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Tag: imprese

Imprese e investimenti green, Umbria indietro con le eccezioni Altotevere e Trasimeno

Sono 8mila 390 le imprese umbre con dipendenti che hanno investito in prodotti e tecnologie green e attivato 22mila 680 contratti green jobs. Ma l’Umbria, come il resto del Centro Italia, è ancora indietro rispetto alla media nazionale.

E’ quanto emerge dal Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro studi Tagliacarne e il report Dataview del Tagliacarne. Sulla percentuale di imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie l’Umbria si muove sotto la media nazionale, con qualche spunto oltre la media nelle zone di confine dell’Alto Tevere e del Trasimeno. L’Umbria, tuttavia, riesce a stare nella media italiana in tema di percentuale di attivazioni di contratti green jobs. I sei indicatori del report Dataview e il posizionamento di entrambe le province umbre.

Una posizione, quella umbra, che è in linea con il dato del Centro Italia, dove le imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2019–2022 sono il 36,4% del totale delle aziende con dipendenti, contro il 38,6% della media nazionale, il 40% del Nord-Est, il 39,1% del Nord-Ovest e il 38,6% del Mezzogiorno.

L’Umbria, tuttavia, riesce a stare nella media italiana (in questo caso più la provincia che quella di Perugia che quella di Terni, come vedremo dopo presentando il rapporto Dataview) in tema di percentuale di attivazioni di contratti green jobs sul totale dei contratti attivati da parte delle aziende.

A livello nazionale, sono 571mila 040 imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2019-2022, rappresentando appunto il 38,6% delle imprese italiane con dipendenti, con un netto balzo in avanti rispetto al 24,9% fatto segnare nel periodo 2014-2018, mentre in Umbria le 8mila 390 imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti dal 2019 al 2022 si piazzano nella fascia 36,1%-39,2% rispetto al totale delle imprese, in linea come detto con il dato del Centro.

Dataview Green Economy e ambiente

Il quadro è arricchito dal report Dataview del Centro studi Tagliacarne sulla “Green Economy e l’ambiente” nelle 100 province di tutta Italia. Vengono presi in considerazione sei indicatori e la situazione in Umbria a livello provinciale è di completa parità: in tre voci è avanti Perugia, in altrettante Terni.
Primo indicatore: incidenza della produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione lorda. La provincia di Perugia, a differenza di quella di Terni, in questo indicatore fa decisamente peggio della media nazionale, con il 42,8%, piazzandosi al 67esimo posto tre le 100 province italiane. La provincia di Terni brilla invece al 27esimo posto, con una percentuale di ben il 91,03%.
Secondo indicatore: incidenza percentuale delle imprese con dipendenti che hanno investito nel periodo 2019-2022 e/o investiranno nel 2023 in prodotti e tecnologie green. Seppure di pochissimo, qui prevale la provincia di Perugia, con il 38,77%, rispetto al 38,6% della provincia di Terni, Entrambe le province umbre, tuttavia, sono un po’ sotto la media nazionale, piazzandosi rispettivamente in 57esima e 59esima posizione (sempre tra le 100 province italiane).
Terzo Indicatore: incidenza percentuale delle attivazioni di contratti di green jobs previsti dalle imprese sul totale contratti attivati. Anche in questo indicatore la provincia di Perugia fa pochissimo meglio di quella di Terni. Al 35,0% del Perugino, risponde il 34,88% del Ternano. In graduatoria sono, rispettivamente al 48esimo e 50 posto, quindi in piena media nazionale.
Quarto indicatore: incidenza % della raccolta differenziata di rifiuti urbani sul totale produzione. Molto buona la posizione del Ternano, che con il 73,04% è al 32esimo posto tra le cento province italiane, mentre il Perugino con il 66,5% è al 59°posto.
Quinto indicatore: incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale. Entrambe le province umbre in questo indicatore fanno decisamente meglio della media nazionale, piazzandosi Terni al 24esimo posto e Perugia al 29esimo, rispettivamente con il 4,66% e il 5,46%.
Sesto indicatore: aumento della percentuale di suolo consumato, rispetto a quella dell’anno 2006. Nonostante, come visto, che entrambe le province umbre presentino un’incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale più bassa rispetto alla media nazionale, il consumo di suolo tra il 2006 e il 2022 ha avuto nelle due province un aumento più elevato di quello registrato a livello italiano. Tra le due province, a consumare di più il suolo tra il 2006 e il 2022 è stato di più il Ternano (+6,64%, 77esima posizione tra le province italiane per aumento di suolo consumato) rispetto al Perugino (+6,04%, 60esima posizione).

Il commento del presidente Mencaroni

Dati che vengono così commentati da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Il Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro studi Tagliacarne e il report Dataview del Tagliacarne per l’Umbria forniscono un quadro in chiaroscuro. Il sistema produttivo regionale ha fatto importanti passi avanti sull’economia green, ma resta ancora da fare per il recupero sulla media nazionale. Una situazione che allinea perfettamente l’Umbria al Centro Italia. Spingere sul cammino della transizione ecologica significa per le imprese puntare sempre di più ad investire sull’innovazione ad alto contenuto tecnologico, aumentando la loro competitività di breve, medio e lungo periodo e la loro resilienza. La quota delle aziende che investono nel green è in continua crescita, in particolare, ben l’88% mira ad introdurre tecnologie strategiche Net Zero, come il solare fotovoltaico, l’eolico, le pompe di calore, le tecnologie nucleari, le batterie e le tecnologie di rete. Ma questa spinta all’innovazione genera nuovi fabbisogni professionali e richieste di competenze green che le stesse imprese faticano a trovare per più di un’assunzione su due. È in questo contesto che la Camera di Commercio dell’Umbria è fortemente impegnata su tanti fronti e iniziative impossibili da sintetizzare qui, coerenti con i due capisaldi del programma di mandato: la transizione digitale e quella green del nostro sistema produttivo”.

Intelligenza artificiale, contributi per gli investimenti delle imprese

Nuovo Avviso della Regione Umbria rivolto alle micro, piccole e medie imprese (MPMI), per sostenere l’acquisizione di servizi innovativi per l’introduzione e la sperimentazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale (AI).

Questo intervento rientra nell’ambito della Strategia di Ricerca e Innovazione per la Specializzazione Intelligente (S3) e si propone di potenziare la competitività e la capacità innovativa del sistema produttivo umbro.

Le risorse inizialmente stanziate ammontano a un milione di euro e l’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili. L’importo complessivo del progetto dovrà variare tra i 30 e i 150mila euro.

Gli interventi finanziabili riguardano progetti in linea con la traiettoria “Sistemi e tecnologie per la diffusione della web economy, della data economy, di supercalcolo e intelligenza artificiale, cybersecurity, blockchain, IoT, cloud e edge computing, 5G”, nella direttrice “Intelligenza” della S3 dell’Umbria.
Le imprese potranno usufruire di consulenze e servizi specialistici per supportare i processi di innovazione e trasformazione tecnologica e digitale tramite l’AI.

Tra i servizi inclusi:

  • Analisi, progettazione, sviluppo e personalizzazione di soluzioni innovative;
  • Training e testing di algoritmi per migliorare prodotti e processi;
  • Validazione e accettazione delle soluzioni da parte degli utenti;
  • Valutazione degli impatti giuridici e contrattuali, oltre a considerazioni sul trattamento dei dati personali;
  • Servizi di cybersecurity legati all’utilizzo dell’AI;
  • Servizi di data storage, data quality, data analytics e business intelligence basati sull’AI.
    Questo Avviso rappresenta un’opportunità concreta per le aziende umbre che intendono adottare tecnologie innovative e migliorare la loro competitività sul mercato, ponendo le basi per una crescita sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Per ulteriori informazioni sull’Avviso e per partecipare, le imprese interessate possono consultare il sito ufficiale della Regione Umbria o contattare gli uffici competenti.

Aiuti alle imprese che investono nel “cratere sisma”

Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria l’avviso pubblico per la concessione di contributi in conto capitale alle imprese che realizzino o abbiano già realizzato a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nei territori colpiti dal sisma.

Fanno parte del ‘cratere sisma’ i comuni di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto e Vallo di Nera.  Spoleto, inoltre, rientra nelle ‘Zone Assistite’.

Le risorse finanziarie disponibili ammontano complessivamente a 2.040.213,18 euro derivanti da economie di precedenti Avvisi ex art. 20 e 20bis del DL 189/2016 (euro 1.017.129,63) ed economie assegnate con l’ordinanza commissariale n. 179/2024 (ex art. 24 DL  189/2016 euro 1.023.083,56). A tali somme andranno ad aggiungersi le eventuali successive economie derivanti dalla rideterminazione dei contributi già concessi con i precedenti avvisi, ai sensi dell’art. 20 e 20bis del DL 189/2016.

Si tratta di contributi a fondo perduto commisurati alle spese ammissibili nell’ambito del progetto presentato ai quali possono accedere le imprese che hanno effettuato nuovi investimenti produttivi, anche finalizzati alla realizzazione di nuove attività produttive o all’ampliamento di unità produttive esistenti. Sono ammissibili a contributo i progetti di investimento che presentano spese ammissibili non inferiori a 20mila euro.

Il contributo nel suo ammontare massimo sarà determinato su un importo di spese ammissibili non superiore a 150mila euro anche a fronte di un progetto di investimento di importo maggiore.

A partire dal 3 ottobre e fino 30 novembre 2024 le domande e i relativi allegati possono essere inviate tramite PEC  dall’indirizzo di posta certificata dell’impresa richiedente all’indirizzo usr.bandiegare@pec.regione.umbria.it indicando nell’oggetto la dicitura “Contributo Avviso pubblico 2024 ai sensi dell’art.20 e 20ter DL.189/2016”.

 Per saperne di più: https://www.sismaumbria2016.it/modulisticaioimpresa/richiedere-contributi-conto-capitale-alle-imprese-anno-2024-dl-1892016-art-20

Innovazione sostenibile micro, piccole e medie imprese, nuovo bando da 2 milioni

La Regione Umbria ha pubblicato un nuovo bando per supportare l’innovazione sostenibile delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del territorio, nell’ambito della manovra “All-In”. Una dotazione di 2 milioni di euro per incentivare percorsi di transizione ecologica, sociale e di governance, in linea con la S3 regionale.

“Questo bando – spiega la presidente della Regione, Donatella Tesei – rappresenta un passo fondamentale per sostenere le nostre MPMI nella sfida della sostenibilità. Vogliamo aiutare le imprese umbre a crescere, a innovare e a competere in un mercato sempre più orientato a criteri di responsabilità ambientale e sociale. Con la manovra ‘All-In’, la nostra Regione dimostra concretamente il suo impegno verso un futuro più sostenibile e prospero per tutti”.

L’apertura il 17 ottobre

Il bando, aperto ufficialmente dal 17 ottobre prossimo, prevede il finanziamento di progetti che mirano a integrare nelle MPMI criteri ESG (Environmental, Social, Governance), razionalizzare l’uso dell’energia e ottenere certificazioni ambientali, sociali o etiche. Le imprese potranno beneficiare di servizi di consulenza forniti da professionisti qualificati, con un importo finanziabile che va dai 5.000 ai 45.000 euro per progetto.

“L’innovazione sostenibile non è solo un’opportunità – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni – ma una necessità per le imprese che vogliono rimanere competitive. Oggi, anche le aziende più piccole devono poter vantare certificazioni di sostenibilità per poter accedere alle filiere produttive nazionali e internazionali. Con questo bando, offriamo alle PMI umbre gli strumenti necessari per affrontare la transizione verso modelli di business più sostenibili, in linea con le migliori pratiche internazionali. È un’occasione per investire nel futuro del nostro territorio”.

Elenco Innovation Manager

In parallelo, sarà possibile fare domanda per iscriversi all’elenco degli Innovation Manager della Regione Umbria, una lista esclusiva di consulenti e professionisti che potranno offrire i loro servizi alle imprese partecipanti. Questa opportunità è aperta a consulenti, professionisti, dipendenti e collaboratori di società di consulenza, che potranno così contribuire direttamente all’aumento della sostenibilità delle imprese umbre.