- Febbraio 6, 2023
- 4:26 pm
Il progetto coordinato dalla professoressa Debora Puglia della sede ternana dell'università, punta a sviluppare nuovi nuovi polimeri biologici per superare le plastiche tradizionali

Importante risultato per il progetto Furious coordinato dalla professoressa Debora Puglia, docente di Scienza e tecnologia dei materiali e di biopolimeri e biocompositi del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale nella sede di Terni dell’università di Perugia. È risultato vincitore di un finanziamento di circa 4 milioni e mezzo di euro nell’ambito del bando Horizon JU-CBE-2022-R-01 «High performance bio-based polymers for market applications with stringent requirements», promosso dal CBE JU (Circular Bio-based Europe Joint Undertaking), il partenariato da 2 miliardi di euro tra l’Unione Europea e il Bio-based Industries Consortium (BIC), volto al sostegno di progetti per la promozione di industrie nell’ambito dell’economia circolare a base biologica e per lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni circolari e sostenibili per il mercato. Obiettivo di Furious è sviluppare nuovi polimeri biologici a base di acido 2,5- furandicarbossilico (FDCA), ampliando così il portafoglio di soluzioni monomateriale innovative in grado di sostituire le plastiche tradizionali. «In particolare, grazie al Furioisu – spiega Puglia – si punta ad ottenere nuovi materiali destinati a settori applicativi dove le bioplastiche non riescono a soddisfare i requisiti tecnici necessari o dove le plastiche tradizionali di origine fossile risultano ancora ampiamente utilizzate: gli imballaggi per dispositivi biomedicali ed elettronici – in cui si richiedono resistenza alla sterilizzazione ed elevate proprietà barriera -, quello automobilistico – che richiede resistenza all’invecchiamento UV e proprietà antibatteriche intrinseche -, nonché i dispositivi subacquei – dove sono necessarie specifiche proprietà antivegetative e biodegradabilità in acqua di mare» «La versatilità dei materiali FURIOUS – conclude la coordinatrice del progetto – sarà valutata anche sulla base della loro processabilità, che è un’ulteriore caratteristica obbligatoria da verificare per il reale ingresso sul mercato, sia rispetto alle tecnologie consolidate, come lo stampaggio a iniezione e l’estrusione, sia a quelle più innovative, come l’elettrofilatura, la stampa 3D e la stereolitografia; sarà inoltre studiata la riciclabilità meccanica ed enzimatica dei nuovi polimeri a base di furano». Il progetto, di durata quadriennale, prenderà il via nel giugno prossimo e vedrà la partecipazione di 15 partner, fra atenei e aziende: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna; Universidad De Alicante; Consorzio Interuniversitario Nazionale Per La Scienza E Tecnologia Dei Materiali; Università di Pisa; Universitaet Fuer Bodenkultur Wien; Zachodniopomorski Uniwersytet Technologiczny W Szczecinie; Universiteit Maastricht; Stora Enso OY, Condensia Quimica SA, Bio-Mi Drustvo S Ogranicenom Odgovornoscu Za Proizvodnju, Istrazivanjei Razvoj; Lci Italy Srl; Gammatom Srl; Kneia SL; Evologics GmbH

Altre notizie
Cresce il numero dei posti letto gli universitari di Perugia
Altri 122 posti letto sono ora disponibili aper gli studenti...
Read MoreRiqualificazione del Curi, via libero dal Comune di Perugia
La giunta Romizi ha approvato il piano da 5,3 milioni...
Read MoreCoinvolgere le acciaierie di Terni per la produzione di acciaio per lo stretto di Messina
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso rilancia l’impianto ternano in...
Read MoreImpegno della Regione a favore dello stabilimento Barry Callebaut di San Sisto
L’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni ha incontrato i...
Read MoreCompleta riqualificazione di due quartieri di Terni
Si tratta di San Valentino-San Lucio che attendono questo intervento...
Read More