Regione, Proietti promette: “Rivoluzione radicale”
Promette una “rivoluzione radicale” la neo presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, nel primo giorno di insediamento a Palazzo Donini.
Con accanto i segretari e referenti delle forze politiche che l’hanno sostenuta e in prima fila i consiglieri eletti in maggioranza (insieme all’immancabile sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi), la neo governatrice, subito dopo il cambio di consegne con Donatella Tesei, assicura che, pur nella richiesta di collaborazione con l’opposizione, la sua amministrazione intende rispondere a quella voglia di “cambiamento radicale” che ha portato alle urne gli elettori di centrosinistra (tra i quali, sottolinea, tanti giovanissimi) con uno scarto inatteso, alla vigilia, sull’avversaria.
L’altra parola d’ordine è “velocità”. Chiesta a quella struttura che la neo governatrice ha voluto salutare con un passaggio simbolico negli uffici, intanto, di Palazzo Donini. Struttura a cui chiederà “velocità” nel dare quelle risposte che gli umbri attendono.
A cominciare dalla priorità delle priorità: la sanità. Per la quale, intanto, sarà effettuata una ricognizione tecnica sui bilanci. Una “operazione sanità”, l’ha chiamata Proietti, annunciando che lo stesso sarà fatto su altre voci del bilancio, come i fondi comunitari. L’altra verifica tecnica sarà effettuata sulle liste d’attesa. “Moltissimo si potrà fare ottimizzando la gestione” è la convinzione della neo governatrice. Che vede come orizzonte temporale quello dei sei mesi per dare la scossa che serve.
Intanto, annuncia a proposito di tutta la macchina regionale, “ci saranno avvicendamenti”. Anche per riorganizzare gli uffici per renderli rispondenti agli assessorati. “Competenza” è l’altra parola d’ordine che si seguirà per la scelta di assessori e tecnici chiamati a coadiuvarla nel governo dell’Umbria.
Intanto, Proietti ha inviato lettere ai ministri dai quali attende risposte sulle questioni più urgenti che interessano l’Umbria. Urso e Pichetto Fration per le questioni economiche ed energetiche, a cominciare dal tavolo per Ast. Musumeci per l’emergenza Trasimeno. Salvini per le infrastrutture.I treni regionali in attesa di affrontare la questione Frecciarossa e Alta Velocità. Ma anche le rampe di Ponte San Giovanni, “le uniche finanziate”, schivando per ora il dossier Nodo. E la presidente Meloni, con la quale parlerà di come “ricentralizzare la centralità dell’Umbria”.