- Agosto 21, 2023
- 1:26 pm
Il presidente della Camera di Commercio dell'Umbria analizza i dati di una stagione buona, ma al di sotto delle attese

“L’agosto dei record del turismo di cui si era parlato, e su cui avevamo ovviamente sperato, non c’è stato né in Italia, né in Umbria.
Questo non significa che il bilancio del turismo estivo nella regione sia negativo. Tutt’altro, i numeri sono positivi, solo che non si è materializzato quell’agosto che, stando a vari segnali che erano arrivati e al trend di crescita del turismo fino alla prima metà di luglio, doveva essere il mese che avrebbe stracciato ogni record precedente”: lo afferma il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, nel nuovo video dell’appuntamento “ll Punto del Presidente”, curato dall’Ufficio stampa e comunicazione dell’ente camerale. “Dopo un primo semestre dell’anno eccezionale, con il trend che era proseguito anche nella prima parte di luglio – spiega – dalla seconda metà di luglio sono apparsi dei segnali di rallentamento di questa tendenza eccellente che, appunto, aveva fatto presagire un agosto senza precedenti.
Invece è un agosto buono, ma che non segna alcun record e tantomeno lo segna verso l’agosto 2021, quando la voglia degli italiani di tornare a muoversi dopo il Covid era forte, la situazione incerta sul fronte della pandemia nei vari Paesi sconsigliava viaggi all’estero e l’Umbria si presentò sul mercato con una campagna azzeccatissima, ‘Umbria bella e sicura’. Un quadro che determinò un boom del turismo nella regione che difficilmente verrà battuto”. Mencaroni individua i motivi del rallentamento: “Certamente il tempo, che in certi momenti è stato inclemente e che ha penalizzato il turismo verso mare e laghi, tra cui appunto il lago Trasimeno”; poi “la riduzione del reddito disponibile delle famiglie intaccato in maniera importante dall’inflazione, a cui va sommato il maggior esborso”, da parte di molti, per il pagamento delle rate dei mutui a tasso variabile. “Teniamo poi presente – continua Mencaroni – che l’aumento medio dei costi subito dalle strutture ricettive è stato di circa il 9 per cento e questo ha determinato un conseguente rincaro dei servizi offerti”. Il presidente della Camera di commercio è ottimista per il futuro, sia nel breve sia nel medio-lungo periodo.

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