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Tag: Orvieto

Prima condanna in Umbria per aggressione a personale sanitario

E’ la prima condanna emessa in Umbria per aggressione verbale a un operatore sanitario quella firmata dal giudice Enrico Zibellini del Tribunale di Terni nei confronti di un 48enne orvietano che nel giugno del 2022 aveva fatto irruzione nell’ufficio del dirigente veterinario di sanità animale, Samuele Tognarini, che lo aveva multato per irregolarità sulla documentazione relativa alla provenienza di un cavallo acquistato.

Il 48enne, nonostante la presenza di altri utenti nell’ufficio, aveva pesantemente inveito contro il dirigente veterinario, chiedendo una copia della documentazione dell’animale. Urla e accuse che avevano spaventato le persone presenti nella sede Asl.

L’avvocato Gian Franco Puppola, a cui Tognarini si era rivolto, ha evidenziato la gravità delle crescenti aggressioni, anche verbali, nei confronti del personale sanitario.

Il giudice ha condannato il 48enne orvietano a 4 mesi di reclusione, pena sospesa, per oltraggio a pubblico ufficiale e 3mila euro di risarcimento al dirigente veterinario, oltre al pagamento delle spese legali.

cassa risparmio orvieto

Acquisto azioni Pop Bari, Cr Orvieto condannata a risarcire un pensionato

La Cassa di Risparmio d Orvieto dovrà restituire i 48mila euro spesi da un pensionato per acquistare attraverso l’istituto, tra il 2012 e il 2014, azioni della Banca Popolare di Bari. E’ quanto ha stabilito il Tribunale civile di Terni, per il quale al risparmiatore la Cassa di Risparmio di Orvieto non avrebbe dovuto proporre titoli estremamente rischiosi come le azioni emesse dalla Popolare di Bari, non quotate in Borsa ed intrinsecamente a rischio di diventare non rimborsabili, poiché inadatte alle caratteristiche del risparmiatore stesso.

Aspetto evidenziato dal Coordinamento avvocati degli azionisti BPB-CRO di Terni-Viterbo (avv. Florido Fratini, avv. Leonardo Di Russo, avv. Annalisa Cannetto, avv. Sante Zampolini). Evidenziando come la sentenza risolva i contratti di acquisto dei titoli e condanni CRO a restituire il controvalore pagato dall’investitore, mentre quest’ultimo restituirà le azioni alla banca e verrà rimborsato delle spese affrontate per il giudizio.

“Accogliamo con grande soddisfazione questa sentenza – scrivono i legali – anche perché indicativa di un sempre più convinto ed uniforme orientamento da parte del Tribunale di Terni favorevole a chi ha investito i propri risparmi fidandosi di informazioni e rassicurazioni poi rivelatesi fallaci. Sono stati necessari anni di studio, di testarda convinzione e determinazione da parte dei legali che compongono questo coordinamento per raggiungere finalmente risultati in grado di fare giustizia. Andiamo quindi avanti con sempre maggior fiducia ed altrettanta testardaggine verso il perseguimento del nostro obiettivo, e cioè ricostruire correttamente una vicenda che ha causato danni per decine di milioni di euro al nostro territorio. Lo dobbiamo alle decine di persone disperate per aver perso tutti i propri risparmi che abbiamo accolto nei nostri studi ed a cui abbiamo promesso tutto il nostro impegno, non soltanto professionale”.

Giovedì mattina SS71 chiusa a Orvieto per il recupero del tir ribaltato

Giovedì 31 ottobre la strada statale 71 “Umbro Casentinese Romagnola” in località Tamburino, nel comune di Orvieto (dal km 21,950 al km 25,400), sarà chiusa al traffico per consentire il recupero del tir che si è ribaltato in curva.

Per consentire l’impego di gru, la statale sarà temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni a partire dalle ore 9:00 fino al termine delle operazioni, previsto entro le 14:00.

Il traffico sarà deviato con indicazioni sul posto fornite da personale Anas, delle forze dell’ordine e della protezione civile.

In particolare, il traffico proveniente da sud/Bolsena/Viterbo e diretto a Orvieto sarà deviato sulla strada statale 74 fino all’abitato di Castel Giorgio per proseguire lungo la strada provinciale 45 verso Castel Viscardo, percorrere la variante di Castel Viscardo in direzione Orvieto e procedere sulla provinciale 44 fino alla rotatoria di Sferracavallo.

Il traffico proveniente da Orvieto e diretto in direzione sud/Bolsena/Viterbo, sarà deviato sulla provinciale 43 in direzione Sferracavallo per proseguire lungo la provinciale 44 verso Castel Viscardo e Castel Giorgio fino ad immettersi sulla statale 74 e proseguire fino all’innesto con la statale 71.

L’incidente è avvenuto nella giornata di martedì e ha riguardato un mezzo pesante che si è ribaltato. Attualmente il transito è gestito a senso unico alternato.

Prodotti taroccati per Halloween, multe… da paura

Sequestrati dal Gruppo di Terni e della Tenenza di Orvieto della guardia di finanza oltre 2 mila prodotti non sicuri (decorazioni di Halloween, giocattoli ed oggettistica varia), privi dei necessari requisiti di conformità e sicurezza, oltre che delle indicazioni di provenienza degli stessi, in violazione del “Codice del Consumo” (D. Lgs. 206/2005) e della speciale normativa sui giocattoli (D.Lgs. 54/11).

Le attività in materia di sicurezza prodotti hanno interessato quattro esercizi commerciali ubicati nei comuni di Terni e Orvieto.

Ai titolari delle imprese commerciali, responsabili delle suddette violazioni amministrative, sono state irrogate sanzioni pecuniarie per un importo che va da un minimo di euro 516,00 ad un massimo euro 25.000,00.

L’operazione condotta dai militari della Guardia di Finanza di Terni, conferma il costante impegno del Corpo nell’attività di prevenzione e repressione degli insidiosi fenomeni della contraffazione e del commercio di prodotti non conformi e non sicuri che, da inizio anno, ha permesso di sequestrare oltre 22.000 prodotti non sicuri e dannosi per la salute pubblica, con il duplice fine di salvaguardare l’incolumità dei consumatori e garantire il rispetto della vigente normativa di settore, a tutto vantaggio degli operatori economici corretti.

Il nuovo corso della sanità viterbese ennesima Spada di Damocle sulla testa dell’imbambolata Orvieto

Il nuovo corso della sanità viterbese ennesima Spada di Damocle sulla testa dell’imbambolata Orvieto. Dopo quello dell’ex caserma e dell’ex tribunale, oltre ad una serie numerosa di vagoni minori, c’è un altro treno che sta per abbattersi con imprevedibile violenza sulla spaesata e inconsapevole Orvieto e ha le fattezze del nuovo corso intrapreso dalla sanità della Tuscia.

Nel giro di un anno o poco più, la geografia dei servizi sanitari disseminati tra la provincia di Viterbo e l’immediato confine con l’orvietano è infatti destinata a subire profonde evoluzioni grazie al robusto rafforzamento della medicina territoriale in atto in quei comuni che, dal dopoguerra ad oggi, hanno sempre gravitato sull’ospedale e sui servizi sanitari orvietani.

Tra una manciata di mesi, arriveranno infatti a compimento gli investimenti per la realizzazione della casa di comunità di Bolsena (un milione e 400 mila euro), per la casa e l’ospedale di comunità realizzati nell’ospedale di Montefiascone (oltre quattro milioni di euro), per la casa di comunità di Bagnoregio (ampliamento da oltre mezzo milione) e soprattutto per il nuovo ospedale di Acquapendente a favore del quale sono già disponibili 37 milioni di euro.

Quando tutte queste strutture entreranno in servizio, le comunità locali che oggi fanno riferimento ad Orvieto troveranno una riposta alla domanda di salute nel proprio luogo di residenza, almeno per una buona parte delle prestazioni sanitarie di base.

Per il Santa Maria della Stella potrebbe trattarsi di una riduzione di utenza molto consistente, l’ennesimo indebolimento di quei servizi che oggi continuano ad essere mantenuti proprio in virtù di quella dimensione interregionale assunta dall’ospedale, punto nascite in primis. Quanto vale per Orvieto l’utenza viterbese? Che tipo di riduzione di flussi economici ci si deve aspettare dall’attivazione delle nuove strutture? Quanto e in che in misura l’ospedale e la casa di comunità che si è sciaguratamente scelto di ubicare in piazza duomo, potranno fronteggiare questo rafforzamento della sanità viterbese? Queste domande dovrebbero porsele i consiglieri comunali di Orvieto e dovrebbero rappresentare un assillo per chi governa la città.

A questo quadro si deve aggiungere anche l’investimento da circa 60 milioni che la Regione Umbria effettuerà nel giro di pochi anni per costruire il nuovo ospedale di Narni-Amelia per il quali si ipotizza in particolare un focus nel settore dell’ortopedia. Il nuovo contesto impone in tempi rapidi una riflessione sul ruolo che il Santa Maria deve svolgere nel futuro e che presuppone una forte e chiara scelta politica da parte della prossima giunta regionale, verosimilmente all’insegna del marcato interregionalismo.

Probabilmente sarà necessario un colpo di reni per evitare l’ennesima penalizzazione nei confronti di una città il cui ceto politico continua a rifuggire ogni analisi strategica e ogni politica basata per davvero e non a parole sul concetto di area vasta, per continuare a guardare con la fissità dell’inconsapevole solo al modello fragilissimo del villaggio turistico.

“Cultura significa investire sulla propria comunità, non solo sul turismo” ha detto pochi giorni fa il direttore di Federculture Umberto Croppi; significa anche capire ciò che si muove intorno a noi, precorrere i tempi e non tenere lo sguardo rivolto solo in una direzione, con l’atteggiamento rassicuratorio di chi si ostina a non voler prendere in considerazione tutto il resto. Tutto il resto è fatto da tante cose, comprese quelle che il centrodestra orvietano, eccezion fatta forse solo per Pier Luigi Leoni, non ha mai capito in fondo come, ad esempio, il Centro studi ed il suo enorme valore economico e strategico che parla di futuro. E non solo di turismo.

(foto generica di archivio)

Cade con la bici, primo volo in ospedale dell’elisoccorso

Un uomo di 56 anni di Orvieto è stato soccorso nella tarda mattinata di domenica, dopo essere caduto rovinosamente a terra con la bicicletta.

L’uomo ha battuto la testa e per questo è stato chiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasporto all’ospedale Santa Maria di Terni.

La presa in carico del paziente, con un trauma cranico, è stata immediata.

Si tratta del primo caso di servizio dell’elisoccorso.

Incidente in moto, eseguita l’autopsia sul corpo di Michele Capoccia

Eseguita venerdì mattina l’autopsia sul corpo di Michele Capoccia, il 38enne tappezziere di Orvieto morto sabato 28 settembre in un incidente mentre era in sella alla sua moto.

La salma ha lasciato Orvieto nella prima mattinata, scortata dalla polizia locale, per raggiungere l’ospedale di Perugia, dove è stato effettuato l’esame autoptico dal quale la Procura spera di avere indicazioni utili a chiarire la dinamica dell’incidente avvenuto lungo la salita di Santomanno, che dalla frazione di Sferracavallo conduce alla Rupe. La moto guidata da Michele Capoccia aveva infatti superato un’auto, quando al termine della salita, per svoltare a destra, è uscita di strada sul lato opposto, schiantandosi contro il muro di una struttura ricettiva. Una manovra anomala, che potrebbe essere stata provocata da un malore accusato dal 38enne. Risposte che si attendono dall’autopsia eseguita venerdì mattina.

michele capoccia

Per cercare di salvare la vita al 38enne era stato chiamato anche l’elisoccorso per il trasporto immediato in ospedale, ma ogni tentativo si è purtroppo rivelato vano.

I rilievi sul luogo della tragedia erano stati effettuati dalla polizia locale di Orvieto, coordinati dalla Procura della Repubblica di Terni. Sul posto erano arrivati, con i soccorritori, anche i carabinieri.

“Dialoghi di Spirito”: a Orvieto incontro sul ruolo dell’artigianato nel futuro della città

“Rinascita urbana: il ruolo centrale dell’artigianato nel futuro delle città”. Questo il titolo del quaderno della Fondazione Germozzi che sarà presentato giovedì 19 settembre, alle ore 17 a Orvieto (Palazzo dei Sette) nell’incontro organizzato da Confartigianato.

L’evento, che rientra nei “Dialoghi di Spirito Artigiano” della Fondazione Germozzi – Confartigianato, offrirà l’occasione per un confronto sul tema di come le attività artigiane, anche nella società attuale, caratterizzino e influiscano sullo sviluppo, economico e sociale, del tessuto urbano e della comunità che la abita.

Del resto il format dei “Dialoghi di Spirito Artigiano” porta a contatto della realtà urbane e produttiva le elaborazioni e le linee di tendenza della manifattura e della cultura artigianale, come elemento vivo e costituente i valori della realizzazione dell’uomo.

L’iniziativa, in collaborazione con Cassa di Risparmio di Orvieto e Confidi UNI.CO, è realizzata dalle associazioni territoriali Confartigianato Terni, Viterbo e Rieti, che continuano in questo modo il proprio impegno, costituendo ormai in Italia una buona pratica di sinergia operativa e collaborazione interregionale nel non facile campo della rappresentatività territoriale delle imprese.

L’evento sarà introdotto da Roberta Tardani sindaca di Orvieto, Mauro Franceschini presidente di Confartigianato Imprese Umbria e Micheal Del Moro presidente di Confartigianato Imprese Lazio.

La tavola rotonda, moderata dal giornalista Massimo Sbardella, vedrà la partecipazione di Maurizio Aluffi segretario Confartigianato Imprese Rieti, Paolo Manfredi consulente Confartigianato per la trasformazione digitale, Michele Michelini della Direzione Sviluppo Economico delal Regione Umbria, Carlo Ottone direttore Generale MICH (Maestrale Innovation Creating Hub), Fabio Renzi segretario generale Fondazione Symbola. Conclude i lavori Michele Medori, segretario Confartigianato Imprese Terni.

Un’occasione non comune per ragionare delle trasformazioni economiche di breve e di lungo periodo e acquisire gli strumenti culturali e operativi per non subire queste trasformazioni, ma anzi per riconoscerne e sfruttarne le opportunità. Considerandole come il panorama di intervento dei vecchi e nuovi business, in una prospettiva che non marginalizza, ma esalta la cultura della manifattura artigianale, anche e soprattutto nelle città medie e nelle aree interne.

Orvieto, la città che sta lentamente scomparendo

Il progressivo tracollo demografico porterà la città ad avere tra nove anni gli stessi abitanti di Umbertide. Persi 3626 abitanti dall’82 al 2024. L’analisi implacabile della ricercatrice dell’Aur Meri Ripalvella

Un lento e progressivo spegnimento. Una consunzione implacabile che avviene mese dopo mese  in una città incapace di elaborare un nuovo modello economico a distanza di ormai ventidue anni dalla fine dell’economia legata alla presenza dei miliari grazie al Car, il centro di incorporamento leva della ex caserma Piave.Un’emorragia di abitanti che porterà Orvieto ad avere solo 16 mila abitanti in poco meno di dieci anni.   Continua inarrestabile la discesa della città sul crinale sempre più inclinato e pericoloso della contrazione demografica. Un disastro a cui tutti assistono passivamente senza che nessuno, politici in primis, siano mai stati in grado di mettere in campo soluzioni in grado di invertire la tendenza. Secondo gli ultimi studi elaborati dalla ricercatrice Meri Ripalvella, dal 1982 al 2024, Orvieto ha perso la bellezza di 3626 residenti, ovvero l’intera popolazione di Fabro e Montegabbione messa insieme. Un catastrofe sociale che rappresenta la vera spada di Damocle che pende sulla testa della città e rappresenta una grande ipoteca sul suo futuro. Attualmente gli abitanti sono 19367, ma continuando con questa tendenza da qui al 2042 si perderanno altri 2837 residenti, pari ad un meno 14,6%.  Al cuore del problema non ci sono certamente le sole politiche urbanistiche, ma un problema legato alla mancanza di un modello economico che sia alternativo a quello attuale che non produce incrementi di posti di lavoro e quindi di residenti.   Intervenendo su questo scottante argomento nel corso di un incontro sui temi della residenzialità organizzato sabato pomeriggio dall’associazione Abitare Orvieto il sindaco Tardani ha aggiunto elementi statistici aggiornati.  “Dal 2019 al 2024, secondo i numeri dell’ufficio anagrafe del Comune, il saldo tra gli immigrati e gli emigrati è infatti positivo per più di 300 unità. La diminuzione della popolazione residente è dettata dalla differenza tra le nascite e le morti: negli ultimi cinque anni il saldo è stato negativo per 970 unità. Orvieto ha una popolazione tra le più anziane dell’Umbria, la denatalità è la principale causa dell’inverno demografico. E’ un problema che interessa l’intero Paese e non può essere che affrontato in maniera globale da precise politiche di governo che riguardano vari ambiti.” Orvieto in realtà rappresenta una anomalia particolare per quanto riguarda essenziali indicatori sociali e demografici. Il tasso di mortalità è del 13,9 % contro il 12,5% dell’Umbria e l’11% del dato nazionale.  Il tasso di natalità è invece del 4,8% contro il 5,6 dell’Umbria ed il 6,4 del dato nazionale.

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Musica, divertimento e senso di comunità: le serate danzanti al Disco Dancing Agorà

Ogni movimento, ogni passo, racconta una storia, esprimendo emozioni che possono variare dal gioioso al malinconico, dal romantico all’energico

 

E’ lo straordinario potere del ballo, potente catalizzatore di connessioni umane, in grado di trascendere le barriere sociali creando un linguaggio universale che tutti possono comprendere. E’ proprio partendo da questi punti fermi che Ssd Sport & Sociale S.r.l. (affiliata Uisp), dopo lo stop forzato del Covid, ha ripreso a pieno ritmo le serate danzanti presso lo spazio Disco Dancing Agorà di Ciconia. Un calendario ricco di appuntamenti, aperti a tutti, che celebra la diversità dei generi musicali e delle danze. Ogni serata è un viaggio attraverso i ritmi vibranti di stili come salsa, tango, swing e molti altri.

Un’atmosfera incantevole. Luci soffuse, una pista da ballo accogliente e una selezione di musica avvolgente sono gli ingredienti perfetti per creare una serata magica. Ogni appuntamento è progettato per offrire un’esperienza sensoriale completa che si fonde con la bellezza del movimento. Un manifesto che abbraccia la diversità culturale attraverso serate a tema, dedicando momenti speciali alle danze provenienti da tutto il mondo. Che si tratti di una serata latina, di un tuffo nel mondo degli anni ’20 o di una celebrazione delle danze tradizionali, ogni evento è un’opportunità unica per esplorare la ricchezza delle culture attraverso la danza.
Ma, al di là del divertimento, le serate danzanti Uisp nascono con un obiettivo ben più ampio: unire la comunità attraverso il movimento. “Oltre a fornire serate di divertimento – spiegano da Uisp – intendiamo creare un legame tra persone appassionate di danza, creando una rete di connessioni che si estende oltre la pista da ballo. In conclusione, il nostro manifesto di appuntamenti con serate danzanti è un invito a tutti gli amanti del ritmo e del movimento”.

 

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