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Tag: formazione

“Scuola e Lavoro”, tornano gli incontri di Confartigianato Terni

Si chiama “Scuola e Lavoro – l’importanza di una scelta consapevole”, il progetto che da 15 anni porta Confartigianato Terni ad incontrare le scuole per fornire informazioni agli studenti della terza media ed ai loro genitori, per una scelta consapevole dell’istituto superiore orientata alle future prospettive occupazionali.

Uno progetti più innovativi ed utili ideati da Confartigianato Terni in collaborazione con i docenti, i dirigenti delle scuole secondarie di primo grado di tutta la Provincia di Terni , con i ragazzi e le loro famiglie.

A ottobre è ripartito il ciclo di incontri per genitori e studenti che, trovandosi all’ultimo anno di un importante percorso scolastico, trovano un aiuto concreto nel capire quale è la scuola superiore adatta a loro. Una scelta tutt’altro che semplice. Non tutti infatti arriveranno a gennaio con le idee chiare sulla scuola che vorranno frequentare dopo le medie ed il rischio è di ritrovarsi a frequentare per 5 anni la scuola sbagliata o addirittura di interrompere prima il percorso formativo inizialmente scelto.

Così anche quest’anno Confartigianato Terni, insieme al gruppo dei Giovani Imprenditori, propone un’importante attività di orientamento. Un prezioso strumento in grado di far riflettere sulle scelte future più consapevoli.

“Il progetto – chiarisce Luciano Vittori, dirigente Confartigianato Terni e coordinatore del Progetto – non ha l’obiettivo di orientare i ragazzi nella scelta, ma fornire loro più elementi possibili per renderli consapevoli circa la decisione più corretta da intraprendere. Lo  scopo è molto semplice ma di fondamentale importanza”.

Stimolare i ragazzi a ricercare dentro di sé le attitudini, gli interessi, i talenti da coltivare anche alla luce della loro esperienza passata, è indispensabile affinché possano affrontare gli studi futuri con maggiore passione e profitto.

“Riteniamo anche molto importante – aggiunge Vittori – raccontare sia agli studenti che ai genitori le storie che in questi dieci anni hanno formato il nostro bagaglio di esperienza e che ci hanno chiaramente indicato gli errori da non commettere assolutamente al momento di questa impegnativa scelta”.

“Cercheremo quindi di aiutare i ragazzi a pensare al futuro, informandoli circa le problematiche che possono insorgere a causa di scelte sbagliate, senza ignorare il fatto che stiamo vivendo un momento economico e lavorativo particolare e difficile” sottolinea il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini.

“Altro ambizioso obiettivo che ogni anno cerchiamo di raggiungere – aggiunge Valerio Cicciola, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Terni – riguarda la presa di coscienza del fatto che oltre all’alto tasso di disoccupazione giovanile, legato alla mancanza di lavoro, alla crisi, ci sono anche imprese che incontrano difficoltà nel reperire personale qualificato. È necessario che venga colmato questo gap e anche per questo pensiamo che il nostro sarà un contributo importante”.

Gli incontri

Il progetto, sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, prevede oltre 60 incontri, con quasi 2000 studenti di terza media dell’intero territorio provinciale ternano e con le rispettive famiglie. Due le tipologie di incontri: uno con i genitori, attraverso l’illustrazione di dati del mondo produttivo locale, nazionale ed internazionale; l’altro con i ragazzi, con la proiezione di un video in grado di stimolare il loro interesse verso  un mondo, quello del lavoro, ancora sconosciuto, ma con il quale presto dovranno necessariamente confrontarsi. Strumenti, quindi che vanno ad indicare che non esiste la “scuola migliore in assoluto”, ma la soluzione e la scelta più coerente con le proprie inclinazioni, passioni, attitudini.

Fondi residui cig per le politiche del lavoro, dibattito in Regione

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso l’interrogazione a risposta immediata relativa a “Utilizzo
dei fondi residui della cassa integrazione destinati alle politiche attive del lavoro della Regione Umbria e gestiti da Arpal” presentata dal consigliere del Pd Tommaso Bori.

L’interrogazione riguarda una cifra notevole e certificata sia a livello locale che nazionale, ovvero 20 milioni di euro, ha specificato Bori. Aggiungendo: “Questa cifra riguarda i fondi residui della cassa integrazione destinati alle politiche attive del lavoro, gestite da Arpal. Tutti i residui potevano essere
ridestinati per incentivare le assunzioni al lavoro. Ad oggi, al contrario, queste cifre rischiano di essere restituite a livello nazionale perché non utilizzate. La spesa andava programmata attraverso convenzioni stipulate con l’Inps, l’avallo di Anpal, la struttura nazionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ma tutto questo è accaduto in altre regioni, a partire dalla Toscana, ma non l’Umbria. I 20 milioni erano anche un utile incentivo alle assunzioni”.

“Il programma ‘Gol’ in Umbria -ha proseguito Bori – è stata caratterizzato da migliaia di prese in carico, vale a dire di soggetti che avevano la possibilità di lavorare e che avevano bisogno di essere presi in carico dalle realtà territoriali, ma che oltre a questo non si è andati, fermandosi solo ai colloqui senza finalizzare il tutto con le assunzioni. Queste risorse potevano essere utili ad incentivare dunque l’assunzione da parte di aziende. Chiediamo quindi come la Giunta ed Arpal di conseguenza intende utilizzare i 20 milioni di euro o se siamo di fronte al rischio di restituirli a livello nazionale”.

La risposta di Fioroni

Nella sua risposta l’assessore Michele Fioroni ha ricordato in premessa che “secondo dichiarazione del
Presidente Giorgia Meloni l’Umbria, rispetto alla media nazionale, ha 5 punti in più sull’occupazione. Siamo stati la prima Regione ad anticipare, attraverso il programma ‘Re-work’ e grazie alle risorse di quei fondi della cassa integrazione – ha precisato Fioroni – un primo piano di incentivi emettendo 10 milioni di
euro sulle assunzioni. Nella manovra ‘All-in’ sono già previsti 8 milioni di incentivi all’assunzione fino al raggiungimento di 15 milioni. Misure che prevedono, con fondi Fse, una politica che vede attivi 20 milioni
di euro per incentivazione alle assunzioni non solo per i soggetti di ‘Gol’ (tendenzialmente svantaggiati), ma anche per favorire il ‘Gender-gap’. Le risorse residue (art. 22 decreto leg.vo 148/2015) hanno
avuto un ruolo molto importante nella spesa delle Regioni quando, sotto covid, hanno dovuto gestire per Inps lo scarico a terra della cassa integrazione e grazie a questo la Regione Umbria è riuscita ad erogare ai cittadini e ai lavoratori umbri la cassa integrazione nei tempi e con efficacia maggiore rispetto alle altre Regioni. Relativamente alla riprogrammazione delle risorse, ricordando che Anpal non esiste più, sottolineo che non mancano incentivi per l’assunzione, anzi l’Umbria è stata la prima Regione a prevederli in complementarità con ‘Gol’”.

“Le aziende umbre, grazie alla manovra ‘All-in’ – ha aggiunto l’assessore – avranno a disposizione 10
milioni di euro di incentivi, che rigurdano non solo i beneficiari di ‘Gol’, ma verrà utilizzato un meccanismo innovativo che considera l’entità dell’incentivo all’assunzione inversamente proporzionale rispetto alla vicinanza del lavoratore al mercato del lavoro, ovvero più il lavoratore è svantaggiato e lontano dal mercato del lavoro, più l’azienda avrà un contributo elevato per la sua assunzione”.

La replica di Bori

Parole che non hanno soddisfatto Bori. “L’assessore ha parlato molto, ma detto poco. La domanda riguardava i 20 milioni di euro che rischiano di essere restituiti a livello nazionale invece di aiutare le aziende ed i lavoratori umbri. Su cosa ha fatto lei ed Arpal non abbiamo avuto risposta. La realtà
è che 20 milioni di euro disponibili non vengono utilizzati per mancanza di programmi e progetti concreti. Lei ha provveduto ad aggiornare il programma del 2023 ma non ha previsto la destinazione dei fondi. ‘All-in’ è una misura tardiva che non è in grado di utilizzare risorse”.

“Donne in digitale”, già esaurite le iscrizioni al percorso formativo

Subito “sold out” (con largo anticipo sul 17 settembre, giorno fissato per la scadenza delle iscrizioni) il percorso formativo “Donne in digitale”, che inizia il prossimo 19 settembre, promosso da Unioncamere per diffondere la cultura e la formazione digitale femminile, con l’obiettivo di accrescere la professionalità manageriale e migliorare le competenze digitali delle donne che fanno impresa e delle lavoratrici, anche e soprattutto per contrastare il gender gap.

Una risposta molto forte, quella giunta dal territorio umbro – anche grazie all’attivismo del CIF (Comitato Imprenditoria Femminile) della Camera di Commercio dell’Umbria – che rappresenta appunto un ottimo segnale della partecipazione femminile sulla strada della transizione digitale delle imprese, caposaldo dell’azione della Camera di Commercio insieme all’impegno per la transizione digitale.

Le attività formative in programma prevedono percorsi di upskilling e reskilling orientati ad acquisire e rafforzare le competenze digitali relative all’organizzazione del lavoro e alla comunicazione con il mercato e con gli utenti. In quest’ottica, il percorso formativo approfondirà metodologie e strumenti strategici per la presenza online, l’organizzazione del lavoro e il project management, la cura dei contenuti, anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie di e-commerce.

Il ruolo del CIF

Così Dalia Sciamannini, presidente CIF (Comitato Imprenditoria Femminile) Umbria, organo dell’Ente camerale: “Sono molto soddisfatta del percorso formativo Donne in digitale, che ha già raggiunto il massimo delle iscrizioni disponibili, perché si inserisce pienamente nelle attività e negli obiettivi su cui la Camera di Commercio dell’Umbria e il Comitato Imprenditoria Femminile (CIF) che rappresento stanno già lavorando. Ritengo che le collaborazioni tra il sistema camerale nazionale e quello regionale siano di fondamentale importanza per valorizzare le potenzialità delle donne imprenditrici ed aspiranti tali, in quanto, ottimizzando risorse economiche, di tempo e di personale, possiamo offrire, come per Donne in digitale, strumenti e informazioni utili allo sviluppo delle imprese femminili. Mi piace poi ricordare che il CIF, nel corso del mio mandato, ha già attivamente collaborato con il PID Punto Imprese Digitale e con il SNI (Servizio Nuove Imprese) della Camera di Commercio dell’Umbria proprio per mettersi al servizio delle donne che vogliono fare impresa con le competenze e la professionalità necessarie al giorno d’oggi”.

Chi è interessato al percorso formativo

L’evento è di interesse per:

  • presidenti e componenti dei Comitati per l’imprenditoria femminile;
  • donne che fanno impresa di tutti i settori produttivi ed economici
  • aspiranti imprenditrici
  • libere professioniste e lavoratrici autonome
  • dipendenti del settore privato
    donne che ricoprono posizioni di leadership o di lavoro all’interno delle organizzazioni del sistema associativo
  • donne inserite all’interno delle organizzazioni del terzo settore
    Il percorso
    Il percorso formativo verrá erogato in modalitá webinar in tre edizioni, della durata complessiva di 20 ore, e sarà articolato in due blocchi:
    5 moduli formativi della durata di 2 ore ciascuno, progettati con la struttura metodologia-focus-esempio-strumento per guidare le partecipanti alla scoperta di nuove soluzioni e/o mostrare spunti per l’elaborazione di strategie convincenti per il mercato;
    2 bootcamp operativi, elaborati con la metodologia delle stories-in-learning con momenti misti tra lezione frontale e attività operative.

I moduli

Modulo 1 From zero to HERo: la presenza online.
Modulo 2 Digital WorkHER: skill e tools per il project management e il lavoro.
Modulo 3 Social InfluencHER: tips&tricks per la comunicazione social
Modulo 4 Content EmpowHERment: costruire il contenuto anche con l’AI
Modulo 5 E-commerce LeadHER: strategie e pratica per l’e-commerce

Ambiente, corsi formativi gratuiti per la salvaguardi di Rete Natura 2000

Quattordici corsi formativi online gratuiti per potenziare le competenze degli operatori ambientali. E’ l’opportunità formativa offerta per la salvaguardia della Rete Natura 2000 per tutti coloro che operano nel campo della gestione e conservazione del territorio e che necessitano di competenze essenziali per affrontare le numerose e complesse sfide ambientali del futuro.

Tra le tematiche dell’offerta formativa del progetto “Life Imagine”, la gestione forestale, il riconoscimento e l’analisi di habitat e specie, sia vegetali che animali (invertebrati, vertebrati, chirotteri), l’uso del GIS, Geographic Information System, sistema informatico progettato per raccogliere, archiviare, analizzare, gestire e visualizzare dati geografici o spaziali, per la valutazione di incidenza ambientale. Sono inoltre previsti moduli su infrastrutture verdi, strumenti urbanistici compatibili con il Planning Tools Kit, tecniche di diagnosi ambientale e formazione per il personale docente scolastico. Ogni percorso è composto da più moduli, erogati da esperti e docenti universitari.

I corsi verranno ufficialmente presentati al pubblico dall’assessore all’Ambiente Roberto Morroni, i tecnici dell’assessorati e docenti universitari coinvolti.

Tutti i contenuti dei corsi sono stati condivisi con gli Ordini professionali interessati, che ne hanno sostenuto la divulgazione presso i propri iscritti. Gli utenti potranno scegliere liberamente i moduli più pertinenti alla propria attività lavorativa, senza alcun obbligo di frequenza. Tuttavia, per coloro che necessitano di un attestato di partecipazione, sarà richiesto il superamento di un test a risposte multiple al termine di ciascun modulo. Gli attestati ottenuti potranno essere utilizzati per richiedere i crediti formativi riconosciuti dagli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, come dettagliato sul sito del progetto “Life Imagine”.

I corsi saranno disponibili sul sito web di “Life Imagine” fino alla conclusione del progetto, in una sezione dedicata e accessibile a tutti, previa registrazione. Il link per l’accesso sarà reso disponibile anche nella pagina istituzionale della Regione Umbria dopo la conferenza stampa di presentazione dei corsi formativi.

I corsi

I corsi offerti sono 14, per 62 moduli firmativi e 36 docenti coinvolti, con 4 Atenei partner, 5 Ordini (Agronomi, Architetti, Biologi, Geologi e Ingegneri) e 3 Collegi (Agrotecnici, Periti agrari e Geometri).

Questi i titoli dei corsi dell’offerta formativa “Life Imagine”:

1 La Rete Natura 2000 in Regione Umbria

2 Integrazione procedurale delle valutazioni ambientali

3 Riconoscimento e analisi di habitat e specie vegetali della Direttiva 92/43/EEC

4 Riconoscimento e analisi di habitat e specie – Settore forestale

5 Riconoscimento e analisi di habitat e specie – Settore zoologico, Invertebrati

6 Riconoscimento e analisi di habitat e specie – Settore zoologico, Vertebrati

7 Riconoscimento e analisi di habitat e specie – Settore zoologico, Chirotteri

8 L’uso del GIS nella valutazione di incidenza ambientale

9 Professioni verdi, eco-turismo e agricoltura sostenibile

10 Le infrastrutture verdi: relazioni tra sistema antropico e sistema naturale

11 Strumenti urbanistici compatibili con il Planning Tools Kit (PTK)

12 Introduzione ai sistemi GIS e WEBGIS

13 Tecniche di analisi, diagnosi e controllo ambientale

14 Formazione per il personale docente scolastico