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Tag: droga

Cocaina nell’auto, giovane arrestato dai carabinieri

Trovato con la cocaina, 19enne arrestato dai carabinieri a Perugia. Si tratta di un giovane albanese, fermato dai militari della Compagnia di Perugia mentre transitava con la sua auto.

Non sapendo spiegare esattamente dove fosse diretto e manifestando agitazione all’atto del controllo, il ragazzo ha insospettito i carabinieri, che hanno così deciso di procedere a perquisizione personale e veicolare d’iniziativa, trovandolo in possesso di 16 dosi di cocaina per un totale di 12 grammi.

Le attività, subito estese al domicilio del giovane, hanno consentito agli operanti di rinvenire anche materiali per il confezionamento, nonché 1.135 euro in contanti, verosimile provento delle attività di spaccio.

Il giudice del Tribunale di Perugia ha convalidato l’arresto, applicando all’interessato la misura del divieto di ritorno nella regione Umbria con confisca del denaro sequestrato.

Droga, Cantone: “A Perugia non c’è allarme Fentanyl”

In Umbria non esiste un’emergenza Fentanyl, la famigerata “droga degli zombie”. E’ quanto ha detto il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, al termine dell’attività di indagine condotta a seguito del ritrovamento di tracce del Fentanyl, in alcuni milligrammi, trovate nell’eroina che una tossicodipendente aveva consegnato al personale di una cooperativa che opera nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari nel territorio di Perugia, dopo aver accusato in malore conseguente l’assunzione della sostanza stupefacente.

Una notizia che aveva creato un certo allarme, accendendo i riflettori anche della stampa nazionale, dato che si sarebbe trattato della prima volta che in Italia veniva spacciato il Fentanyl per strada.

L’allerta del Dipartimento Politiche Antidroga

Di conseguenza anche il Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva diramato sulla vicenda l’allerta nazionale. La gravità dei fatti segnalati dalla cronache nazionali ha indotto la Procura di Perugia a richiedere uno sforzo significativo alla polizia di Stato delegata ed il concorso nelle investigazioni non solo dell’ufficio investigativo con competenza provinciale, la Squadra Mobile, ma anche il concorso degli uffici centrali specialistici della polizia di Stato, il Servizio Centrale Operativo, il Servizio Polizia Scientifica e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Le indagini

Gli approfondimenti delegati alla polizia di Stato sono stati innanzitutto indirizzati sullo stupefacente sequestrato a spacciatori e tossicodipendenti, dall’inizio dell’anno in corso. Sono stati, infatti, analizzati dai laboratori del Servizio Polizia Scientifica di Roma le componenti chimiche contenute in tutti i campioni di stupefacente sequestrato in strada nel capoluogo umbro e nella provincia, nel corso degli ordinari servizi di prevenzione e contrasto allo spaccio al dettaglio. Tale minuziosa analisi è proseguita sino ad oggi ed ha interessato anche lo stupefacente sequestrato nel corso di operazioni di polizia.

L’esito di tali approfondimenti di tipo preventivo e laboratoriale, ha detto il procuratore Cantone, è stato negativo: non sono state rilevate tracce di Fentanyl nello stupefacente sequestrato nel periodo monitorato.

Analoga preventiva attività di analisi è stata richiesta dalla Procura della Repubblica all’Arma dei carabinieri ed alla guardia di finanza dei comandi provinciali di Perugia. Anche tali approfondimenti hanno dato esito negativo circa la presenza di Fentanyl.

Alla polizia di Stato, poi, è stato delegato l’accertamento dei fatti segnalati dalla cooperativa e lo svolgimento di investigazioni nel capoluogo finalizzate ad identificare lo spacciatore della dose contenente il Fentanyl.

Nello svolgimento di tali articolate attività investigative, grazie anche al concorso del Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato, si è fatto ricorso ad operazioni di natura speciale con l’utilizzo di operatori undercover ed il ricorso all’istituto del sequestro e dell’arresto ritardato oltre che dell’utile supporto delle attività tecniche di intercettazioni telefoniche.

Monitoraggio di web e darkweb

Parallelamente, sempre attraverso operatori specializzati della polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo è stato avviato il monitoraggio del web e del darkweb al fine di scongiurare l’attivazione di canali di vendita on-line dell’oppioide sintetico fentanyl diretti a commercializzare tali sostanze in Italia.

Il monitoraggio della rete, anche questo proseguito per mesi, non ha portato all’individuazione di siti specificatamente rivolti al mercato perugino e italiano.

Nell’ambito degli approfondimenti delegati, la polizia di Stato ha cercato di risalire all’identità della persona che aveva consegnato il campione di stupefacente che, secondo gli accertamenti svolti, avrebbe contenuto in percentuale le seguenti sostanze: il 50% di eroina, il 30% di codeina, il 15% di diazepam ed il 5% di Fentanyl.

Rintracciata la tossicodipendente e lo spacciatore

Tali percentuali di sostanze rilevate nel campione consegnato, così come indicate, nette e precise, avevano destato qualche perplessità. La persona che aveva consegnato il campione agli operatori della cooperativa è stata identificata grazie a complesse e articolate investigazioni svolte dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

La donna ha poi fornito una versione parzialmente diversa da quella riferita dagli operatori della cooperativa, soprattutto in ordine agli effetti anomali verificatisi dopo l’assunzione della dose.

Le investigazioni svolte attraverso l’utilizzo di operatori della polizia di Stato che hanno agito sotto copertura in varie zone della città, hanno consentito di identificare e trarre in arresto l’uomo che è ritenuto colui che ha ceduto la dose di eroina contenente il Fentanyl, un cittadino nigeriano di anni 26, già noto alle forze di polizia.

Lo spaccio di droga a Perugia

Le indagini delegate alla Polizia di Stato hanno, inoltre, permesso di ricostruire lo spaccio al dettaglio svolto in alcune piazze perugine – Fontivegge, Parco Santa Margherita, zona Sant’Anna – ed identificare i presunti responsabili dell’attività medesima.

In particolare, gli agenti sotto copertura hanno simulatamente acquistato dagli spacciatori almeno tre dosi per ognuno, al fine di poter avere riscontri maggiori sulla presenza o meno del Fentanyl nelle dosi vendute.

Gli arresti

Complessivamente la Squadra Mobile di Perugia e il Servizio Centrale Operativo hanno proceduto ad individuare nel corso della presente indagine sette persone, tutte straniere e quasi tutte irregolari nel territorio dello Stato e senza fissa dimora, presunti autori dello spaccio e sequestrare, durante il periodo oggetto di monitoraggio e riscontro, 36 dosi di eroina, due di cocaina e 800 grammi di hashish.

droga sottoposta ad analisi presso i laboratori del Servizio polizia Scientifica di Roma che non ha riscontrato la presenza di Fentanyl né di altre sostanze diverse da quelle comunemente individuate.

I soggetti non arrestati dell’immediatezza sono stati poi tratti in arresto dopo la conclusione dell’attività sotto copertura a partire dagli ultimi giorni di agosto e nello svolgimento di tale attività la Squadra mobile ha proceduto a sequestrare ulteriore sostanza stupefacente in possesso dei predetti. Gli arresti sono stati tutti convalidati dal gip di Perugia che ha emesso nei confronti degli indagati misure cautelari di varia natura, in qualche caso la custodia cautelare in carcere o il divieto di dimora in Umbria.

Tra i boschi di Umbertide il camping dello spaccio

Operazione antidroga dei carabinieri di Città di Castello, che con il supporto delle unità cinofile, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip di Perugia nei confronti di tre stranieri accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. Misure che si aggiungono a quelle nei confronti di due giovani marocchini, eseguite nell’ambito della stessa indagine sulla base dello spaccio nelle aree boschive di Umbertide.

Per tre dei cinque arrestati, irregolari sul territorio italiano, sono state avviate le misure per il rimpatrio. Al vaglio ci sono poi le posizioni di altre persone identificate, italiani e stranieri. Una ventina invece i clienti controllati.

Con l’aiuto anche dei droni gli inquirenti hanno trovato bivacchi dove ci si riforniva di cocaina e altre droghe.

Le persone arrestate dimoravano nell’accampamento improvvisato così da poter ricevere gli acquirenti di droga ad ogni ora del giorno e della notte.

Nel blitz sono stati sequestrati circa 50 grammi di cocaina, che venduti avrebbero fruttato 3500 euro.

Fiume di cocaina in Umbria, 7 misure cautelari tra Foligno e Spoleto

I carabinieri della Compagnia di Spoleto hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Spoleto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Claudio Cicchella, nei confronti di 7 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti continuata e in concorso.

L’operazione è scattata – alle prime luci dell’alba – oltre che nella provincia di Perugia anche in quelle di Fermo, Frosinone e Siena con il supporto di militari dei locali Comandi Provinciali, della componente aerea del 16º Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti e del Nucleo Cinofili di Pesaro.

Le indagini, avviate nel mese di aprile dello scorso anno e protrattesi sino alla primavera del 2024, hanno consentito di identificare soggetti di origine albanese e italiana, di età compresa tra i 19 e i 44 anni, che alimentavano e gestivano alcune piazze di spaccio tra Spoleto e Foligno.

L’attività ha avuto il suo naturale sviluppo, a seguito del sequestro di 50 gr. di cocaina nei confronti di uno degli indagati nel corso di servizi a contrasto dello spaccio. A riscontro dell’assunto accusatorio nel mese di novembre 2023 è stato arrestato in flagranza di reato un giovane pusher albanese operante nell’hinterland spoletino, da cui scaturiva il sequestro di diverse dosi destinate allo spaccio e successivamente, nel mese di dicembre, è stato arrestato uno degli indagati, attualmente sottoposto al regime cautelare degli arresti domiciliari, per la detenzione di 100 grammi di cocaina destinati alla vendita al dettaglio con il successivo sequestro di circa 3.000 euro, ritenuto provento dell’attività di spaccio.
Tali attività di riscontro consentivano di porre le basi informative per l’avvio di un’indagine maggiormente articolata, direttamente condotta anche con l’ausilio di strumenti tecnici.

L’ipotesi accusatoria, suffragata da captazioni telefoniche ed ambientali, ha trovato degli importanti sviluppi investigativi negli accertamenti condotti dai carabinieri, con riscontri acquisiti durante i servizi preventivi effettuati sul territorio con specifiche attività di osservazione, controllo e pedinamento, nonché controlli su strada con il prezioso impiego degli equipaggi dell’Aliquota Radiomobile in perfetta sinergia con le pattuglie delle Stazioni carabinieri.

L’attività svolta dagli investigatori, che si concludeva nel mese di marzo 2024, ha permesso dunque di smantellare importanti “piazze” di spaccio a Spoleto e a Foligno. Gli indagati gestivano un’importante giro d’affari derivante dalla vendita dello stupefacente.

Chili di droga dalle Marche

In particolare gli albanesi dimoranti in Foligno, ora tutti in carcere, si approvvigionavano di alcuni chilogrammi di cocaina al mese tramite un canale di rifornimento che riconduceva al litorale marchigiano e che faceva riferimento ad un referente del posto, loro connazionale, anch’egli ora in carcere.
Oltre ai sequestri operati, sono stati monitorati numerosi trasporti di partite di cocaina da parte di alcuni degli indagati, ma anche molti episodi di detenzione e successiva cessione della droga, per più kg di sostanza stupefacente che immessa sul territorio avrebbe avuto un considerevole valore di mercato.
La cocaina, appena giunta a destinazione alla periferia del comune di Foligno, veniva interrata tra la boscaglia e da lì, di volta in volta, dagli stessi prelevata per essere sottoposta, in appartamenti adibiti a veri e propri laboratori, al taglio e confezionamento in dosi, che venivano poi distribuite in favore delle piazze di spaccio tra le vie del centro storico dei comuni di Spoleto e Foligno, luoghi alla ribalta della stampa per la movida, proprio mediante l’impiego di pusher, utilizzati anche come vettori, in grado di rifornire rapidamente i clienti al dettaglio.

Il blitz dei carabinieri

Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto, occultato in agro boschivo, un involucro contenente circa 450 grammi di cocaina, nonché 500 grammi di marijuana sottoposti a sequestro, che venduti al dettaglio avrebbero fruttato circa 60.000 euro, riconducibile all’attività illecita posta in essere dagli indagati.

Il gip di Spoleto, considerata la gravità indiziaria in ordine ai reati ascritti, ricorrendo la sussistenza delle esigenze cautelari – tra le quali il pericolo di reiterazione dei reati – valutata la pericolosità sociale ha emesso per 4 indagati la misura della custodia in carcere, per 2 l’obbligo di dimora nel comune di residenza con obbligo di permanenza in casa durante le ore notturne e per 1 il divieto di dimora nella regione Umbria.

Contestualmente agli arresti, sono state eseguite perquisizioni domiciliari, veicolari e presso n. 2 esercizi commerciali che hanno consentito di rinvenire e sequestrare diverse dosi di stupefacente, bilancini e materiale per il confezionamento, nonché circa 40.000 euro in contanti, somma ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.

L’attività illecita investigata, sulla base delle riscontrate prassi operative messe in atto e tenuto conto del volume d’affari, era in via di espansione: specificatamente tale entità autonoma, costituita dalla prevalente presenza di soggetti di origine albanese – di sicuro carisma criminale -, si trovava al punto di svolta e assestamento verso la creazione di un’organizzazione strutturata.

Il risultato conseguito costituisce l’esito della costante azione di prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei militari dell’Arma, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto.