Skip to main content

Tag: De Luca

Ast: stop a una linea, ma senza ricorso alla cassa integrazione

Dal 25 al 31 ottobre sarà fermata una linea dell’area a caldo dello stabilimento Arvedi dell’Ast di Terni. E’ quanto comunicato dalla Direzione generale dell’azienda martedì pomeriggio alla Rsu. Chiarendo però che, a differenza dello stop attivato nelle scorse settimane, questa volta non servirà attivare la cassa integrazione per i lavoratori del reparto interessato e il personale, dunque, si recherà regolarmente al lavoro.

E’ stato anche chiarito che saranno normalmente gestite dai responsabili eventuali richieste di ferie per la settimana in cui la linea resterà ferma.

Una scelta dettata dai costi di produzione. Ma secondo i sindacati anche dalle strategie della stessa azienda, che prediligerebbe che parte delle lavorazioni vengano effettuate in Paesi dove queste risultano economicamente vantaggiose.

Proprio nell’ultima seduta del Consiglio regionale di questa legislatura l’ultimo punto trattato nel Question Time era stato il caso Ast e gli investimenti dell’Accordo di Programma. La cui firma, ha assicurato la governatrice Tesei interrogata dal capogruppo del M5s De Luca, arriverà in avvio della prossima legislatura.

Per la riduzione dei costi energetici di Ast e di altre imprese energivore, ha comunicato ancora la presidente, il Governo sta predisponendo condizioni di favore a cui la proprietà potrà scegliere di aderire. In attesa del 2029, quando potrà essere approntato il nuovo sistema di gestione, pubblico-privata, della centrale elettrica di Galleto, con una parte dell’energia prodotta da destinare proprio a questo tipo di aziende.

Caro-energia, il caso Ast in Aula: “A Terni una partita dell’Italia e dell’Europa”

“A Terni si gioca una partita dell’Italia e dell’Europa”. Questa la premessa dell’assessore regionale Michele Fioroni alla risposta fornita in Aula all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Thomas De Luca (M5s) sul caso caro-energia relativo ad Ast.

“Il tema energetico – ha ricordato Fioroni – si pone fuori dall’Accordo di programma. L’ostacolo più improntate era la deroga dall’Ue per gli aiuti di stato, ed è superato. Avuta questa deroga il problema si pone per un acciaio totalmente decarbonizzato: la sfida è produrre acciaio da fonti rinnovabili. E Terni sarebbe l’unica acciaieria collegata ad una vicina grande derivazione. Il tema si pone con chi fornisce l’energia, cosa che ha fatto la presidente Tesei in più occasioni. Nessuno ha mai parlato di nucleare per Terni. Serve mettersi al tavolo con Enel affinché il tema specifico di Ast venga considerato da Enel come elemento unico per le sue caratteristiche, derogabile a meccanismi di mercato, perché ora c’è la problematica che riguarda la competitività del sistema siderurgico europeo. L’Italia ha sempre avuto una produzione di acciaio di altissima qualità, ma la politica è stata miope sul versante energetico. La presidente Tesei ha chiesto un incontro a Enel con i ministri Urso e Pichetto Fratin per affrontare il tema energetico. L’accordo di programma si potrebbe firmare anche oggi, ma attualmente renderebbe l’acciaio non competitivo”.

De Luca, ricordando che l’azienda procederà ad una sospensione e riduzione dell’attività con la richiesta di Cig ordinaria che dal 24 al 30 settembre riguarderà 200 dipendenti, aveva chiesto quali misure intende mettere in campo per i problemi sollevati da Arvedi-Ast per i costi energetici. E di specificare se si sia proceduto allo studio di fattibilità per la costituzione di una società mista pubblico-privata come chiesto dalla delibera di questa Aula del febbraio 2023. Ma anche se si intende procedere verso questa prospettiva o se, come affermato dal Ministro dello sviluppo economico, si stia lavorando al ricorso massiccio al nucleare e in quali termini e scadenze.

Nella sua replica l’esponente del M5s si è detto non soddisfatto della risposta dell’assessore: “Annunciate da troppo tempo l’accordo di programma, che nei fatti ancora non c’è. Ognuno deve fare la sua parte e mettersi in condizione di non nascondersi. La Regione non deve andare dal concessionario a chiedere con le mani giunte. Abbiamo gli strumenti su cui poter operare, nessuno chiede azioni di rottura ma dovete agire”.