Sfruttava lavoratori extracomunitari, imprenditore arrestato per caporalato
Caporalato, arrestato in flagranza di reato a Trevi un cittadino italiano di 68 anni, titolare di un’azienda che taglia e commercializza legna destinata alla grande distribuzione, ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravato.
I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Perugia, con l’ausilio di militari della Stazione di Trevi, dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Perugia e dei mediatori culturali dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, hanno accertato che l’uomo, titolare di un’azienda esercente attività di taglio, confezionamento e commercializzazione di legna destinata al mercato della grande distribuzione, sfruttava tre lavoratori extracomunitari, di cui due di nazionalità pakistana e una di nazionalità senegalese.
Tutti i lavoratori, seppur titolari di contratto e in possesso di regolari titoli di soggiorno sul territorio italiano, risultavano essere impiegati in condizioni di sfruttamento in considerazione di una sistematica retribuzione palesemente difforme da quella prevista dai contratti collettivi nazionali e sproporzionata rispetto al lavoro prestato. Ciò in violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e al riposo settimanale, in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, tale da esporre gli stessi a pericolo per la salute la sicurezza e l’incolumità personale e alla loro sottoposizione a condizioni alloggiative particolarmente degradanti.
Venivano rilevate inoltre reiterate inosservanze tra cui la mancata formazione dei dipendenti, non addestrati nell’utilizzo di specifica attrezzatura da taglio, il mancato adeguamento del luogo di lavoro con attrezzature antincendio e presidi di primo soccorso pur essendo presente un’ingente quantità di materiale altamente infiammabile all’interno del capannone, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale anche in considerazione di pregressi infortuni sul lavoro occorsi a due dei dipendenti presenti e ad altri che avevano già cessato il rapporto di lavoro.
Al termine degli accertamenti, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto per le ipotesi di reato sopra indicate e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Spoleto, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari a disposizione del giudice del Tribunale di Spoleto che ne ha convalidato l’arresto e confermato la medesima misura cautelare alternativa alla detenzione.
I carabinieri, infine, oltre ad elevare ammende per circa 18.000 euro, hanno sequestrato il capannone (del valore di 370.000 euro), sede operativa dell’azienda, e tutto il materiale in esso contenuto, comprese le attrezzature da lavoro e i mezzi di trasporto, al fine di scongiurare la reiterazione del reato di sfruttamento e salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori.