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Presto a Terni 500 nuovi posti di lavoro

La Banca europea degli investimenti ha concesso un prestito da 18 milioni di euro all’azienda finlandese Tapojärvi per un progetto di abbattimento di scorie dell’industria siderurgica

Ridurre l’impatto ambientale dell’industria siderurgica promuovendo nel contempo il passaggio ad un’economia circolare e lo sviluppo di processi innovativi: è questo il principale obiettivo del prestito di 18 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) a Tapojärvi, una azienda finlandese a conduzione familiare fondata nel 1955 e specializzata in servizi di movimentazione, lavorazione e riciclaggio per le industrie estrattiva e siderurgica. I fondi della Bei, sostenuti da una garanzia del fondo europeo per gli investimenti strategici (feis) – il pilastro principale del Piano di investimenti per l’Europa – serviranno a finanziare l’investimento di Tapojärvi in un innovativo impianto di lavorazione e valorizzazione delle scorie in Umbria. Lo comunica una nota della Bei. Saranno incluse nel progetto anche le fasi preliminari necessarie per testare ed espandere la trasformazione delle scorie in validi sottoprodotti, riducendo quindi il loro smaltimento nelle discariche. Simili obiettivi implicano il ricorso a tecnologie di produzione avanzate, conformi ai principi dell’industria 4.0, l’introduzione di prodotti riciclati innovativi, da utilizzare principalmente nel campo dell’edilizia, e la riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime. Inoltre, l’operazione aumenterà la competitività di Tapojärvi e favorirà la creazione di posti di lavoro in Umbria. Secondo le previsioni il progetto contribuirà alla creazione di oltre 500 posti di lavoro durante la fase di attuazione. Per Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Bei, “operazioni come quella firmata con Tapojärvi sono fondamentali per favorire il passaggio ad un’economia più circolare e sostenibile in quanto contribuiscono a ridurre l’impronta ambientale degli impianti per la produzione di acciaio inossidabile attraverso il recupero di valide materie prime. L’economia circolare è uno strumento chiave per la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione della dipendenza delle imprese dalle importazioni.” 

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