Si tratta del progetto che prevede un intervento su circa 100 chilometri di linea ferroviaria
Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo infrastrutture del Gruppo Fs, ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione degli interventi di rinnovo e manutenzione straordinaria all’armamento ferroviario della tratta Perugia Ponte San Giovanni-Terni e della tratta Città di Castello-Sansepolcro (linea ex Fcu). L’intervento ha un valore di 70 milioni di euro, finanziato con fondi Pnrr, ed è propedeutico alla riattivazione totale della linea che da Sansepolcro raggiunge Terni.
Le tratte oggetto dell’appalto hanno un’estensione complessiva di circa 100 chilometri, attraversano i territori delle province di Terni e Perugia, fino a toccare la provincia di Arezzo.
L’intervento prevede la riattivazione con messa in esercizio delle tratte fuori servizio della linea ex Fcu, in particolare nelle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni della linea Umbertide-Terni e Città di Castello-Sansepolcro della linea Umbertide-Sansepolcro. Le lavorazioni consisteranno nella rimozione dell’attuale binario, del pietrisco e degli scambi e nel successivo adeguamento della sede ferroviaria con posa del nuovo binario e dei nuovi scambi. Previste anche attività di manutenzione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie presenti lungo la linea. L’intervento, incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce nel più ampio progetto di Rfi per i lavori che coinvolgeranno la Regione Umbria con interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare i livelli di affidabilità e di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servi
L’azienda è ora a tutti gli effetti sotto il controllo della Trafocoop
Con l’esercizio della prelazione da parte della cooperativa Trafocoop e la successiva aggiudicazione definitiva del ramo d’azienda da parte del tribunale di Perugia, il sogno dei 31 ex dipendenti della Trafomec che, con il supporto di Confcooperative Umbria, avevano costituito la cooperativa ed avviato un percorso finalizzato a rilevare la loro azienda, sta diventando concretamente realtà. Per l’assessore allo Sviluppo economico della Regione, l’aggiudicazione definitiva di Trafomec alla Cooperativa Trafocoop, è particolarmente positiva. Da mesi stiamo monitorando la vicenda e offrendo, per ciò che ci compete, tutto il supporto possibile per la sua risoluzione. Il periodo che inizia è oggi è altrettanto delicato e fondamentale. Per questo è convocato già per il 19 aprile un tavolo di confronto con gliaAmministratori della cooperativa Trafocoop, Confcooperative Umbria e i vertici delle Agenzie Regionali Gepafin e Sviluppumbria, per condividere un percorso comune, perché la Regione vuole fare la sua parte in questa fase di passaggio, perché i lavoratori della Trafomec non siano soli in un’iniziativa che merita di diventare una storia aziendale di successo.
Il Presidente di Confcooperative, Carlo Di Somma, ha invece sottolineato che “quella di Trafocoop è una storia molto travagliata ed intensa, intrisa di coraggio, caparbietà, sacrificio, attaccamento aziendale, territorialità e tanto altro. Con l’aggiudicazione del tribunale viene posto il punto su una fase giudiziaria avviata dagli stessi ex dipendenti che, con il supporto legale di Confcooperative, lo scorso agosto avevano avanzato istanza di fallimento di Trafomec Shanghai, ottenendo un provvedimento di accoglimento da parte della Dr.ssa Giardino in tempi strettissimi. Da lì lo staff di Confcooperative si è messo operosamente al fianco dei soci, per costruire insieme un percorso di sostenibilità economica e finanziaria che ha coinvolto positivamente il Fondo Ministeriale CFI, deputato al sostegno al progetto di workers buyout e quello di Fondosviluppo, fondo per la promozione cooperativa di Confcooperative”.
Chiusa una fase se ne apre un’altra altrettanto delicata che porterà all’apertura dei cancelli ed al ritorno al posto di lavoro dei soci della Cooperativa Trafocoop che ormai da dodici mesi non percepiscono stipendio e che hanno deciso di sacrificare il loro assegno di disoccupazione per capitalizzare la cooperativa e dare corpo al loro sogno.
“I prossimi saranno giorni frenetici” prosegue il Segretario Regionale di Confcooperative Lorenzo Mariani.
“Stiamo perfezionando con i Commissari i dettagli contrattuali previsti dalla procedura insieme agli strumenti finanziari ed assicurativi del nostro mondo (Cooperfidi Italia, Assimoco, Bcc Centro Umbria-Toscana e Banca Etica). L’obiettivo è quello di coniugare questi strumenti con quelli regionali, vista la già accordata e confermata disponibilità dell’assessore regionale allo Sviluppo economico rispetto al progetto Trafocoop. Parimenti nei prossimi giorni andremo a chiudere l’accordo definitivo sull’affitto dei locali con la Vetreria Piegarese, proprietaria del sito, il cui presidente Bruno Gallo da autentico cooperatore, nei diversi incontri intercorsi con gli amministratori della cooperativa, ha mostrato sempre il proprio favore pur sottolineando, con estrema concretezza, le difficoltà del fare impresa oggi
Il leader della Lega vuole la riconferma della governatrice dopo aver concesso a Fdl il candidato sindaco di Terni
“Come noi abbiamo fatto una scelta d’amore per il centrodestra unito per il candidato sindaco a Terni, sono convinto che sul nome di Donatella Tesei non ci sarà alcun tipo di problema”: ha di fatto lanciato la ricandidatura dell’attuale presidente della Regione, Matteo Salvini, il segretario della Lega che questa sera ha partecipato a un’iniziativa elettorale a Terni. Con accanto l’attuale governatrice. Rispondendo ai giornalisti Salvini ha parlato di «orgoglio per lavoro di Tesei e della sua squadra in Regione dopo decenni di inchieste e di problemi della sinistra». «Sono convinto che questi mesi saranno riempiti di contenuti e non di polemiche» ha detto ancora Salvini.
L’Umbria fa il pieno di turisti per il ponte del 25 aprile, con Orvieto, Assisi, Perugia e le altre città d’arte affollate da italiani e stranieri e strutture ricettive piene al 90 per cento
La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).
La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).
Ha infatti preso il via il corso post laurea di perfezionamento di alta formazione al quale partecipano 20 studenti, anche di fuori regione
L’iniziativa è del Centro interistituzionale di studi e alta formazione in materia ambientale, istituito grazie a una convenzione tra Ateneo e Arpa Umbria. Una occasione “esemplare e virtuosa di collaborazione tra le istituzioni del territorio e per il territorio” lo ha definito il rettore Maurizio Oliviero durante la presentazione a Palazzo Murena. “E’ l’unico esempio in Italia – ha aggiunto – di collaborazione interistituzionale e per questo ci sono le condizioni per farlo diventare un punto di riferimento. Le ambizioni che hanno accompagnato la creazione di Cisafa sono infatti quelle di rendere questo Centro una eccellenza, sia per la nostra regione sia per l’intero territorio nazionale nelle importanti tematiche scientifiche che riguardano l’ambiente, sia in prospettiva economico-giuridica, sia in quella socio-antropologica che, non in ultimo, in quella tecnico-scientifica”. Luca Proietti, direttore generale Arpa Umbria, ha definito il progetto “una straordinaria occasione per fare del bene al territorio”. “L’avvio di questo primo corso – ha aggiunto – è motivo di grande orgoglio per Arpa Umbria perché consolidiamo così il progetto avviato già con una seconda interessante proposta formativa questa volta in tema socio antropologico ricordando che sono già aperte anche le iscrizioni alla Summer school in Patrimoni, salute, conflitto e formazione in materia ambientale”
Saranno oltre 200 gli espositori che prenderanno parte alla mostra-mercato delle macchine agricole collinari, della zootecnia e degli animali da cortile giunta alla sua 55 esima edizione, in programma a Montecastrilli dal 23 al 25 aprile
L’edizione 2023 è stata presentata in una conferenza stampa alla presenza della presidente della Provincia, del sindaco di Montecastrilli, del presidente di Coldiretti Paolo Lanzi e di Fabrizio Busti della Cia.
Sarà un’edizione particolarmente ricca che punterà sulla promozione di un’agricoltura 4.0 capace di fare da punto di riferimento per la provincia di Terni e di essere attrattiva anche per i giovani. Tutti gli intervenuti hanno infatti sottolineato l’importanza che il settore sta assumendo fra le nuove generazioni che possono unire le competenze tecniche alle loro conoscenze informatiche facendole diventare un valore aggiunto per le imprese. La presidente della Provincia ha sottolineato il valore e l’importanza di Agricollina per un settore che caratterizza il territorio ternano ed ha posto l’accento sulle innovazioni che lo caratterizzano. Ha detto infatti che oggi questo settore in espansione ha bisogno di conoscenze e competenze anche in materia economico-finanziaria e in tecnologia avanzata. La presidente ha poi ricordato le connessioni della fiera con le iniziative di promozione del territorio come la terra dei Borghi verdi e Slow food che avranno uno spazio importante durante la tre giorni ed ha anche sottolineato la strada ormai intrapresa che è quella di fare sistema per promuovere i territori anche attraverso le produzioni di qualità, spingendo tutti a fare squadra per favorire lo sviluppo.
Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.
Il capoluogo umbro è la terza città italiana in cui il livello dei prezzi è cresciuto di più nel mese di marzo
Perugia è la terza città d’Italia dove l’inflazione è cresciuta di più a marzo, con un tasso del +8,6% annuo. Questo significa che una famiglia residente, a parità di consumi, si ritrova oggi a spendere +1.975 euro annui a causa della forte crescita dei prezzi al dettaglio. Lo afferma il Codacons che, sulla base dei dati provinciali sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat, ha elaborato la classifica ufficiale delle città dove i prezzi crescono di più a marzo, e le relative ricadute di spesa sulle famiglie in base ai consumi medi dei cittadini residenti. Fortissime – si sottolinea – le differenze territoriali in Italia sul fronte dei prezzi al dettaglio. “Il ribasso dell’inflazione registrato a marzo rispetto ai mesi precedenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – è purtroppo solo una illusione ottica determinata dal calo delle tariffe di luce e gas. Per i beni più acquistati dalle famiglie, come alimentari e carrello della spesa, i prezzi crescono a ritmi ancora molto sostenuti, incidendo in modo pesante sui bilanci familiari”. Genova è stata la città dove l’inflazione è cresciuta di più a marzo, con un tasso del +9,8% rispetto a marzo 2022. Fanalino di coda Potenza, dove i prezzi aumentano solo del +4,8% in un anno.
A Bolzano e Milano le ricadute più pesanti, con la famiglia tipo che a causa dell’inflazione spende oltre 2.200 euro in più su base annua.
Ricordato il fondatore il suo ideatore Mario Spagnoli e la figlia di lui, Mariella, a cui è passato il testimone nel 1977
Era il 21 aprile del 1963 quando ‘Città della Domenica’, a Perugia, aprì al pubblico accogliendo migliaia di visitatori ogni anno nella sua doppia veste di parco naturalistico e di divertimenti.
Per celebrare il sessantesimo anniversario della struttura e ricordare ‘un pezzo di storia’ della città e dei perugini si è svolto un incontro a Palazzo dei Priori, durante il quale sono stati raccontati aneddoti, proiettati video storici e ricordate le due più importanti figure che hanno caratterizzato Città della Domenica, il suo ideatore Mario Spagnoli e la figlia di lui, Mariella, a cui è passato il testimone nel 1977.
Una preziosa eredità adesso in mano al nipote Alessandro Guidi, in qualità di direttore, e alla madre di quest’ultimo, Maddalena Furbetta Spagnoli, amministratore unico del parco nonché figlia di Mariella. Entrambi erano presenti, insieme al direttore del Rettilario Carlo Guidi, all’incontro moderato dal caporedattore della Tgr dell’Umbria Luca Ginetto. Hanno preso parte, inoltre, il professor Oliviero Olivieri, promotore della convenzione tra la Facoltà di Medicina Veterinaria (oggi Dipartimento di Medicina Veterinaria) dell’Università degli studi di Perugia e Città della Domenica per la salvaguardia delle razze italiche in via di estinzione, il dottor Valerio Corvisieri, storico e autore del volume ‘Gli Spagnoli e Perugia’, e Michele Patucca, ricercatore storico e videomaker. Inoltre, hanno portato i loro saluti gli assessori comunali Luca Merli ed Edi Cicchi, il vicario generale dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, Simone Sorbaioli, e l’ex assessore alla cultura del Comune di Perugia Maria Teresa Severini.
L’incontro ha anticipato quella che sarà una vera e propria festa nei prossimi giorni a Città della Domenica, passando in rassegna le tappe più importanti della storia del parco perugino. A cominciare dalla sua ideazione e quindi dall’intuizione lungimirante di Mario Spagnoli (figlio di Luisa Sargentini Spagnoli), che con questo parco voleva conciliare il nuovo divertimento di massa per le famiglie con la tradizione tutta italiana di gastronomia e paesaggio.
Quel monte ‘spoglio’ e roccioso, comprato a poche lire proprio perché infruttuoso, venne dunque trasformato per sempre da Mario che procedette dapprima alla piantumazione di 20mila alberi di ulivo e poi alla costruzione di attrazioni varie, anche collaborando con artisti di livello come Franco Prosperi, Bruno Orfei, Maria Pistone Cecchini, e lasciando la porta aperta anche ad ‘arrivi eccellenti’, come la balaustra del Duomo di Perugia o l’albero di plancia dell’incrociatore leggero Montecuccoli, appartenente alla Regia Marina prima e alla Marina Militare italiana, che nelle intenzioni di Mario Spagnoli doveva essere il primo di una serie di reperti che avrebbero dato vita ad un museo della marina italiana nella sua ‘Spagnolia’. Suo il brevetto della ‘pastasciutta elettronica’ e di altri piatti espressi congelati che venivano serviti nel ristorante di Città della Domenica, come ha raccontato Corvisieri, ricordando quanto fossero innovative le idee del Cavaliere del lavoro Spagnoli. “L’idea è quella di un parco immerso nella natura, con un’atmosfera fiabesca e magica, dove si impara divertendosi – ha precisato Furbetta-Spagnoli -. Negli anni Sessanta Città della Domenica è stato il primo parco divertimenti in Italia, poi con l’avvento dei parchi moderni è diventato retrò e ora è nuovamente alla moda, perché in grado di mantenere un’anima ludico-didattica ed ecologica, veicolando valori essenziali per i bambini come l’amore per gli animali e la natura, l’essere protagonisti dei giochi e non semplici spettatori, per stimolare creatività e fantasia, senza dimenticare che in tutto questo vengono coinvolti i genitori, perciò si vivono emozioni tutti insieme che restano per sempre. Per questo dobbiamo ringraziare Mariella Spagnoli, mia madre, che quando tutti i parchi in Italia andavano verso una certa direzione, si è battuta affinché il nostro mantenesse lo spirito originario”. “Il nostro futuro – ha aggiunto Alessandro Guidi – sta nella valorizzazione e riscoperta di quella che è stata la più grande innovazione in tema di parchi e rappresenta per tutta la comunità perugina e umbra un grande vanto, che continuerà ad evolversi mantenendo sempre quell’anima unica e innovativa che ha avuto sin dall’origine”. Una delle vocazioni di Città della Domenica, negli anni, è stata quella di salvaguardare le specie in via di estinzione, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia. “Il primo incontro con Città della Domenica – ha raccontato Olivieri – è stato alla fine degli anni ’70. Questo ha portato ad una convenzione per la salvaguardia e la valorizzazione di alcune razze, tra cui l’asino bianco dell’Asinara e l’asino grigio. Nel tempo sono state accolte anche altre da tutelare come il cavallino della giara, la pecora sopravissana, la capra girgentana e il suino nero delle Madonie, creando dei nuclei che sono poi stati fatti rientrare nei posti di origine”. “La Città della Domenica – ha dichiarato Merli – rappresenta per i perugini un elemento identitario conosciuto in tutta Italia, potendosi definire, a tutto diritto, il parco per intrattenimento per eccellenza. Auspico che la festa di oggi non sia soltanto un punto di arrivo, ma soprattutto una nuova partenza che continui a regalare a perugini e turisti gioia e divertimento”. L’assessore Cicchi ha ricordato, poi, come Città della Domenica sia stato per tutti i perugini un luogo dove passare i momenti più belli della propria infanzia e gioventù e come la struttura è oggi pronta a ripartire con un nuovo slancio.
Si tratta complessivamente di 22 milioni di euro destinati al trasporto regionale
Altre notizie
Nuovi treni in arrivo per il servizio di trasporto ferroviario dell’Umbria.
Nell’ambito degli interventi per il progressivo potenziamento e riqualificazione, la Giunta regionale ha infatti deliberato, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche un atto definito “strategico di grande importanza in cui individua Trenitalia quale soggetto attuatore di tre decreti ministeriali di finanziamento per il rinnovo di materiale rotabile ferroviario, uno dei quali finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, relativo all’acquisto di treni ad alimentazione elettrica o a idrogeno”.
Palazzo Donini spiega che si tratta di complessivi 22 milioni di euro circa, che sono stati incanalati all’interno del contratto di servizio tra la Regione stessa e Trenitalia, innalzando il cofinanziamento regionale da 8,5 a circa 30 milioni di euro. Il maggior contributo derivante dai finanziamenti statali intercettati dalla Regione – prosegue la nota – consentirà all’Umbria di dotarsi di un ulteriore elettrotreno tipo Pop a quattro casse, che andrà ad aggiungersi ai 12 con velocità di fiancata di 200 chilometri orari già previsti con il vigente piano degli investimenti, e di ottenere comunque un risparmio in termini di spese correnti fino alla scadenza dell’attuale contratto di servizio, nel 2033. Trenitalia – specifica ancora Palazzo Donini – ha garantito, grazie alle procedure ad evidenza pubblica già svolte e sfociate nell’accordo quadro per la fornitura di diverse tipologie di elettrotreni, il rispetto delle scadenze previste dal Pnrr per l’emissione degli ordinativi dei nuovi treni, attualmente previsti entro il 30 giugno prossimo.
Il primo treno oggetto di fornitura sarà posto in esercizio entro il 31 dicembre 2024, “nel pieno rispetto delle ulteriori obbligazioni derivanti dal Pnrr”.
L’imprenditore vitivinicolo sollecita iniziative nei confronti di questi eventi sempre più ricorrenti
Colpo di coda dell’inverno, inatteso dagli agricoltori umbri. Dopo le belle giornate di inizio primavera, negli ultimi giorni si è registrato un forte abbassamento delle temperature, in alcune zone dell’Umbria, si è arrivati anche a 4 gradi sotto lo zero. La memoria è subito corsa agli stessi giorni del 2021, quando il perdurare per tre o quattro notti successive di temperature abbondantemente sotto lo zero, compromise l’intera annata agricola di viticoltori, olivicoltori e agricoltori in genere. Una situazione a macchia di leopardo, che lascerà uno strascico pesante andando ad incidere su quantità e qualità dei raccolti, con danni, in alcune zone di bassa collina, anche al 30 per cento del raccolto. «Questo accade – sottolinea l’imprenditore vitivinicolo di Montefalco Marco Caprai – a pochi giorni dalla conclusione di Vinitaly e Sol&Agrifood, le rassegne veronesi dove l’Umbria si è presentata in forze, ottenendo consensi unanimi in termini di qualità della produzione e di strategie promozionali». «È bastato pochissimo tempo per tornare ai problemi quotidiani degli agricoltori – afferma Caprai – ma è giunto il momento di cominciare a dare risposte concrete a una situazione che deve essere analizzata nei suoi valori, ‘cambiamento climatico non può essere solo uno slogan, come invece pare per molti. Non possiamo più parlare di evento eccezionale, quanto accaduto in questi giorni, dopo le esperienze del 2021, del 2020, del 2017, comincia a essere una certezza e bisogna reagire: la vitivinicoltura in Umbria non può più essere esclusa, pena la perdita di competitività, nelle Misure Investimenti del nuovo Csr (Complemento per lo sviluppo rurale ndr.) ex Psr». «L’unica differenza rispetto al recente passato – osserva Caprai – è che in questi giorni le basse temperatura sono state registrate solo per poche ore e solo in zone delimitate, ma con la fase di fioritura nei frutteti e di germoglio nei vigneti già in atto, gli imprenditori agricoli umbri dovranno farci i conti». «Sappiamo bene che non è impossibile fare argine a certi eventi meteorologici – continua Caprai – ma servono risorse, perché è giunto il tempo di sostenere e difendere il valore culturale, promozionale e di risorsa turistica che viene sempre attribuito all’agricoltura nella nostra regione, con forme di intervento che possano garantire un aiuto concreto a quegli imprenditori colpiti, senza abbandonarli alla valutazione dei danni. Misure adeguate utili ad attivare l’istallazione di sistemi di prevenzione». «In Emilia Romagna ad esempio – ricorda – le colture agricole hanno un valore e riconosciuto, gli agricoltori possono accedere a contributi Misure Investimenti Psr/Csr fino a 200.000 euro, di cui il 70% a fondo perduto, per l’innovazione tecnologica in campo, per arginare i danni da gelate tardive». «Oggi – conclude Marco Caprai – la ricerca e l’Agricoltura 4.0, ci consentono di adottare concreti sistemi di prevenzione, non è più tempo di limitarsi solo alla conta dei danni».
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