La decisione è stata assunta dall’ex presidente ed ora sindaco Stefano Bandecchi
E’ ufficiale la cessione della Ternana, con il trasferimento delle quote del club che si era reso necessario dopo l’elezione a sindaco di Terni dell’ormai ex presidente Stefano Bandecchi. Il club ha pubblicato in mattinata una nota ufficiale nella quale si annuncia che la società è stata ceduta a “un imprenditore a capo di una casa farmaceutica Italiana”. “Nella scorsa notte si è positivamente conclusa la trattativa per la cessione della totalità della quote della Ternana Calcio dall’Università Niccolò Cusano ad un imprenditore a capo di una casa farmaceutica Italiana – si legge nel comunicato ufficiale-. Tra le varie proposte giunte la scelta è ricaduta su chi ha fornito all’ateneo maggiori garanzie non solo economiche ma anche gestionali. La chiusura dell’accordo è previsto per il 15 luglio ed in questo periodo Unicusano sarà a disposizione per garantire la massima collaborazione e rendere il passaggio più naturale possibile. Unicusano sarà sempre legata alla Ternana ed ai propri tifosi, non soltanto per la presenza di Stefano Bandecchi quale sindaco della città ma per l’affetto sincero che negli anni si è consolidato in ogni suo aspetto”.
Sul tavolo c’è un miliardo, tra fondi della famiglia Arvedi e del governo
Sono stati “confermati gli investimenti” ma ci sono “nodi ancora critici su energia e infrastrutture” per questo “il Ministero delle imprese e le istituzioni locali” devono fare adesso “la propria parte”. A sottolinearlo in una nota congiunta sono Roberto D’Andrea, coordinatore siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale, e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil Terni. “Acciai Speciali Terni – sottolineano – nella riunione di ieri con le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali ha confermato gli investimenti nel sito, sia nella misura che nelle tempistiche”. “Investimenti – osservano i due sindacalisti – che poggiano sulla sostenibilità ambientale e puntano alla decarbonizzazione del ciclo produttivo, con l’obiettivo di ridurre i costi di trasformazione e una rimodulazione e ampliamento dei mix produttivi e dei mercati a partire dall’acciaio per il motore elettrico. Un piano industriale di espansione produttiva con il consolidamento dei livelli occupazionali cominciato con la stabilizzazione dei lavoratori somministrati in staff leasing. L’azienda ad oggi esclude l’utilizzo strutturale di ammortizzatori sociali straordinari per la messa in opera delle nuove linee”. D’Andrea e Rampiconi evidenziano che “rimangono come criticità i costi dell’energia e le infrastrutture che se non risolte rischiano di danneggiare la competitività dell’azienda che opera in un mercato di nicchia e con competitors a livello europeo e mondiale”. “Su questo versante – proseguono – è fondamentale il ruolo del Governo a partire dal Mimit e delle istituzioni locali che devono assumere all’interno dell’accordo di programma impegni precisi e certi per risolvere le problematiche sollevate”. “Al Governo chiediamo anche di fare la propria parte affinché finalmente prenda forma il piano nazionale della siderurgia che dentro il quadro complessivo colga le peculiarità degli acciai speciali” e “ci attendiamo- come emerso nella riunione al Mimit del 26 maggio 2023-, una convocazione nei primi giorni di luglio per proseguire il confronto anche alla presenza delle istituzioni e giungere il prima possibile, a livello aziendale, ai dettagli del piano industriale che ha già registrato troppi ritardi” concludono il coordinatore siderurgia per la Fiom-Cgil nazionale, ed il segretario generale Fiom-Cgil Terni.
Nel 2022 è proseguita l’espansione dell’attività economica dell’Umbria, tornata al livello precedente la pandemia.
Nel 2022 è proseguita l’espansione dell’attività economica dell’Umbria, tornata al livello precedente la pandemia, ma dalla metà dell’anno la crescita ha perso vigore a causa dei forti rincari di energia e materie prime, da cui è derivato anche il rapido aumento dell’inflazione, che ha raggiunto livelli elevati e superiori alla media nazionale.
E’ il quadro che emerge dal rapporto annuale L’economia dell’Umbria, a cura della Banca d’Italia, presentato in una conferenza stampa, dalla direttrice della filiale di Perugia, Miriam Sartini e dai componenti nel nucleo di ricerca economica, Lucia Lucci e Giovanni Battista Carnevali.
Secondo le stime basate sull’indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia, il prodotto regionale nel 2022 è aumentato del 3,6 per cento, in linea con l’andamento nazionale. Nello stesso anno l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 12,2 per cento e il fenomeno ha interessato tutte le principali voci di spesa soprattutto quelle relative a abitazione e utenze, che hanno contribuito alla variazione per circa la metà.
Nel 2022 il reddito disponibile delle famiglie umbre si è ridotto in termini reali dell’1,8 per cento. La capacità di spesa – secondo lo studio – è stata compromessa dall’incremento dei prezzi di beni e servizi che ha avuto ripercussioni molto più accentuate per i nuclei con livelli di spesa più ridotti. Il differenziale inflazionistico rispetto a quelli con i consumi più elevati ha raggiunto 18,4 per cento nello scorso mese di ottobre per poi ridursi progressivamente.
Modifiche delle condizioni economiche, quindi, che si sono già riflesse nel rallentamento della produzione industriale e nella perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie, che hanno acuito l’incertezza e indotto le imprese a maggiore prudenza nella definizione dei piani di investimento per l’anno in corso. Proprio per quanto riguarda le imprese, secondo Banca d’Italia nel corso del 2022 l’attività agricola regionale ha registrato un parziale recupero di quanto perso nel biennio precedente.
Il neo sindaco di Terni ha abbandonato l’incarico di presidente delle due società per concentrarsi sul nuovo incarico
Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi è dimesso da presidente di Unicusano e dalla Ternana calcio. La decisione, in vista del Consiglio comunale di oggi, è stata annunciata dall’imprenditore sui social e ufficializzata sul sito Tag24 il quotidiano online dell’università Niccolò Cusano. Bandecchi ha spiegato che presidente e amministratore unico della Ternana sarà Paolo Tagliavento. L’imprenditore ha sottolineato che quindi nella società calcistica e nell’ateneo telematico “non conterà più niente”. Con la ratifica delle dimissioni “irrevocabili” secondo Tag24 “non ci sarà più il problema dell’incompatibilità del ruolo come sindaco di Terni” chiamato a gestire lo stadio dove gioca la squadra. “Mi sono dimesso – ha spiegato Bandecchi – perché voglio fare politica in modo serio, voglio essere il Sindaco di Terni e farlo per bene, per tutte quelle persone che mi hanno votato, ma anche per chi non l’ha fatto. E lo faccio perché voglio portare ad alti livelli Alternativa popolare in Italia”.
Carenze di personale generalizzato, inadeguatezza delle strutture, mancanza di risorse finanziarie. Per i professionisti umbri, la sanità regionale è al minimo storico.
Un sistema sanitario “in lenta decadenza e sempre più verso la sua fine, con un impoverimento progressivo forse non più sanabile deve tornare ad essere unico, equo e pubblico”: è il “disperato appello” rivolto alla politica nazionale e regionale dall’intersindacale medica dell’Umbria.
“Salviamo la sanità pubblica dalla deriva del servizio sanitario nazionale” è stato il tema di un’assemblea nella quale medici, veterinari e dirigenti sanitari appartenenti a otto sigle sindacali – Aaroi, Anaao, Cimo Fesmed, Fassid, Fvm, Cgil, Cisl e Uil – hanno tenuto a Perugia. L’appuntamento, a cui hanno partecipato alcune associazioni dei cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, è inserito tra le analoghe iniziative che in contemporanea in tutti i capoluoghi di regione hanno acceso i riflettori sulle criticità della sanità in tutta Italia.
“Manifestiamo – ha spiegato Giovanni Lovaglio, portavoce intersindacale Medica dell’Umbria – contro una demolizione scientifica e sistematica del sistema sanitario nazionale. Un percorso che non inizia adesso, ma parte da lontano e dalla riforma De Lorenzo del 1992. C’è un percorso politico senza colori che ha portato a una deriva neoliberista che ha messo in mano al mercato il sistema sanitario nazionale e che vuole portare la sanità verso i privati”.
I protagonisti dell’assemblea hanno quindi affronteranno nel dettaglio temi e argomenti specifici che a loro avviso rappresentano le maggiori criticità della sanità regionale. Una “marea di criticità”, è stato sottolineato. In particolare, facendo riferimento ai dati, si è parlato di “sotto-finanziamento” del sistema sanitario nazionale, di “carenza di personale e inadeguatezza” del parco tecnologico, di liste d’attesa, di “instabilità politica-istituzionale” del sistema sanitario regionale, di programmazione sanitaria regionale e di convenzione Regione-Università, del rapporto tra sanità pubblica e privata, di “inadeguatezza” delle strutture sanitarie. “Molta della popolazione in Umbria, quasi 100 mila cittadini stimiamo, non ha più neanche l’assistenza primaria” ha commentato Lovaglio.
I dati dell’Istat sulla mobilità infraregionale e internazionale dei cittadini italiani rilevano una forte frenata nel 2021 dei laureati umbri che abbandonano la regione.
I dati dell’Istat sulla mobilità infraregionale e internazionale dei cittadini italiani rilevano una forte frenata nel 2021 dei laureati umbri che lasciano la regione per andare a vivere e lavorare all’estero trasferendovi la residenza (-43,5% sul 2020) e, allo stesso tempo, un netto aumento dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria (+50,3%). Il saldo negativo tra iscrizioni dall’estero e cancellazioni per l’estero dei laureati, che negli anni scorsi si era progressivamente ampliato fino a raggiungere il massimo nel 2020 con -363, nel 2021 torna quasi in pareggio (-28), cosa che nell’ultimo decennio non accadeva dal 2011. La fuoriuscita dei laureati dall’Umbria nel 2021 rispetto al 2020 – rileva la Camera di commercio – è crollata di oltre il doppio rispetto alla media nazionale, mentre il numero dei laureati italiani che dall’estero hanno trasferito la loro residenza in Umbria è cresciuto del 60% in più rispetto al dato italiano. È il tema al centro del nuovo video “Il Punto del Presidente”, curato dall’Ufficio stampa e comunicazione della Camera di commercio dell’Umbria. “I dati – afferma il presidente, Giorgio Mencaroni – configurano svolta improvvisa, sulla quale sarà necessario effettuare approfondimenti. Innanzitutto la crescita, medicina che guarisce sempre molte malattie economiche e sociali, o quantomeno le lenisce. Nel 2021 l’economia italiana è cresciuta del 6,7% e quella dell’Umbria del 7,1%. Un incremento che ha aumentato le opportunità occupazionali anche per i laureati, perché inserita nel processo di transizione digitale ed ecologica dell’economia e della società italiane”. Poi, “i segnali di un avanzamento del welfare aziendale, che riguarda tutte le professionalità, da quelle meno a quelle più complesse”. “E qui – va avanti Mencaroni – si apre il capitolo della qualità più complessiva della vita, non solo sul lavoro. Un punto, quello della qualità della vita, su cui l’Umbria ha molto da spendere in termini di appeal per attirare imprese e persone”
La politica di Terni svelata da un suo protagonista
“Avete mai provato a fare il vicesindaco e l’assessore di una media-grande città di provincia, l’antica e modernissima Interamna Nahars, e a farvi buttare fuori dalla Giunta comunale, pur avendo fatto e realizzato, progettato e innovato, pestato i piedi, esserseli fatti pestare, avere suscitato apprezzamenti (molti) e delusioni (alcune)? Ecco, io ci sono riuscito. E non era facile”. Inizia cosi il libro di Andrea Giuli, per tre anni vice sindaco ed assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Terni, prima di essere esautorato dal sindaco della Lega Leonardo Latini, a sua vlta “giubilato” a fine mandato per far posto ad un candidato di Fratelli d’Italia. Il libro, una specie di pamphlet a metà tra racconto, cronaca e trattatello filosofico-politico, narra tre anni faticosissimi di esperienza di pubblico amministratore, tecnico e indipendente dai partiti, come se fosse un’avventura, critica e auto-critica, amara e disincantata, appassionata e impertinente. Le cose fatte, le piccole vittorie, le grandi sconfitte, gli amici e i nemici (spesso amici), gli altarini del cosiddetto potere, le confidenze, i moti dell’anima e le incazzature, le contraddizioni e le ostinazioni, gli sbagli e le intuizioni. Alla fine cosa è rimasto? Comunque molto. Niente di pedagogico o morale, ma un pezzetto di vita vissuta che può forse servire da spunto e riflessione per chi medita magari una sua “discesa in campo”, in questi tempi tremendi.
L’ex sindaco Paolo Raffaelli ricorda l’importante ruolo ricoperto dal grande architetto nelle scelte urbanistiche della città
Con la scomparsa dell’architetto Paolo Portoghesi “Terni perde un amico, un grande professionista che la città ha contribuito fortemente a progettarla”. A sottolinearlo è Paolo Raffaelli, ex sindaco della città che con lui ha collaborato in qualità di assessore. “E’ una perdita grave per la cultura italiana” sottolinea. Raffaelli ha ricordato che Portoghesi ha firmato, con Aldo Tarquini, l’attuale piano regolatore generale, su incarico dell’amministrazione Ciaurro, confermato nel corso del successivo mandato. “Portoghesi – ha detto ancora Raffaelli – è stato uno dei grandi autori della città contemporanea. Sarà un obbligo, per Terni e i ternani, valorizzarne la memoria e il lascito”.
Imminente la presentazione della Giunta. I giovani saranno la priorità
“Ho deciso di fare politica per dare un futuro ai miei nipoti”: a dirlo la
mattina dopo l’elezione a sindaco di Terni è Stefano Bandecchi. Il neo
sindaco ha ribadito il suo progetto politico, sottolineando ancora che
“Alternativa popolare non è una lista civica, ma un partito”. “Ho
cominciato dal basso”. “Dopo Terni – ha annunciato – ci presenteremo per
la Regione, alle Europee e alle elezioni politiche nazionali. Adesso in
Italia c’è un partito di centro, vincente, ed è Alternativa popolare”. Ha
quindi raccontato di avere deciso di scendere in politica prima ancora che
la Regione Umbria si esprimesse, in prima istanza, in maniera contraria al
progetto clinica-stadio per Terni. “Il mio impegno – ha detto – è
finalizzato a dare un futuro ai giovani di questo Paese, a iniziare,
appunto, dai miei due nipotini”. Bandecchi si è detto “tradito da un
centrodestra che oggi è diventato destracentrico”. Infine, il pensiero
alla giunta comunale che sarà chiamato a comporre. “Sono già al lavoro –
ha spiegato il sindaco – con quello che sarà il mio vicesindaco, Riccardo
Corridore, per mettere a punto la squadra che presenteremo alla prima
riunione utile”.
Tra i progetti che saranno finanziati ci sono gli interventi sul cratere del terremoto e la variante stradale sud ovest di Terni
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche, ha approvato il “Programma triennale dei lavori pubblici della Regione Umbria 2023-2025” in cui sono ricompresi, fra gli altri, numerosi interventi nell’area del “cratere” del sisma 2016 e l’appalto integrato, comprensivo di progettazione definitiva ed esecutiva, per i lavori di realizzazione della variante sud-ovest della città di Terni.
L’importo, per le tre annualità, ammonta a oltre 60,350 milioni di euro, di cui 16,750 milioni per il 2023.
La disponibilità finanziaria sale a 24,5 milioni nel 2024 ed è di oltre 19 milioni di euro nel terzo anno di programmazione.
Nel programma – riferisce una nota dell’ente – sono inseriti lavori di recupero, manutenzione straordinaria, nuova realizzazione e ristrutturazione che riguardano infrastrutture stradali, infrastrutture sociali ed edifici sanitari, beni culturali, edifici direzionali e amministrativi.Fra le opere di nuova realizzazione spicca l’appalto per la variante stradale che collegherà la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città di Terni per la quale la Regione ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Nel “cratere” del sisma, oltre ad interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in alcune località di Norcia e Preci e la bonifica di pareti e versanti della strada di San Pellegrino a Norcia, la Giunta regionale ha programmato per l’anno in corso la destinazione di circa 1,5 milioni di euro per la ricostruzione della residenza protetta Apsp Fusconi Lombrici Renzi di Norcia, costituita da 2 edifici, di cui uno soggetto a demolizione e ricostruzione e l’altro soggetto ad un intervento di ristrutturazione, cui si aggiungono oltre 520mila euro per il recupero e miglioramento sismico di un edificio in Piazza Verdi, sempre a Norcia, di proprietà della stessa Apsp.
Oltre 1 milione di euro è la spesa programmata per il miglioramento sismico del Palazzo comunale di Monteleone di Spoleto. Nell’elenco delle opere del programma triennale indicate con priorità massima, rientra anche la ricostruzione con delocalizzazione del cimitero di Sant’Eutizio di Preci per circa 1,355 milioni di euro.
Significativi gli interventi per il recupero e la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia. Articolati nei tre anni, prevedono consolidamento versanti, opere d’arte e opere di protezione della sede viaria nel tratto Spoleto-Sant’Anatolia di Narco ed il secondo stralcio dei lavori nel tratto Piedipaterno-Balza Tagliata interessato da frane da crollo/scivolamento, ed inoltre lavori di recupero edilizio ai fini ricettivo-produttivi di caselli e stazioni dell’ex ferrovia.
Nel programma regionale è inserita l’opera di consolidamento per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento della piattaforma stradale a livello di viabilità, sicurezza infrastrutturale e di servizi del ponte di Montemolino sul fiume Tevere, per il ripristino di un collegamento importante per i territori di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina e per l’intera media valle del Tevere. Sul Tevere, in località Pian di San Martino nel comune di Todi, previsto un intervento di mitigazione con la realizzazione di arginatura golenale e ripristino degli argini traversali e sono in elenco lavori di manutenzione di opere idrauliche e ripristino officiosità idraulica su alcuni tratti del fiume in località Passo dell’Acqua nel comune di Perugia.
Di rilievo- prosegue la nota – le opere programmate che riguardano edifici direzionali e amministrativi. Il Centro regionale di protezione civile di Foligno verrà dotato di un nuovo capannone per lo stoccaggio materiali ed attrezzature di protezione civile da utilizzare in occasione di emergenze sul territorio, mentre sulla copertura dell’autoparco verrà installato un impianto fotovoltaico. Nella sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, strategico per le sue funzioni pubbliche, si procederà alla ristrutturazione con adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Nell’annualità 2024 è programmato il restauro e risanamento conservativo di palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale.
Lavori programmati inoltre anche al complesso immobiliare di proprietà regionale Villa Montesca di Città di Castello, all’ex ospedale San Florido, sempre a Città di Castello, e per l’efficientamento energetico della sede del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, a Pantalla di Todi, sempre di proprietà regionale. Nel programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 della Regione Umbria sono ricomprese infine le due opere incompiute di riparazione e miglioramento sismico di immobili di proprietà regionale in località Bandita Cilleni, nel comune di Assisi, e in località Salia – Cai Miari per le quali la Giunta regionale ha stabilito di riprendere l’esecuzione.
Ministero dei Lavori pubblici Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
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