Skip to main content

Rapporto Svimez 2023: crescita modesta del pil in Umbria e Centro Italia

Agricoltura e industria in calo, ma costruzioni e servizi trainano la crescita economica

Il rapporto Svimez sull’economia del Paese e delle regioni italiane per il 2023 dipinge un quadro di stagnazione per il Centro Italia, con una crescita modesta del PIL dell’Umbria, che si attesta a un +0,3%, contro una media nazionale del +0,9%. Nel complesso, il Centro Italia è cresciuto dello 0,4%, con la Toscana che registra un PIL negativo del -0,4%, le Marche del -0,2%, mentre Lazio e Abruzzo mostrano incrementi dell’1,1% e dell’1,4% rispettivamente.

Pubblicità

Secondo Svimez, uno dei fattori principali che ha influenzato negativamente la performance economica dell’Umbria è il settore agricolo. A livello nazionale, il valore aggiunto dell’agricoltura è diminuito del 2,5% rispetto al 2022, ma in Umbria la contrazione è stata molto più marcata, raggiungendo il -9,8%. Anche il Centro Italia ha sofferto, seppur in misura minore, con un calo del 6,1%.

Analogamente, il settore industriale ha subito una battuta d’arresto. In Italia, il valore aggiunto dell’industria è calato dell’1,1%, mentre in Umbria la diminuzione è stata del 3,1%, superiore anche alla media del Centro Italia, che ha visto un decremento del 2,6%.

Nonostante le difficoltà in agricoltura e industria, il settore delle costruzioni ha rappresentato un punto di forza per l’economia umbra nel 2023. Il valore aggiunto delle costruzioni è cresciuto del 4,8% rispetto all’anno precedente, un risultato superiore alla media nazionale del 3,9%, sebbene inferiore a quello del Centro Italia, che ha visto un incremento del 6,2%.

Anche il settore dei servizi ha contribuito positivamente alla crescita del PIL umbro, con un aumento dell’1,6%, in linea con la media nazionale e superiore al dato del Centro Italia, fermo all’1,1%.

Il rapporto Svimez offre anche una prospettiva quinquennale, confrontando il PIL del 2023 con quello del 2019. Per l’Umbria, questo confronto è particolarmente negativo, con una contrazione del 2,5%. Questo dato è in netto contrasto con la crescita nazionale del 3,5% e con quella del Centro Italia, che ha visto un aumento dell’1,7%. Nel quinquennio, solo Basilicata (-5,7%) e Valle d’Aosta (-4,8%) hanno registrato performance peggiori dell’Umbria.

Il 2023 è stato un anno di luci e ombre per l’Umbria. La modesta crescita del PIL, trainata principalmente dalle costruzioni e dai servizi, non è riuscita a compensare le forti perdite nei settori agricolo e industriale. Il confronto quinquennale sottolinea ulteriormente la difficoltà della regione nel recuperare terreno rispetto al resto del Paese e del Centro Italia.

Condividi questo articolo

Pubblicità