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Tag: polizia

Muratore ucciso a coltellate nella zona industriale della Paciana

Lo hanno trovato in fin di vita alcune donne delle pulizie, in un’auto all’interno di un parcheggio della zona industriale della Paciana, a Foligno. L’uomo è stato trasportato immediatamente dai soccorritori al vicino ospedale San Giovanni Battista, dove però è morto poco dopo.

E’ morto così un muratore 56enne, di nazionalità italiana e originario del Sud ma dipendente di un’azienda edile umbra, ferito a morte con alcune coltellate nel parcheggio in via Lago Maggiore.

La polizia del Commissariato di Foligno, coordinata dalla Procura di Spoleto, sta indagando sull’omicidio. Secondo i rilievi effettuati dalla Scientifica, l’uomo il muratore sarebbe stato accoltellato in strada, con diversi fendenti, e poi avrebbe cercato riparo all’interno dell’auto, che è risultata intestata al datore di lavoro, senza però riuscire a metterla in moto per recarsi da solo in ospedale.

Come hanno raccontato i colleghi, solitamente i dipendenti della ditta edile si ritrovavano la mattina per poi andare insieme nel cantiere. Gli inquirenti starebbero già cercando una persona.

Cade dal balcone del terzo piano, bimbo di 10 anni gravissimo

E’ caduto dal balcone, al terzo piano di un palazzo a Castel del Piano. A dare l’allarme sono stati i genitori del bambino, di 10 anni, portato d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Misericordia, in gravissime condizioni.

Il piccolo è stato operato ed ora è in prognosi riservata.

Secondo quando ricostruito dagli agenti di polizia giunti sul posto, il bambino, che in quel momento era in casa con i genitori, si sarebbe sporto troppo, cadendo nel lastricato del primo piano, per un’altezza di circa 9 metri. Procurandosi gravi lesioni, anche alla testa.

Truffa del falso trading online, la polizia mette in guardia

La polizia di Stato mette in guardia dal falso trading online, la truffa informatica sulle attività di compravendita di azioni e titoli finanziari in rete, fenomeno criminale in espansione che produce un guadagno illecito di milioni di euro, rappresentando, nel panorama delle frodi online, la truffa che genera il profitto più cospicuo, alimentando peraltro l’interesse della criminalità organizzata

Nel 2023 la polizia postale ha ricevuto oltre 3400 denunce di truffe legate alle false proposte di investimenti online, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, per un valore complessivo dei fondi sottratti di oltre 111 milioni di euro.

I falsi investimenti finanziari vengono pubblicizzati con messaggi creati ad hoc, capaci di indurre gli utenti del web a fidarsi di proposte ingannevoli, grazie all’uso illecito di marchi e loghi di importanti aziende. Le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale rappresentano un prezioso strumento nelle mani dei cybercriminali: l’utilizzo di semplici software consente loro di realizzare video promozionali che riproducono voce e aspetto di amministratori delegati, politici, personalità amate dal pubblico, a cui vengono attribuite parole mai dette al fine di promuovere l’offerta.

​La vittima dell’inganno viene “agganciata” al telefono, su social e siti d’incontri, indotta a comunicare i propri dati e infine persuasa a investire online, affidandosi ai consigli di un truffatore che si finge broker professionista con il versamento di una piccola somma iniziale. In un secondo momento, viene convinta a investire altro denaro, perché crede che il suo rendimento stia crescendo velocemente. L’ultima fase della truffa consiste nella richiesta del versamento di presunti “costi di sblocco” per recuperare il capitale investito, ma in nessun caso il denaro versato tornerà nella disponibilità della vittima.

L’arma più efficace per contrastare questo fenomeno criminale è la prevenzione. La realtà non è sempre quella che appare sulla Rete:

  • Non credere alla promessa di guadagni fuori mercato
  • Non condividere dati personali, bancari, credenziali di accesso con presunti agenti finanziari;
  • Verifica l’attendibilità chi ti propone l’investimento, visitando i siti della Consob e della Banca D’Italia;
  • Utilizza esclusivamente piattaforme ufficiali evitando di cliccare su banner pubblicitari;
  • La richiesta di un pagamento ulteriore, con il pretesto di sbloccare il capitale investito, è la modalità utilizzata dai cybercriminali per estorcere altro denaro che non verrà comunque restituito.

Per informazioni e segnalazioni ci si può rivolgere alla polizia postale tramite il sito ufficiale www.commissariatodips.it.

Adescati dalla giovane, minacciati dal pensionato col bastone: i due arrestati per rapina

Adescava uomini prospettando rapporti sessuali. E poi, una volta condotti in luoghi appartati, intimava loro di consegnarle soldi e oggetti preziosi, anche sotto la minaccia di un 72enne, che armato di bastone spuntava fuori all’improvviso accecando il malcapitato con una torcia. Lei, 27enne peruviana, è stata portata al carcere di Capanne. Lui perugino di 72, è agli arresti domiciliari. Sono accusati di furto aggravato, rapina, estorsione, lesioni personali ai danni di sette persone, vittime del raggiro sessuale.

Le vittime venivano condotte dalla giovane a recarsi in luoghi isolati nella zona della Pallotta, di via dei Filosofi, in via Settevalli, in strada dei Ferrini. Qui ad attenderli c’era il 72enne, armato appunto di bastone.

L’ultimo episodio a Ponte San Giovanni. La ragazza ha chiesto un passaggio. Poi i due si sono recati in un parcheggio isolato. Una volta arrivato il complice, la donna ha aggredito l’automobilista con calci e pugni, strappandogli il borsello, prima di fuggire insieme all’altro. Il malcapitato è stato costretto alle cure ospedaliere, con una prognosi di 40 giorni.

Ma la scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza e la polizia è riuscita a risalire all’identità della straniera e del 72enne perugino. Le indagini hanno portato ad altre sei aggressioni, eseguite in modo analogo, sempre da una giovane e da un anziano.

Ladri inseguiti nella notte, udienza di convalida dell’unico arrestato

Udienza di convalida lunedì, a Terni, per l’unico arrestato dalla polizia dopo l’inseguimento a folle velocità all’alba di domenica, per le vie della città dell’Acciaio.

Il Suv Mercedes, appena rubato in via del Sersimone, era stato intercettato da una pattuglia della polizia, che si è lanciata all’inseguimento dei ladri. Un agente ha sparato un colpo in aria, ma i ladri non si sono fermati. Una volta raggiunto Borgo Bovio, di fronte ad un’altra auto della polizia, sono scesi e si sono dati alla fuga a piedi. Uno solo dei tre-quattro membri di quella che sembra essere una banda dedita ai furti è stato fermato e arrestato dai poliziotti.

E’ caccia agli altri. L’auto rubata, una volta terminati i rilievi per accertare la presenza di tracce utili a risalire all’identità dei ladri, è stata restituita al proprietario.

L’ipotesi è che i ladri avessero progettato di utilizzare il Suv come ariete per sfondare la vetrina di un esercizio (forse una gioielleria) preso di mira.

Droga, Cantone: “A Perugia non c’è allarme Fentanyl”

In Umbria non esiste un’emergenza Fentanyl, la famigerata “droga degli zombie”. E’ quanto ha detto il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, al termine dell’attività di indagine condotta a seguito del ritrovamento di tracce del Fentanyl, in alcuni milligrammi, trovate nell’eroina che una tossicodipendente aveva consegnato al personale di una cooperativa che opera nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari nel territorio di Perugia, dopo aver accusato in malore conseguente l’assunzione della sostanza stupefacente.

Una notizia che aveva creato un certo allarme, accendendo i riflettori anche della stampa nazionale, dato che si sarebbe trattato della prima volta che in Italia veniva spacciato il Fentanyl per strada.

L’allerta del Dipartimento Politiche Antidroga

Di conseguenza anche il Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva diramato sulla vicenda l’allerta nazionale. La gravità dei fatti segnalati dalla cronache nazionali ha indotto la Procura di Perugia a richiedere uno sforzo significativo alla polizia di Stato delegata ed il concorso nelle investigazioni non solo dell’ufficio investigativo con competenza provinciale, la Squadra Mobile, ma anche il concorso degli uffici centrali specialistici della polizia di Stato, il Servizio Centrale Operativo, il Servizio Polizia Scientifica e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Le indagini

Gli approfondimenti delegati alla polizia di Stato sono stati innanzitutto indirizzati sullo stupefacente sequestrato a spacciatori e tossicodipendenti, dall’inizio dell’anno in corso. Sono stati, infatti, analizzati dai laboratori del Servizio Polizia Scientifica di Roma le componenti chimiche contenute in tutti i campioni di stupefacente sequestrato in strada nel capoluogo umbro e nella provincia, nel corso degli ordinari servizi di prevenzione e contrasto allo spaccio al dettaglio. Tale minuziosa analisi è proseguita sino ad oggi ed ha interessato anche lo stupefacente sequestrato nel corso di operazioni di polizia.

L’esito di tali approfondimenti di tipo preventivo e laboratoriale, ha detto il procuratore Cantone, è stato negativo: non sono state rilevate tracce di Fentanyl nello stupefacente sequestrato nel periodo monitorato.

Analoga preventiva attività di analisi è stata richiesta dalla Procura della Repubblica all’Arma dei carabinieri ed alla guardia di finanza dei comandi provinciali di Perugia. Anche tali approfondimenti hanno dato esito negativo circa la presenza di Fentanyl.

Alla polizia di Stato, poi, è stato delegato l’accertamento dei fatti segnalati dalla cooperativa e lo svolgimento di investigazioni nel capoluogo finalizzate ad identificare lo spacciatore della dose contenente il Fentanyl.

Nello svolgimento di tali articolate attività investigative, grazie anche al concorso del Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato, si è fatto ricorso ad operazioni di natura speciale con l’utilizzo di operatori undercover ed il ricorso all’istituto del sequestro e dell’arresto ritardato oltre che dell’utile supporto delle attività tecniche di intercettazioni telefoniche.

Monitoraggio di web e darkweb

Parallelamente, sempre attraverso operatori specializzati della polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo è stato avviato il monitoraggio del web e del darkweb al fine di scongiurare l’attivazione di canali di vendita on-line dell’oppioide sintetico fentanyl diretti a commercializzare tali sostanze in Italia.

Il monitoraggio della rete, anche questo proseguito per mesi, non ha portato all’individuazione di siti specificatamente rivolti al mercato perugino e italiano.

Nell’ambito degli approfondimenti delegati, la polizia di Stato ha cercato di risalire all’identità della persona che aveva consegnato il campione di stupefacente che, secondo gli accertamenti svolti, avrebbe contenuto in percentuale le seguenti sostanze: il 50% di eroina, il 30% di codeina, il 15% di diazepam ed il 5% di Fentanyl.

Rintracciata la tossicodipendente e lo spacciatore

Tali percentuali di sostanze rilevate nel campione consegnato, così come indicate, nette e precise, avevano destato qualche perplessità. La persona che aveva consegnato il campione agli operatori della cooperativa è stata identificata grazie a complesse e articolate investigazioni svolte dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

La donna ha poi fornito una versione parzialmente diversa da quella riferita dagli operatori della cooperativa, soprattutto in ordine agli effetti anomali verificatisi dopo l’assunzione della dose.

Le investigazioni svolte attraverso l’utilizzo di operatori della polizia di Stato che hanno agito sotto copertura in varie zone della città, hanno consentito di identificare e trarre in arresto l’uomo che è ritenuto colui che ha ceduto la dose di eroina contenente il Fentanyl, un cittadino nigeriano di anni 26, già noto alle forze di polizia.

Lo spaccio di droga a Perugia

Le indagini delegate alla Polizia di Stato hanno, inoltre, permesso di ricostruire lo spaccio al dettaglio svolto in alcune piazze perugine – Fontivegge, Parco Santa Margherita, zona Sant’Anna – ed identificare i presunti responsabili dell’attività medesima.

In particolare, gli agenti sotto copertura hanno simulatamente acquistato dagli spacciatori almeno tre dosi per ognuno, al fine di poter avere riscontri maggiori sulla presenza o meno del Fentanyl nelle dosi vendute.

Gli arresti

Complessivamente la Squadra Mobile di Perugia e il Servizio Centrale Operativo hanno proceduto ad individuare nel corso della presente indagine sette persone, tutte straniere e quasi tutte irregolari nel territorio dello Stato e senza fissa dimora, presunti autori dello spaccio e sequestrare, durante il periodo oggetto di monitoraggio e riscontro, 36 dosi di eroina, due di cocaina e 800 grammi di hashish.

droga sottoposta ad analisi presso i laboratori del Servizio polizia Scientifica di Roma che non ha riscontrato la presenza di Fentanyl né di altre sostanze diverse da quelle comunemente individuate.

I soggetti non arrestati dell’immediatezza sono stati poi tratti in arresto dopo la conclusione dell’attività sotto copertura a partire dagli ultimi giorni di agosto e nello svolgimento di tale attività la Squadra mobile ha proceduto a sequestrare ulteriore sostanza stupefacente in possesso dei predetti. Gli arresti sono stati tutti convalidati dal gip di Perugia che ha emesso nei confronti degli indagati misure cautelari di varia natura, in qualche caso la custodia cautelare in carcere o il divieto di dimora in Umbria.