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Tag: Perugia

Al via la riforma degli ospedali

Si passa alla fase attuativa per il terzo polo ospedaliero dell’Umbria che integrerà le strutture di Foligno e Spoleto.

Con relativi investimenti e cronoprogramma dei lavori. La Giunta regionale infatti ha deliberato oggi l’atto di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale a seguito del parere positivo espresso dal ministero della Salute rispetto la proposta trasmessa dalla Direzione sanità umbra. Che riguarda, tra l’altro, la riorganizzazione degli ospedali e i relativi fabbisogni di posti letto, la nascita del terzo polo, gli ospedali di comunità e delle zone disagiate.
Parere ministeriale favorevole, dunque – riferisce Palazzo Donini -, alla nascita del terzo polo, integrando funzionalmente il presidio ospedaliero di Foligno (con anche la struttura di Trevi) e quello di Spoleto (con Norcia e Cascia), mettendo a sistema le strutture presenti e realizzando un Dea di primo livello (come le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni) su due strutture fisiche integrate fra loro. Con Foligno maggiormente dedicato all’urgenza-emergenza e Spoleto all’attività programmata.

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Melasecche:”Abbiamo rotto l’isolamento dell’Umbria”

L’assessore regionale ai trasporti illustra il lavoro fatto per avvicinare la regione all’Italia.

“Abbiamo rotto l’isolamento dell’Umbria”: lo ha affermato l’assessore ai trasporti e alle infrastrutture, Enrico Melasecche, intervenendo alla conferenza stampa di fine anno della Giunta regionale per tracciare un bilancio delle attività svolte e dare uno sguardo alle prospettive future.
Melasecche ha parlato prima di tutto dell’azione svolta con la “riorganizzazione dei servizi” visto che, ha detto, “abbiamo dato forza e fiducia a chi lavora e questo ha portato risultati notevoli”.
L’assessore ha ricordato, come “notevole traguardo ottenuto”, la stazione per l’alta velocità con la soluzione, ha commentato, “che noi in qualche modo proponevamo”. “Non possiamo certo dire che Davide ha vinto contro Golia – ha aggiunto – perché il presidente della Regione Toscana Giani è persona splendida e simpatica e proprio recentemente ha dichiarato che l’importante è che si faccia la stazione Medio Etruria. Abbiamo iniziato che c’era un trenino che da Perugia andava timidamente ad Arezzo. Quindi ora avanti tutta per Creti Valdichiana che consentirà 14 coppie di Frecciarossa che si fermano a mezz’ora da Perugia”.
Per la Ferrovia centrale umbra poi, l’assessore ha annunciato che la Regione ha ottenuto altri 100 milioni di euro chiesti al governo per completare la tratta Ponte San Giovanni-Terni entro il 2026: “Avremo treni elettrici con livrea bellissima e che attrarranno turisti”. Entro la fine dell’anno, inoltre, e “non è cosa di poco conto” per Melasecche, in dirittura arrivo c’è anche il progetto di raddoppio della Orte-Falconara, per la tratta da Soleto a Terni. Nei primi di febbraio in vista pure l’avvio del progetto della stazione per il collegamento tra Collestrada e l’aeroporto con metropolitana di superficie. Non poteva mancare l’aeroporto nel bilancio dell’assessore ai trasporti: “Partiamo dai 500 mila passeggeri raggiunti per arrivare al milione che è la prossima vetta che vogliamo toccare. L’ultimo collegamento con Orio al Serio è cosa importantissima e non banale”. Sull’aeroporto è intervenuta anche la presidente della Regione, Donatella Tesei: “Lo scalo di Perugia è stato per il turismo, ma non solo, una infrastruttura strategica e noi quindi crediamo ancora nel suo sviluppo. Noi stiamo guardando al suo futuro per rendere possibile ancora un incremento dei numeri. Messo a regime e a sistema, anche con la stazione di collegamento con Collestrada, il numero di un milione di passeggeri è alla nostra portata”. Tesei che ha inoltre evidenziato gli investimenti “importanti” effettuati più in generale in termini infrastrutturali: “Le infrastrutture non si inventano dall’oggi al domani. Prima non c’erano nemmeno i progetti mentre oggi, oltre a questi che sono strategici per far uscire la regione dall’isolamento, ci sono anche visione e finanziamenti”.

 

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Trenitalia subentrerà nella gestione di Fcu

A partire dal primo gennaio Trenitalia si occuperà dei servizi ferroviari di Ferrovia centrale umbra

La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche, ha deciso di affidare a Trenitalia, dal 1 gennaio 2024 fino al 2032, la gestione dei servizi ferroviari sulla Fcu, finora affidata a Busitalia Sita nord. “Abbiamo lavorato e ci stiamo impegnando per costruire il futuro dell’Umbria attraverso il potenziamento e il rilancio complessivo dei suoi collegamenti su ferro e l’atto approvato oggi ne è una ulteriore tappa” ha sottolineato lo stesso Melasecche.

“A Trenitalia, che gestirà così la totalità dei servizi ferroviari nella nostra regione poiché già gestisce le linee nazionali, tramite contratto decennale che verrà sottoscritto dall’Agenzia unica regionale per la mobilità e il trasporto pubblico locale – ha aggiunto -, vengono affidati i servizi sulla dorsale Terni-Sansepolcro che sta per vivere finalmente una stagione d’oro: sarà completamente riaperta entro il 2026, velocizzata e modernizzata e vi circoleranno nove treni Minuetto ad alimentazione elettrica completamente rinnovati anche nella loro livrea, con impresse sulle fiancate le bellezze e il brand dell’Umbria, cuore verde d’Italia”. Con questa operazione, la Giunta regionale – è detti un suo comunicato – ha inoltre revisionato il piano economico finanziario del contratto con Trenitalia nel periodo 2023-2032. “Di grande importanza gli obiettivi che ci prefiggiamo nell’ambito del decennio – dice l’assessore -, a partire dall’introduzione del servizio tutto in modalità elettrica sulla Fcu, con l’impiego dei quattro Minuetto di proprietà della Regione dopo il revamping effettuato nelle Omcl di Foligno e di altri cinque acquisiti da altre Direzioni regionali.

 

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La Trafomec è passata ufficialmente nel controllo degli ex dipendenti

Si è finalmente conclusa la procedura di cessione della ex-Trafomec azienda metalmeccanica di Tavernelle, nel comune di Panicale, ora Trafocoop, ai 31 soci-dipendenti

Si è finalmente conclusa la procedura di cessione della ex-Trafomec azienda metalmeccanica di Tavernelle, nel comune di Panicale, ora Trafocoop, ai 31 soci-dipendenti: lo ha comunicato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione, Michele Fioroni.
“Un traguardo – ha sottolineato Fioroni – che testimonia la bontà di alcune strumentazioni a disposizione per la risoluzione delle crisi d’impresa, l’importanza di un dialogo serio e costante con le parti sociali, ma anche e soprattutto la forza e il coraggio di tutti coloro che hanno creduto nel futuro di quella stessa azienda per cui hanno lavorato per tanti anni, facendola propria conferendo in essa la propria Naspi”. “Abbiamo cercato, come assessorato – ha spiegato – di accompagnare lo sforzo dei lavoratori con tutta la strumentazione a nostra disposizione, dando prova di come la collaborazione delle istituzioni possa contribuire, con un dialogo costruttivo, a superare momenti di crisi e al rilancio economico della nostra regione. La firma dell’atto di proprietà da parte dei 31 soci – ha commentato l’assessore Fioroni – è un momento di gioia e successo che sottolinea la resilienza e l’impegno di cui è capace il nostro territorio. Permettetemi infine, di esprimere una certa emozione al pensiero che, finalmente, i lavoratori e le loro famiglie intere, potranno passare serenamente le prossime festività, orgogliosi del risultato raggiunto grazie alla loro tenacia”.

 

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Confartigianato e Cna: “Senza proroga del Superbonus per i condomini a rischio chiusura per 25.000 cantieri”

Posti di lavoro e fatturati a rischio

Confartigianato Imprese Umbria e Cna Umbria esprimono forte preoccupazione per il fatto che la richiesta proroga della scadenza del Superbonus edilizio per i condomini fissata per domenica 31 dicembre non sia stata ancora disposta dal Governo. La travagliatissima vicenda del superbonus ha reso particolarmente difficile per le imprese condurre nei ristrettissimi tempi previsti il completamento dei cantieri, in un quadro di continua variazione delle norme, stretta creditizia, inflazione e scarsità di forniture.

Dei circa 25.000 cantieri a rischio a livello nazionale molte centinaia sono in Umbria. Il mancato buon fine di una parte rilevante di questi cantieri determinerebbe un impatto economico devastante sui condomini, sulle imprese, con la possibile chiusura di molte di esse, e sull’intera economia regionale umbra; le imprese e i privati non potrebbero sopportare per evidenti ragioni tecnico-economiche la riduzione del beneficio pubblico in caso di non rispetto del termine del 31/12.

Inoltre, senza un intervento governativo di proroga la pretesa di chiudere una misura nazionale di promozione del risparmio energetico di enormi dimensioni in tempi operativi non congrui potrebbe comportare il rischio di abbassare le condizioni di sicurezza del lavoro in edilizia. Occorre un intervento legislativo, di ridotto impatto sulle finanze pubbliche, ma assolutamente indispensabile per evitare forti contenziosi fra cittadini e imprese e pericolose ‘corse’ per terminare i lavori.

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Confartigianato e CNA hanno già proposto al Governo una proroga di almeno tre mesi, per i cantieri presso i condomini, condizionata alla realizzazione al 31 dicembre 2023 di almeno il 60% dell’intervento globale. “Auspichiamo – dicono – che il Governo al più presto intervenga con la proroga rispondendo positivamente a queste diffuse richieste delle imprese e dei privati cittadini”.

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Il centrodestra candida Margherita Scoccia a sindaco di Perugia

Totale unità della coalizione intorno al nome dell’assessore comunale

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

Margherita Scoccia è la candidata a Sindaco di Perugia indicata dalla coalizione di centrodestra e civici. “Una scelta condivisa da una ampia e larga coalizione composta da tutte le forze politiche di Centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, dai movimenti Civici di area, Perugia Civica e Civitas, oltre che da un ampio fronte civico che si sta costituendo, anche con l`inserimento di altre esperienze e realtà del territorio”, si legge in una nota conclusiva dell`incontro tenutosi oggi a Perugia dalla coalizione di centrodestra e civici. “La scelta di Margherita Scoccia è espressione di una politica in grado di parlare con concretezza a tutta la città, di andare oltre i confini di una coalizione già forte e strutturata ma per sua natura proiettata al confronto con chi vuole contribuire al bene della città, nello spirito che ha contraddistinto l`esperienza delle Amministrazioni Romizi”, aggiunge. “Donna seria e competente, dalle grandi qualità umane e professionali, attuale assessore all’urbanistica, Margherita ha saputo in questi anni dare continuità alla progettualità della prima consiliatura Romizi, consolidandone l’azione e l’incisività. La coalizione, al contempo, accanto alla scelta del candidato Sindaco, continua il lavoro sul programma elettorale per rinnovare l`azione amministrativa per i prossimi 10 anni, alla luce dei nuovi scenari sociali ed economici, nella continuità delle progettualità già messe in campo” prosegue. “Sapremo ancora dar voce alle necessità dei cittadini, i quali continueranno ad essere protagonisti anche di questa nuova stagione perugina. Nessun dubbio nell’individuazione di Margherita Scoccia quale anello di congiunzione e sintesi di un ‘centro destra aperto’ che ha saputo ridare vigore, energia ed ottimismo ad una città sepolta da inefficienze e dannose ruggini, e che dieci anni fa stentava a ripartire”, sottolinea. “Oggi è il momento di far tesoro di quella entusiasmante esperienza che ha saputo ricostruire i legami sociali e creato un nuovo rapporto di interlocuzione e fiducia tra Amministrazione comunale e cittadini. Ovviamente, nello spirito della coalizione del ‘buon senso’ che ha guidato Perugia in questi anni, la coalizione resta aperta alle migliori energie della città, che insieme a noi vogliano condividere un`altro pezzo di strada, per continuare a ridare a Perugia il posto che merita, all`altezza della sua prestigiosa e straordinaria storia”, conclude la nota.

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Parte a marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo.

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono Aeroitalia e Sase

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono, in una nota congiunta, Aeroitalia e Sase, la società di gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, dopo l’annuncio del nuovo collegamento aereo fatto dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

I voli, operati con Boeing 737-800 da 189 posti, sono programmati ogni giorno con i seguenti orari: partenza da Perugia (Aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi) alle 07.15, arrivo a Milano Bergamo alle 08.05. Partenza da Perugia 08.30, arrivo a Milano Bergamo alle 09.20 (solo domenica).
Ritorno da Milano Bergamo 19.10, arrivo a Perugia alle 20.00. Ritorno da Milano Bergamo 20.30, arrivo a Perugia alle 21.20 (solo domenica). “Siamo entusiasti e fieri – ha commentato Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia – di annunciare l’apertura di questa nuova rotta tra queste due affascinanti città del nostro paese. Con l’introduzione di questa destinazione, Aeroitalia si impegna a rafforzare le relazioni tra le due città e a contribuire allo sviluppo dell’industria del trasporto aereo in Italia. Siamo determinati a migliorare e ampliare costantemente il nostro network, al fine di soddisfare le esigenze dei nostri passeggeri e di offrire loro le migliori opportunità di viaggio”.
Per Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto dell’Umbria, “con Aeroitalia si apre un nuovo corso ed una nuova strategia per lo scalo umbro: di fatto per la prima volta un aereo della compagnia farà base nel nostro aeroporto, facendolo diventare scalo di partenza e non solo di corrispondenza. Questa operazione rappresenta un collegamento strategico con un’area che è cuore e fulcro economico dell’Italia. I nuovi voli permetteranno al nostro bacino di utenza di avere ottimi orari in partenza ed arrivo, agevolando una connessione diretta e veloce tra Umbria e Lombardia. Accogliamo questa importante novità con l’obiettivo di consolidare la relazione con Aeroitalia per un duraturo e profittevole rapporto con il nostro territorio ed aeroporto”. I biglietti già disponibili su www.aeroitalia.com

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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L’Alta velocità fermerà a Creti

Rete Ferroviaria Italiana sceglie Creti-Farneta, in Val di Chiana, per ospitare la nuova stazione dell’alta velocità Medioetruria, sul modello della Mediopadana realizzata tra Bologna e Milano

La decisione ieri al termine del tavolo tecnico convocato a Roma al Ministero delle Infrastrutture. Nel corso dell’incontro è stata esaminata la relazione – redatta da Rfi in collaborazione con tecnici toscani e umbri – a cui era stato dato il compito di indicare, secondo parametri oggettivi, il luogo più adatto per la realizzazione di una fermata dell’alta velocità tra Toscana e Umbria. Sul tavolo le possibilità erano Rigutino, alle porte di Arezzo, Creti o il potenziamento di stazioni esistenti come quelle di Arezzo o Chiusi. Secondo i dati analizzati da Rfi, il luogo più adatto tra quelli in corsa è Creti, frazione a 10 km da Cortona, in provincia di Arezzo. “Creti è la scelta più giusta per non fare l’opera. Una ipotetica cattedrale nel deserto”, così il sindaco di Arezzo per il quale la Regione Umbria ha giocato un ruolo da impropria protagonista ai danni della Regione Toscana. Ma il documento presentato da Rfi non avrebbe soddisfatto completamente neanche la Toscana. “Credo che la partita non sia risolta con questo documento”, ha detto a caldo l’Assessore regionale ai trasporti della Toscana Stefano Baccelli. La scelta di Creti-Farneta è stata sostenuta anche dalla sindaca di Siena e dall’assessore ai Trasporti umbro Enrico Melasecche.

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Povertà in aumento a Perugia

Aumentano le richieste di sostegno alla Caritas di Perugia-Città della Pieve che già “accompagna” 3 mila famiglie e “i numeri sono diventati ingestibili”

“Non ce la facciamo più” è il grido d’allarme lanciato dal direttore don Marco Briziarelli. Che si rivolge “a tutte le istituzioni, a tutte le imprese, a tutti i privati benefattori, a tutti gli uomini, a tutte le donne, a tutte le parrocchie, a tutte le persone che possono donare, scegliere di condividere e rispondere a questo grido. Il grido del povero è un grido che non possiamo non ascoltare”. Il direttore ha ricordato che sono oltre 3 mila le famiglie che “in questo momento bussano” alle porte della Caritas “per chiedere aiuti per le bollette, per gli affitti, per la spesa, per la scuola, per le cure mediche, per le visite specialistiche e per accedere ai presidi sanitari”. “Questo grido giunge più forte a Natale – spiega don Briziarelli -, perché è un momento nel quale ci ritroviamo, chiamati a riscoprire il valore umano e cristiano della relazione, a scoprire anche che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. La Caritas ha spiegato che per sostenere la campagna di Avvento-Natale e tutti i progetti è possibile fare un bonifico intestato a Fondazione di Carità San Lorenzo; Iban IT30P0344003000000000161500; causale “erogazione liberale”. Nel sito www.caritasperugia.it/dona-ora/ si trovano tutti gli altri modi per sostenere le opere della Caritas diocesana.

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In arrivo altri 17 milioni per le aziende agricole

In arrivo ulteriori pagamenti a valere sul Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2014/2022 e sul Complemento di Sviluppo rurale 2023/2027 per un totale di oltre 17 milioni di euro

L’organismo pagatore Agea, con propri decreti, ha disposto i pagamenti a favore delle imprese agricole umbre che già lo scorso 24 novembre avevano ricevuto la notizia del pagamento per oltre 8,3 milioni per gli interventi “a superficie” del Csr per l’Umbria 2023/2027. “Nei prossimi giorni – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni – gli agricoltori umbri riceveranno 17.270.781,92 euro a copertura sia delle domande di sostegno presentate a valere sulla programmazione 2014/2022 (Psr Umbria) sia di quelle presentate sulla nuova programmazione 2023/2027 (Csr per l’Umbria)”. “Una notizia importante – afferma l’assessore – che ci rende fieri del lavoro svolto e che offre liquidità alle imprese e opportunità concrete all’agricoltura umbra”.
“I pagamenti in arrivo – specifica l’Autorità di gestione, Franco Garofalo – riguardano principalmente investimenti per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, per le aziende biologiche e per i sistemi di qualità , per i giovani agricoltori e per lo sviluppo locale del Leader”.

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