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sciopero Coop Centro Italia

Timori per la fusione, hanno scioperato i lavoratori di sede e magazzino Coop Centro Italia

Nonostante le rassicurazioni di Coop Centro Italia, circa la mancanza di effetti sul piano occupazione del progetto di fusione per incorporazione con Unicoop Tirreno, per la creazione di Unicoop Etruria, giovedì mattina la quasi totalità dei circa duecento lavoratori del magazzino e gran parte dei circa centottanta dipendenti della sede di Castiglione del Lago hanno aderito allo sciopero di due ore indetto dagli stessi e dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria “per chiedere con forza all’azienda il piano industriale relativo alla fusione per incorporazione con Unicoop Tirreno e le ricadute occupazionali che l’applicazione dello stesso avrà sui lavoratori e su tutto il territorio locale”.

Lo sciopero è stato accompagnato da un nutrito presidio di lavoratori, circa centottanta, che si sono ritrovati davanti alla sede di Castiglione del Lago. A portare la loro vicinanza anche rappresentanti delle istituzioni locali con i sindaci di Castiglione del Lago, Matteo Burico, Magione, Massimo Lagetti, e Paciano, Luca Dini, il consigliere regionale Cristian Betti e alcuni consiglieri comunali di Castiglione del Lago. D’altronde, la questione è molto sentita, essendo Coop Centro Italia una delle imprese più grandi della regione e uno dei maggiori bacini occupazionali del Trasimeno.

“Vogliamo essere subito chiari per non esseri strumentalizzati – hanno ribadito Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria, ringraziando anche le istituzioni e le forze politiche presenti – : non siamo contro la fusione. Anzi, riteniamo questo passaggio fondamentale per fare in modo che la cooperativa possa continuare a vivere. Siamo qui fuori oggi, in sciopero, però, per ribadire con forza la necessità che Coop Centro Italia fornisca subito un piano industriale. Scioperiamo per questo. A oggi non sappiamo quali siano le intenzioni dell’azienda. Chiediamo perciò che la cooperativa si sieda nuovamente al tavolo, in maniera responsabile, e ci dica qual è il piano industriale. Questo tavolo non deve essere solo nazionale, ma anche locale perché soprattutto qui a Castiglione del Lago temiamo ricadute occupazionali: c’è in ballo la tenuta del tessuto economico e sociale di un intero comprensorio e non solo. D’altronde la sede legale della futura Unicoop Etruria sarà ubicata in provincia di Livorno e questo pone molti dubbi sul destino dei lavoratori della sede di Castiglione del Lago. La cooperativa si deve sedere al tavolo, in questo territorio, e aprire subito un confronto con le organizzazioni sindacali”.

In alcuni aspetti specifici, poi, i sindacati sono stati chiari: “Per quanto riguarda il magazzino, già da anni interessato da esternalizzazioni, la nostra posizione è categorica: non accetteremo ulteriori forme di esternalizzazione. A questa ipotesi ci opporremo con tutti i mezzi. Anzi riteniamo necessario ragionare su eventuali internalizzazioni nel caso di ipotetiche ricollocazioni. Ma la nostra preoccupazione è anche per i punti vendita. Nonostante le rassicurazioni della cooperativa, vogliamo avere ulteriori certezze sul futuro dei punti vendita”. “Ovviamente – concludono Filcams Cgil Perugia e Uiltucs Uil Umbria – non accetteremo ricatti del tipo ‘o ti trasferisci in una nuova sede o perdi il posto di lavoro’. Su ogni aspetto ci dobbiamo confrontare al tavolo. Non vogliamo neanche che l’azienda faccio appello al senso di responsabilità dei lavoratori: i lavoratori ne hanno avuto anche troppa di responsabilità in questi anni, rinunciando progressivamente a parte dei loro diritti, proprio credendo di contribuire alla rinascita della cooperativa. Ora il senso della responsabilità ce lo devono avere i dirigenti della cooperativa”.