata al prezzo delle importazioni, ma continuano a crescere anche i volumi, e questo è importante. Anche i principali servizi richiesti, partecipazione a fiere internazionali e assistenza nella ricerca controparti ed organizzazione di incontri bilaterali testimoniano da una parte il chiaro ritorno verso iniziative promozionali in presenza e dall’altro l’interesse a sviluppare nuovi contatti anche utilizzando nuovi strumenti e approcci digitali. L’indagine mostra anche un interesse delle aziende verso la formazione tecnica su tematiche doganali e verso gli strumenti finanziari pubblici che possano supportare questa importante fase di consolidamento e soprattutto di ripresa».
La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027
La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha incontrato venerdì pomeriggio a palazzo Donini il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il procuratore Sottani e altri rappresentanti del Tribunale di Perugia, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, e alcuni tecnici, tra cui l’architetto Mario Botta che ha presentato lo studio preliminare del progetto della Cittadella giudiziaria di Perugia che si realizzerà nel compendio dell’ex carcere maschile e femminile. Il sito, in abbandono da circa 20 anni, ora è pronto a rivivere raccogliendo tutte le funzioni di giustizia. L’architetto Botta ha sottolineato la forza etica e morale del progetto di trasformazione del carcere in luogo di servizi di giustizia; la valorizzazione dell’immobile vincolato passa attraverso la qualità del moderno dei materiali, delle tecnologie che verranno utilizzate e delle soluzioni per portare luce e vita all’interno. Il direttore dell’Agenzia del Demanio Dal Verme ha confermato il cronoprogramma che prevede l’apertura della Conferenza di servizi sul Progetto di fattibilità tecnico-economica rafforzato entro settembre prossimo, la pubblicazione del bando per l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione entro l’anno. La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del Tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027. La rapidità con cui si è arrivati alla definizione dello studio progettuale – spiega la Regione – è il frutto di una grande intesa ed empatia istituzionale che da meno di un anno si è sviluppata tra gli uffici del Mic, della Regione, del Comune e del Corpo dei vigili del fuoco che hanno lavorato insieme all’Agenzia del demanio e al Politecnico di Milano sotto la regia dell’architetto Botta. «Quando si presentano questo tipo di opportunità – ha affermato il direttore Dal Verme – in cui vi è disponibilità di risorse e sinergie istituzionali, è necessario riuscire a coglierle, così come stiamo facendo noi. La volontà dell’Agenzia è di soddisfare appieno le esigenze di giustizia e di tutti gli stakeholder creando rigenerazione per la città di Perugia». Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Regione e dal sindaco Romizi per quella che è stata definita una riunione estremamente fattiva che rende una prospettiva concreta e tangibile di poter offrire al sistema giudiziario spazi adeguati e funzionali, rivalorizzando, allo stesso tempo, un importante rione del centro storico. a cui verrà restituita nuova vita. «È un progetto estremamente importante per la città e la regione tutta, – ha sottolineato Tesei – che ho seguito con grande attenzione e impegno sin dall’inizio del mio mandato e ora finalmente potrà vedere la sua realizzazione». «Restituiamo a nuova vita – ha detto il sindaco Romizi – a luoghi fino a oggi in disuso, a spazi rilevanti della nostra città, a cui torniamo a dare una luce, una funzione e una fruizione al passo coi tempi. Un’altra ferita della nostra città che si risana». Una delle prossime tappe sarà la presentazione del progetto stesso ai principali stakeholder e alla cittadinanza
L’istituto Cnr di Ricerca sugli ecosistemi terrestri potrebbe essere presto trasferito in provincia di Viterbo, la presidente della Provincia di Terni sulle barricate
“Ho appreso da notizie di stampa, non senza una certa sorpresa, che il Cnr sarebbe orientato a lasciare la sede di Villa Paolina di Porano.
Non ho mai avuto comunicazioni in questo senso ed anzi anche in precedenti interlocuzioni avevo riconfermato la volontà della Provincia di continuare il positivo rapporto con l’importante istituto di ricerca”: lo dice la presidente della Provincia Laura Pernazza. “Il Cnr è una realtà storica e di rilievo per Terni e l’Umbria e sulla quale la Provincia vuole continuare a puntare” aggiunge. “Ho già chiesto al direttore Calfapietra – ha annunciato Pernazza – un incontro, anche alla presenza del sindaco di Porano Conticelli, per verificare la situazione alla luce delle novità starebbero emergendo e cercare di trovare una soluzione che possa assicurare continuità all’attuale sede”.
L’azienda informatica, guidata da Gianpaolo Malizia, cresce e consolida il proprio assetto organizzativo e societario, trasformando l’azienda in spa e sviluppando ulteriormente la struttura di servizi alle imprese
”Il nostro obiettivo -afferma Gianpaolo Malizia, presidente e responsabile commerciale di Nts Project- è continuare a crescere senza dimenticare i valori, la passione, l’impegno e la professionalità che, dal 1994, ci hanno permesso di raggiungere importanti risultati e che ci permetterà, entro i prossimi tre anni, di avere altre nuove sedi in Italia rispetto alle attuali quattro e di superare i 10 milioni di euro di fatturato rispetto agli attuali sei”. Fondata nel 1994 a Bastia Umbra da due giovani informatici Gianpaolo Malizia ed Ezio Gramaccioni, Nts Project sviluppa e distribuisce software gestionali per le aziende. Negli anni l’attività imprenditoriale si è consolidata e, di pari passo, sono state sviluppate nuove conoscenze tecniche e competenze professionali, accanto alle quali è maturata la consapevolezza che, per continuare a essere competitivi in un mercato sempre più selettivo e popolato da concorrenti forti e strutturati, occorreva accelerare il processo di crescita. ”La strada più intelligente e praticabile per raggiungere tale obiettivo – racconta Malizia- è stata quella dell’alleanza con altre realtà di più consistenti dimensioni. È nata così la sinergia con Nts Informatica di Rimini che, nel 2008 proprio nell’anno della crisi finanziaria mondiale, si è tradotta in un piano industriale di crescita”. Un’altra tappa importante sul percorso della crescita aziendale è stata raggiunta alcuni anni dopo, nel 2016, quando Elmec Informatica di Varese (700 addetti e oltre 100 milioni di fatturato) ha conferito a Nts Project il proprio ramo d’azienda destinato al software gestionale Erp. Oggi Nts Project opera su quattro sedi Bastia Umbra, Gazzada Schianno (Varese), Brescia e Torino, che aumenteranno significativamente entro i prossimi tre anni, e occupa complessivamente più di 50 addetti.
Silvia Pagliacci, titolare di farmacia a Valfabbrica ed attuale presidente di Federfarma Perugia, è stata nominata nuova presidente di Federfarma Umbria, l’unione sindacale dei titolari di farmacia della regione
Pagliacci, 57 anni, ha ricoperto in passato anche la carica di presidente nazionale del Sunifar, il sindacato unitario delle farmacie rurali.
Succede ad Augusto Luciani e, prima donna a farlo, guiderà la sigla sindacale per il triennio 2023-2025. Vicepresidente è Maria Cristina Bonanni. “Ci aspettano nuove sfide – ha commentato Silvia Pagliacci – consci che la salute dei cittadini debba rimanere sempre l’obiettivo prioritario. La farmacia può e deve svolgere una funzione di presidio sanitario fondamentale, un riferimento strategico per la popolazione grazie ai tanti servizi offerti, alle campagne di screening e prevenzione, ai progetti di salute e benessere avallati e ideati. In tutto ciò, all’insegna della continuità, siamo pronti a proseguire il cammino che negli anni ha portato le farmacie umbre a diventare una componente importante della sanità regionale”.
Investimenti per 500 milioni e l’impegno ad acquistare 21 mila tonnellate di tabacco grezzo italiano. Questo l’impegno della multinazionale. La soddisfazione di Forza Italia
“Quello tra Philip Morris Italia e il Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare per la trasformazione e la sostenibilità della filiera tabacchicola italiana, è un accordo di grande rilevanza per l’economia e l’occupazione del Paese e per la mia regione, l’Umbria”. Lo scrive in una nota Raffaele Nevi, deputato di Forza Italia e responsabile nazionale agricoltura del partito azzurro. “L’impegno della multinazionale – prosegue – prevede investimenti fino a 500 milioni di euro per i prossimi cinque anni e quindi di acquistare fino al 50% circa – più o meno 21.000 tonnellate – della produzione totale di tabacco grezzo italiano. Forza Italia plaude alla chiusura di questo accordo ed è pronta a sostenere chi decide di investire in Italia. Soltanto attraverso la crescita delle aziende si può immaginare di creare nuova occupazione”.
La produzione olivicola umbra nella campagna 2022/2023 ha fatto registrare un incremento del 27%, passando da 3.178 a 4mila tonnellate
Si tratta di un dato importante, ma comunque ancora inferiore di un quarto rispetto alla media 2018/2021 di 5.096 tonnellate. Emerge da un focus sulla regione di un’indagine nazionale della Camera di commercio dell’Umbria.
Va ricordato che in Umbria – spiega l’ente camerale, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30mila ettari. La Dop dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani). Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 200, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.
Ottima la qualità della campagna olivaria umbra 2022/2023, basti dire che nonostante la stagione caratterizzata da siccità e caldo, grazie alle provvidenziali piogge di fine agosto la produzione Dop in Umbria ha fatto registrare un incremento sul 2021. La campagna olearia 2022 della Dop Umbria è stata infatti caratterizzata da un forte consolidamento e miglioramento rispetto alla precedente.
Per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche si riscontra un miglioramento rispetto all’anno precedente per la parte chimica, oltre ad uno splendido equilibrio delle caratteristiche organolettiche in termini di fruttato, amaro e piccante. In definitiva è ragionevole affermare che queste peculiarità rappresentano un elemento di grande attrattiva per il mercato, mercato che sottolinea un grande interesse per “l’oro verde” rappresentato dalla Dop Umbria.
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