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Olivocoltura a rischio sugli Appennini

L’Accademia nazionale dell’olio impegnata a tutelare questa coltivazione tradizionale

Quale futuro per l’olivicoltura tradizionale delle colline appenniniche? È questo il tema al centro della tornata organizzata dall’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio che si terrà venerdì 9 giugno a Casoli, in provincia di Chieti. Con il patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune di Casoli, gli esperti del settore si confronteranno per individuare un possibile percorso di rilancio e ammodernamento dell’olivicoltura tradizionale collinare della dorsale appenninica. Con 207mila ettari tra Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise che rappresentano il 21% del totale olivicolo nazionale in base ai dati del Censimento 2020, rischia infatti di divenire marginale dal punto di vista economico. Una giornata di studio e approfondimento grazie ad illustri ricercatori del Crea, l’ente di ricerca del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e delle università di Teramo, Perugia, Molise e Gabriele d’Annunzio (Chieti-Pescara) e con la partecipazione del vicepresidente della giunta regionale e Assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. La sfida è quella di creare le condizioni per la diffusione sul territorio di modelli aziendali di successo, sfruttando le opportunità della presenza di abbondanti superfici olivicole e di un patrimonio di varietà tradizionali ad alto valore commerciale. L’olivicoltura delle colline appenniniche sconta, infatti, una forte frammentazione fondiaria e una rilevante assenza di irrigazione ma anche un elevato valore paesaggistico e ambientale nonché varietà autoctone che, con le giuste scelte, possono far sì di aumentare l’attuale bassa produttività affinché si scongiuri il rischio abbandono. Segnali incoraggianti vengono dalla riforma della Politica agricola Comune, con gli eco-schemi e l’architettura verde, dalla strategia ‘Farm to Fork’ con la spinta verso sistemi produttivi sostenibili e il Pnrr con misure di sostegno specifiche come quella per il rinnovamento dei frantoi oleari. Uno scenario su cui innescare un percorso virtuoso per una nuova e moderna imprenditorialità olivicolo-olearia che sappia cogliere le dinamiche di mercato, tra interesse per la qualità e la distintività delle produzioni, per garantire una maggiore redditività nella filiera e un futuro roseo per il comparto.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Perugino e Signorelli navigano sul Canal Grande. Al via la campagna promozionale per le celebrazioni del grande artista

L’iniziativa curata dall’agenzia orvietana Advenya

Cento tabelle posizionate all’interno dei vaporetti adibiti al trasporto pubblico acqueo della città di Venezia avranno il compito di far viaggiare il claim dei 500 anni dei due maestri dell’ arte italiana. La pianificazione pubblicitaria, curata dall’ agenzia orvietana Advenya e veicolata sui media IGPDecaux, filiale italiana di JCDecaux, prima azienda al mondo nel settore dell’ out of home e quotata alla borsa di Parigi, sfilerà per tutto il mese di giugno davanti ad un’audience internazionale. Siamo orgogliosi e soddisfatti, di aver portato un evento così rilevante davanti ad un pubblico numericamente elevato ed eterogeneo – dichiara Luca Perisse, titolare di Advenya Comunicazione e Sostenibilità – ho iniziato la mia carriera di pubblicitario dodici anni fa proprio nella Città Metropolitana di Venezia e posso confermare che i vaporetti sono senza dubbio il mezzo più apprezzato e ambito per promuovere eventi e campagne di pubblica utilità sociale, perché parlano ogni giorno a migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il circuito pubblicitario si compone di 100 pannelli di dimensione 70x25cm distribuiti sulla flotta del Trasporto Pubblico gestito da ACTV, garantendo così al messaggio di accompagnare gli utenti nei punti più gettonati della laguna, come Piazza San Marco, Rialto, Piazzale Roma, Giudecca, Tronchetto. Un apposito qr code riportato sulla grafica -permetterà agli utenti di scaricare l’ app su smartphone e di visionare l’elenco degli eventi celebrativi per i 500 anni del Perugino e Signorelli. Un ringraziamento speciale – conclude Perisse – lo voglio dedicare al Presidente del GAL Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti che ha avuto la grande intuizione di far decorrere la campagna proprio il 31 maggio, in concomitanza con l’inizio del Salone Nautico di Venezia, evento che attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati del settore.

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Sono ripresi i voli tra l’aeroporto dell’Umbria e Londra Heathrow da parte di British Airways

Dall’11 luglio al 29 agosto sarà inoltre introdotta una quarta frequenza, programmata il martedì.

La Sase, la società di gestione dello scalo, ha spiegato che sono programmati fino al 30 settembre con con Airbus A319-A320 nelle giornate di giovedì, sabato e domenica. Dall’11 luglio al 29 agosto sarà inoltre introdotta una quarta frequenza, programmata il martedì.
Sempre la Sase ha sottolineato che prosegue intanto il programma di sviluppo ed implementazione di nuovi servizi presso lo scalo. Sono infatti iniziati i lavori per il quarto gate, “che consentirà una più agevole gestione di più voli in contemporanea”, e quelli che rimoduleranno le aree commerciali presenti in area sterile, dove è prevista l’apertura di nuovi negozi. In dirittura d’arrivo anche l’apertura del sesto autonoleggio all’interno del terminal.
Nel frattempo, visto il consistente aumento dei flussi, è stata re-introdotta la corsia fast track, che sarà riservata anche ai passeggeri Prm ed alle famiglie con bambini di età inferiore a sei anni. Sono state inoltre incrementate le sedute a disposizione dei passeggeri ed i posti auto nei parcheggi.
Ed ancora, rinnovate la sala stampa e l’insegna posta all’ingresso dell’aeroporto ma è stato anche completato un nuovo murale, realizzato da “l’Artetica” che ha come tema l’omaggio al volo. La stagione Summer 2023, operativa fino al 28 ottobre, prevede 16 rotte operate da sei compagnie aeree con fino a 98 voli di linea settimanali. Sono disponibili collegamenti da e per Barcellona (Ryanair), Brindisi (Ryanair), Bruxelles Charleroi (Ryanair), Bucarest (Ryanair), Cagliari (Ryanair), Catania (Ryanair), Cracovia (Ryanair), Londra Heathrow (British Airways), Londra Stansted (Ryanair), Malta (Ryanair), Olbia (Aeroitalia), Palermo (Ryanair), Rotterdam (Transavia), Tirana (Wizz air), Tirana (Albawings) e Vienna (Ryanair)

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Arrivano 362 milioni per 95 scuole danneggiate dal sisma del 2016

Permetteranno di procedere “immediatamente” con la programmazione dei cantieri di 95 scuole umbre per un totale di 362,2 milioni di euro le soluzioni illustrate in un incontro presso la Regione dal commissario Guido Castelli.

Un confronto importante, a cui hanno preso parte la presidente umbra, Donatella Tesei, il direttore dell’ufficio speciale ricostruzione, Stefano Nodessi, il sub commissario Fulvio Soccodato, i sindaci dei Comuni coinvolti e i presidenti di Provincia, e che dà seguito allo sblocco, a marzo, della procedura per 228 interventi di ricostruzione compresi nel più ampio Piano straordinario di ricostruzione, che nelle quattro regioni conta 450 istituti da riparare per un valore di 1,3 miliardi di euro.Il primo passo – sottolinea Palazzo Donini – avviene proprio in Umbria, do  ve inoltre, proprio a seguito dell’incontro di oggi, sarà attivata una convenzione tra la struttura commissariale e soggetti attuatori (Comuni, Province) per fornire supporto alle 58 procedure che hanno aderito agli accordi quadro, uno strumento che consente di attingere a liste già vidimate di operatori economici, per le varie fasi di progettazione e lavorazione. I soggetti attuatori potranno avere a disposizione personale dedicato, in sede, per far sì che le procedure di attivazione degli accordi quadro siano immediate. “Ricostruire strutture scolastiche sismicamente sicure e sostenibili dal punto di vista energetico, è una premessa necessaria per il rilancio dell’Appennino centrale” ha detto Castelli. “È sempre opportuno sottolineare – ha aggiunto -l’importanza del clima di collaborazione in cui abbiamo lavorato con la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, i comuni e tutti i soggetti coinvolti. Lo sblocco di questo accordo quadro è un rilevante intervento non solo sotto il profilo della ricostruzione, ma anche della riparazione: dobbiamo supportare le comunità e le famiglie dell’Appennino centrale che vogliono restare in questi territori, fornendo servizi che consentano al tessuto sociale di restare coeso. In questa direzione di tutela, va letta la deroga al numero minimo di studenti per formare le classi nelle scuole terremotate, introdotta dal Dl Ricostruzione, valida fino al 2029 e di cui gli Uffici scolastici regionali possono avvalersi. La scuola è un presidio essenziale ed è per questo che abbiamo lavorato, congiuntamente con gli Usr e i soggetti attuatori, per immaginare soluzioni rapide ma efficaci sotto il punto di vista della qualità e dei necessari controlli procedurali”.

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Resort di Antognolla, ecco i tempi per il progetto

Sarà pronto per l’inizio del 2026 il Castello e resort di Antognolla, già attivo con un campo da golf

Prosegue intanto il maxi-investimento nel cuore dell’Umbria (150 milioni di euro totali) per il magnate russo con passaporto britannico Andrey Yakunin che ha illustrato, in occasione di un press tour da lui guidato, le ulteriori tappe di avvicinamento al completamento della struttura situata a una ventina di chilometri a nord da Perugia. Sono infatti partiti i lavori (avviati a marzo) per la costruzione del resort, il complesso alberghiero immerso nel verde con 40 spa suite che sorgerà accanto al Castello di Antognolla dove, anche qua, sono in stato di avanzamento i lavori per realizzare altre 31 camere. Obiettivo, con un totale di 71 stanze, è rendere l’Umbria, secondo le intenzioni di Yakunin, “un polo attrattivo per i visitatori di tutto il mondo, proponendo un’offerta turistica di altissima qualità e un’esperienza autentica a contatto con la natura”. “L’idea iniziale del progetto è stata di pensare a cosa aggiungere a quello che già l’Umbria offre” ha commentato. Una volta completato, il corpo principale si svilupperà su più piani per un totale di 16.000 metri quadri e ospiterà una spa, diverse piscine, la reception principale e altri servizi del resort. Insieme a Yakunin erano presenti anche Luca Aiwerioghene e Basak Pekdiker Sartor, ingegnere e architetta di Antognolla. Tra le aziende appaltatrici che collaboreranno anche molte imprese locali della provincia di Perugia. “L’idea è stata quella di fare qualcosa che non andasse in contrasto con il castello, che rimane sempre la prima ballerina” ha precisato Yakunin. La struttura finale comprenderà quindi un castello e una tenuta del 12/o secolo trasformati in un moderno resort internazionale. All’interno del Castello anche una chiesa consacrata che, dopo il restauro, sarà usata per i matrimoni, e sotto una cripta (con affreschi risalenti anche all’anno mille) che sarà in parte utilizzata come luogo, grazie a tecnologie digitali e realtà aumentata, per far scoprire quello che può offrire il “pacchetto” Umbria. In linea con i valori dell’operatore alberghiero Six Senses, il castello, il borgo e la tenuta, per un totale di circa 600 ettari, verranno restaurati in ottica sostenibile, come è stato inoltre specificato. Il progetto mira a sviluppare anche il turismo golfistico nella regione e a fare dell’Umbria una meta privilegiata per questo sport, di particolare rilevanza in vista della Ryder Cup del 2023. Il campo con 18 buche, realizzato dal designer Robert Trent Jones Jr., è infatti già considerato tra i più belli d’Italia e tra i più sostenibili, visto anche l’utilizzo di tre laghetti per la raccolta di acqua piovana che viene usata per l’irrigazione. A disposizione poi otto ettari di vigneti “eroici”, definiti così per la pendenza e per la conformità del terreno, curati dall’enologo Riccardo Cotarella. “In base alla mia esperienza sono sicuro che tra tre anni uscirà fuori un vino importante non solo per Antognolla ma per tutta la regione” ha detto.


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Quasi 17 milioni di euro di lavori pubblici in tre anni nel piano della Regione

Tra i progetti che saranno finanziati ci sono gli interventi sul cratere del terremoto e la variante stradale sud ovest di Terni

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche, ha approvato il “Programma triennale dei lavori pubblici della Regione Umbria 2023-2025” in cui sono ricompresi, fra gli altri, numerosi interventi nell’area del “cratere” del sisma 2016 e l’appalto integrato, comprensivo di progettazione definitiva ed esecutiva, per i lavori di realizzazione della variante sud-ovest della città di Terni.
L’importo, per le tre annualità, ammonta a oltre 60,350 milioni di euro, di cui 16,750 milioni per il 2023.
La disponibilità finanziaria sale a 24,5 milioni nel 2024 ed è di oltre 19 milioni di euro nel terzo anno di programmazione.
Nel programma – riferisce una nota dell’ente – sono inseriti lavori di recupero, manutenzione straordinaria, nuova realizzazione e ristrutturazione che riguardano infrastrutture stradali, infrastrutture sociali ed edifici sanitari, beni culturali, edifici direzionali e amministrativi.Fra le opere di nuova realizzazione spicca l’appalto per la variante stradale che collegherà la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città di Terni per la quale la Regione ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Nel “cratere” del sisma, oltre ad interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in alcune località di Norcia e Preci e la bonifica di pareti e versanti della strada di San Pellegrino a Norcia, la Giunta regionale ha programmato per l’anno in corso la destinazione di circa 1,5 milioni di euro per la ricostruzione della residenza protetta Apsp Fusconi Lombrici Renzi di Norcia, costituita da 2 edifici, di cui uno soggetto a demolizione e ricostruzione e l’altro soggetto ad un intervento di ristrutturazione, cui si aggiungono oltre 520mila euro per il recupero e miglioramento sismico di un edificio in Piazza Verdi, sempre a Norcia, di proprietà della stessa Apsp.
Oltre 1 milione di euro è la spesa programmata per il miglioramento sismico del Palazzo comunale di Monteleone di Spoleto. Nell’elenco delle opere del programma triennale indicate con priorità massima, rientra anche la ricostruzione con delocalizzazione del cimitero di Sant’Eutizio di Preci per circa 1,355 milioni di euro.
Significativi gli interventi per il recupero e la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia. Articolati nei tre anni, prevedono consolidamento versanti, opere d’arte e opere di protezione della sede viaria nel tratto Spoleto-Sant’Anatolia di Narco ed il secondo stralcio dei lavori nel tratto Piedipaterno-Balza Tagliata interessato da frane da crollo/scivolamento, ed inoltre lavori di recupero edilizio ai fini ricettivo-produttivi di caselli e stazioni dell’ex ferrovia.
Nel programma regionale è inserita l’opera di consolidamento per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento della piattaforma stradale a livello di viabilità, sicurezza infrastrutturale e di servizi del ponte di Montemolino sul fiume Tevere, per il ripristino di un collegamento importante per i territori di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina e per l’intera media valle del Tevere. Sul Tevere, in località Pian di San Martino nel comune di Todi, previsto un intervento di mitigazione con la realizzazione di arginatura golenale e ripristino degli argini traversali e sono in elenco lavori di manutenzione di opere idrauliche e ripristino officiosità idraulica su alcuni tratti del fiume in località Passo dell’Acqua nel comune di Perugia.
Di rilievo- prosegue la nota – le opere programmate che riguardano edifici direzionali e amministrativi. Il Centro regionale di protezione civile di Foligno verrà dotato di un nuovo capannone per lo stoccaggio materiali ed attrezzature di protezione civile da utilizzare in occasione di emergenze sul territorio, mentre sulla copertura dell’autoparco verrà installato un impianto fotovoltaico. Nella sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, strategico per le sue funzioni pubbliche, si procederà alla ristrutturazione con adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Nell’annualità 2024 è programmato il restauro e risanamento conservativo di palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale.
Lavori programmati inoltre anche al complesso immobiliare di proprietà regionale Villa Montesca di Città di Castello, all’ex ospedale San Florido, sempre a Città di Castello, e per l’efficientamento energetico della sede del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, a Pantalla di Todi, sempre di proprietà regionale. Nel programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 della Regione Umbria sono ricomprese infine le due opere incompiute di riparazione e miglioramento sismico di immobili di proprietà regionale in località Bandita Cilleni, nel comune di Assisi, e in località Salia – Cai Miari per le quali la Giunta regionale ha stabilito di riprendere l’esecuzione.
Ministero dei Lavori pubblici Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

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Flessione dell’occupazione rispetto allo scorso anno

Scendono del 16 per cento le assunzioni delle imprese in Umbria che segnano a maggio meno 180 avviamenti rispetto allo stesso mese del 2022 e di 930 nel trimestre maggio-luglio, con il commercio in netto calo e servizi a imprese e persone in caduta libera.

Emerge dal bollettino Excelsior di Unioncamere e Anpal. Secondo quanto reso noto dalla Camera di commercio in Umbria nel trimestre maggio-luglio 2023 è previsto un aumento di 1.120 assunzioni nell’industria e un calo di 2mila 550 nei servizi, con meno 410 nel commercio (in base all’analisi pesa il calo del reddito reale delle famiglie a causa della forte inflazione), con una flessione del 16%.
La voce ristorazione e servizi turistici avanza ancora (nel trimestre più 160 avviamenti, più 4,5% sul 2022). Aumentano “solo” le medie imprese, con invece arretramenti occupazionali per piccole e grandi aziende.
“I nuovi dati del sistema informativo Excelsior – ha sottolineato Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria – evidenziano tre cose: da un lato, con la crescita delle assunzioni nell’industria, che gli imprenditori del comparto sono più ottimisti di quanto gli ultimi dati sulla produzione industriale potessero far immaginare, visto che da tre mesi sono in flessione; dall’altro, che l’erosione del reddito delle famiglie provocato dall’alta inflazione si fa sentire sulla dinamica del comparto servizi: terzo, che nell’ambito dei servizi l’unico settore che continua a mostrare una crescita occupazionale è il settore ristorazione e servizi turistici. Da qui un andamento duale, con il nord industriale dove le assunzioni crescono e un centro-sud complessivamente meno industriale dove l’incremento degli avviamenti al lavoro in questo settore non riesce a compensare il calo nei servizi. Sul turismo, poi, le cose potrebbero risultare ancora migliori di quanto le previsioni di assunzioni già non dicano. Non sarebbe la prima volta, infatti, che a consuntivo si scopre che, in corso d’opera, le cose sul fronte turistico sono andate meglio di quanto previsto e questo un pò dappertutto ma soprattutto in Umbria, come l’esperienza insegna. Per il resto, la nostra continua ad essere una delle regioni con la percentuale più alta di aziende che hanno difficoltà a reperire il personale di cui hanno bisogno: nella regione, infatti, a maggio in 53 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, contro una media nazionale di 46 casi su cento. Un problema che va affrontato con misure di medio e lungo periodo, ma che necessita anche di interventi a breve come un taglio più coraggioso del cuneo fiscale. Come restano tali altri problemi strutturali, come il fatto che la percentuale di offerte di lavoro provenienti dalle imprese per i laureati in Umbria sia di un terzo inferiore a quella media nazionale, spingendo i nostri giovani più istruiti ad andare fuori regione quando non fuori dall’Italia”.

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Caro affitti, anche a Perugia la protesta degli studenti

Sono oltre seicento gli studenti che avrebbero diritto all’alloggio gratuito, ma non riescono ad ottenerlo

Uno studente su due dichiarato idoneo, non beneficiario di posti letto dall’Agenzia per il diritto allo studio universitario per la difficoltà a fare fronte all’incremento notevole delle iscrizioni” e, al di fuori dei collegi universitari, prezzi che arrivano a “400-500 euro per una camera doppia, quindi assolutamente fuori scala per una città come Perugia”: la protesta degli studenti universitari contro il caro affitti, annunciata dall’Unione degli Universitari anche in altre città, è arrivata anche nel capoluogo umbro. Per il flash mob in piazza Italia, davanti al palazzo della Regione, oggi pomeriggio, oltre a cartelli e bandiere sono state portate un paio di tende, diventate ormai simbolo delle manifestazioni. “Oltre 600 sono gli studenti che non hanno ricevuto alloggio gratuito pur avendone diritto così che molti hanno rinunciato agli studi, cosa gravissima questa” ha affermato Nicholas Radicchi, coordinatore di Sinistra Universitaria – Udu Perugia.
“Siamo in piazza – ha proseguito – per ribadire quello che da un anno stiamo dicendo a Regione e Comune, con la presidente della giunta che non ci risponde e con il sindaco che risponde ma in maniera vaga, e per chiedere che a settembre non si riproponga quello che è già accaduto”.
A ricordare l’avvio della protesta è stato Lorenzo Mazzola, responsabile dell’esecutivo della Sinistra Universitaria – Udu Perugia: “Eravamo qui il 10 ottobre 2022 per segnalare una delle peggiori crisi abitative del nostro territorio regionale. Il problema rischia di ripresentarsi anche l’anno prossimo visto che le risorse stanziate dalla Regione si sono rivelate del tutto insufficienti”.
“Il ministro – ha aggiunto – afferma che questo tipo di proteste sono solo nelle città governate dalla sinistra. Ecco noi siamo qua a protestare in una regione a trazione centrodestra e vogliamo ribadire che non è stato fatto nulla per risolvere la situazione”.
Tra le richieste che vengono fatte ai decisori politici e alla giunta regionale c’è quella di “attuare un piano strutturale per costruire nuove residenze universitarie o per ricercare anche locali che al momento non sono utilizzati e da ricollocare”.

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Norcia cerca il rilancio grazie ai fondi del Pnrr

Il progetto finanziato con i fondi del Pnrr, prevede un’importante campagna di comunicazione internazionale curata dal Ministero degli Esteri, rivolta ai circa 80 milioni di cittadini di origine italiana, nati in ogni parte del mondo

La Giunta municipale di Norcia ha approvato l’adesione al progetto Pnrr “Turismo delle Radici” nato dalla volontà del ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e vice presidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani in collaborazione con i ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano, del Turismo Daniela Santanchè e dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Il progetto – riferisce l’assessore al Turismo Giuseppina Perla – finanziato a valore sui fondi del Pnrr, prevede un’importante campagna di comunicazione internazionale curata dal Ministero degli Esteri, rivolta ai circa 80 milioni di cittadini di origine italiana, nati in ogni parte del mondo, che mai hanno avuto la possibilità di visitare i luoghi di origine della propria famiglia alla scoperta della loro identità più profonda, insomma delle loro radici”.Il sindaco Nicola Alemanno, componente del tavolo delle 20 Regioni che coordinerà il progetto, e l’assessore Perla hanno partecipato alla Farnesina alla riunione di avvio dei lavori. “Ancora – ha sottolineato Alemanno – un’occasione di rilancio e sviluppo per il nostro territorio. Lavoriamo costantemente per cogliere ogni opportunità che ci viene concessa per alimentare la promozione nazionale ed internazionale della nostra terra. La quasi frenetica attività di organizzazione e promozione di manifestazioni di carattere locale, nazionale ed internazionale ci ha consentito di instaurare una stretta sinergia con l’Assessorato al Turismo della Regione dell’Umbria, alle prese con una importante campagna di promozione regionale che finalmente, dopo anni di lavoro, sta mostrando tutti i suoi frutti, e tutti i Ministeri, sinergia che ci ha fatto guadagnare stima e fiducia da parte di queste istituzioni per le quali Norcia, la nostra amatissima città, è oggi sempre e comunque un riferimento certo di riuscita piena e soddisfacente delle tante iniziative continuamente organizzate”.

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Un nuovo record per l’aeroporto san Francesco

Ad aprile l’aeroporto internazionale dell’Umbria ha fatto registrare il nuovo record storico mensile di passeggeri transitati, 56.837

Lo comunica la Sase, la società di gestione dello scalo sottolineando che è stato superato del 2% il traffico di agosto 2022 e del 94% quello di aprile dello scorso anno. Giovedì 6 aprile è stato registrato il nuovo record storico giornaliero con 2.677 passeggeri, pari ad un +13% rispetto al 4 luglio 2022, “precedente record”, quando furono 2.377. I voli di linea su rotte internazionali hanno totalizzato 37.756 passeggeri, pari al 67% dell’intero traffico commerciale, mentre quelli sulle linee interne18.697 (il 33%). I passeggeri di aviazione generale (voli privati) sono stati 384. Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto, ha evidenziato che “oltre ad essere il tredicesimo mese consecutivo di crescita, aprile 2023 è stato il mese di maggior traffico nella storia dello scalo, registrando quasi il doppio dei passeggeri rispetto ad aprile 2022”. “Complici gli eventi programmati in Umbria, in primis il Festival internazionale del giornalismo – ha aggiunto -, e le festività legate alla Pasqua ed ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, gli aeromobili hanno visto riempimenti medi costantemente sopra all’83%, con diverse rotazioni che hanno viaggiato con il tutto esaurito. Un risultato eccellente, che conferma la grande attrattività che aeroporto e territorio stanno dimostrando sempre di più di avere”. La Sase ha ricordato he la stagione Iata “Summer 2023”, operativa fino al 28 ottobre prossimo, prevede 16 rotte programmate, operate da sei compagnie aeree con fino a 98 voli di linea settimanali.

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