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Tag: criminalità

L’indagine: così le infiltrazioni mafiosi tra le imprese umbre

La Cgia di Mestre stima che circa 1300 imprese in Umbria (973 nella provincia di Perugia, più del 5% del totale, e 307, circa il 2% di quelle del Ternano) siano “potenzialmente prossime” a contesti di criminalità organizzata. Nel Salento nell’ultimo anno sono state 128 le denunce di estorsione; un fenomeno che, stando almeno alle denunce presentate, non risulterebbe in aumento.

L’Umbria è delle regioni dove sono aumentate in modo consistente le denunce negli ultimi dieci anni, anche se ancora limitate in numero assoluto (138 nel 2023).

Il fenomeno

Certo, nel valutare il numero di denunce occorre tenere conto della propensione degli imprenditori a recarsi dalle forze dell’ordine. Quindi non è scontato che in un territorio dove il numero delle denunce sia basso le estorsioni siano limitate.

La Direzione Investigativa Antimafia evidenzia tra l’altro che il fenomeno estorsivo si sta diffondendo senza ricorrere più a minacce esplicite e men che meno all’uso della violenza, ma cercando una specie di “complicità” con le vittime, imponendo, ad esempio, l’assunzione di personale o fornendo altre tipologie di servizi/forniture. Oppure, proponendo alle imprese soluzioni “condivise” con reciproci vantaggi, come l’attività di fatturazione per operazioni inesistenti, ove le vittime devono corrispondere in contanti anche l’importo dell’IVA che poi deve essere versata all’erario dal committente. Consentendo così a quest’ultimo di onorare l’adempimento fiscale e al contempo di occultare la richiesta estorsiva di denaro.

Le “piazze” più a rischio in Italia

Secondo l’ultimo studio della Cgia di Mestre, le aziende in “odor di mafia” sono presenti nelle grandi aree metropolitane. A Napoli sarebbero quasi 18.500; a Roma poco più di 16.700; a Milano sfiorano le 15.650 unità. In queste tre realtà geografiche è concentrato il 34 per cento circa delle imprese a rischio in tutto il Paese. Seguono Caserta con 5.873 imprese, Brescia con 4.043, Palermo con 4.016, Salerno con 3.862, Bari con 3.358 e Catania con 3.291.