
Sciopero Filcams, la replica Coop: incomprensibile alla luce del confronto avviato
La notizia dello sciopero per il 30 aprile nella sede e nel magazzino Coop Centro Italia di Castiglione del Lago, indetto dalla Filcams Cgil, viene accolta con forte sorpresa dalla cooperativa, che giudica la decisione incomprensibile, alla luce del percorso di confronto formalmente avviato e che è tuttora in corso, ricorda, così come regolato dall’accordo sottoscritto il 28 marzo dalle parti.
“I recenti comunicati delle stesse organizzazioni sindacali di categoria – a partire da quello della Filcams in data 15 aprile – hanno riconosciuto infatti i positivi sviluppi delle relazioni negli incontri effettuati”. evidenzia Coop Centro Italia. Che ricorda come, in coerenza con gli impegni assunti, le cooperative interessate dal progetto di fusione avviato il 14 aprile il tavolo tematico sulla riorganizzazione delle sedi, compresa quella di Castiglione del Lago, alla presenza anche delle RSU di Sede/Cedi e della Filcams di Perugia che non hanno posto questioni relativamente alle conclusioni dell’incontro. È in tale sede che sono stati ribaditi, da entrambe le parti, la volontà e l’impegno a proseguire il dialogo per giungere a soluzioni costruttive”.
“Le cooperative – prosegue la nota aziendale – hanno già inviato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali nazionali di categoria nuove proposte di date per proseguire il confronto e sono in attesa di un riscontro. In questo contesto, l’iniziativa di sciopero risulta in netta contraddizione con il percorso ancora in essere e rischia di minare la nostra fiducia e la credibilità di una parte delle rappresentanze sindacali locali e rischia di compromettere irrimediabilmente il dialogo positivo fino ad oggi costruito”.
Relativamente alle sedi logistiche e specificatamente al magazzino di Castiglione del Lago, Coop Centro Italia ribadisce che la struttura “andrà in continuità nella nuova Cooperativa”, cioè Unicoop Etruria. Sottolineando inoltre che non sono state mai poste questioni relativamente a terziarizzazioni degli attuali dipendenti della cooperativa occupati nel magazzino.
“Con rammarico, tuttavia – conclude la nota aziendale – rileviamo quanto sia divenuto imbarazzante sedersi ai tavoli di confronto per definire congiuntamente, nel rispetto dei ruoli, i percorsi da seguire, e successivamente assistere alla promozione di mobilitazioni contro gli stessi percorsi concordati con il rischio che radicalizzazioni di posizioni possano portare ripercussioni non positive alla ripresa degli incontri”.