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Tag: Perugia

Crescono gli abbonamenti per il trasporto pubblico a favore degli studenti

È stato confermato,ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24

Con l’obiettivo di raggiungere almeno i 15 mila abbonati, rispetto ad una platea totale, potenziale, di oltre 36 mila utenti, è ora disponibile l’abbonamento digitale “Pass Tpl Umbria Unipg”, sul portale di Busitalia, per tutti gli studenti. È stato infatti confermato, dopo l’esperienza “sperimentale” dello scorso anno, ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24. L’obiettivo è stato raggiunto con la collaborazione – un accordo triennale presentato nel corso di una conferenza stampa a Perugia – che sarà firmato nei prossimi giorni tra le aziende di trasporto Busitalia (società del polo passeggeri del Gruppo FS), minimetrò e gli altri soggetti coinvolti come Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi e Università per Stranieri. Grazie al Pass, gli studenti potranno usufruire, fino al 30 settembre 2026 e al costo invariato di 60 euro (azzerabile richiedendo il bonus trasporti 2023 del governo) di un abbonamento integrato per viaggi illimitati su tutti i servizi di trasporto pubblico locale di Busitalia in Umbria, compresi i servizi urbani ed extraurbani, come autobus, il servizio ferroviario Sansepolcro – Perugia – Terni, il Minimetrò e la funicolare di Orvieto. Ampliata inoltre, come è stato evidenziato, la platea degli studenti aventi diritto all’utilizzo dello speciale abbonamento agevolato. Il pass viene infatti esteso anche agli iscritti di Accademia di belle arti, conservatorio di musica Morlacchi di Perugia, Bricciardi di Terni e Scuola superiore per mediatori linguistici, ai dottorandi, a specializzandi e studenti Erasmus dell’Università degli Studi di Perugia e della Stranieri. “Gli abbonamenti sono stati 12.600 lo scorso anno, quando erano 28 mila i potenziali beneficiari” ha ricordato l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, sottolineando che la Regione Umbria ha investito per questo nuovo capitolo della misura 525 mila euro. La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha parlato di “un progetto straordinario”.
“Fortemente voluto dopo l’esperienza dello scorso anno – ha aggiunto – e realizzato con uno sforzo anche economico importante, ma fatto con convinzione, per offrire agli studenti tutte le migliori condizioni perché anche con altre misure cerchiamo sempre di metterli al centro”. Melasecche ha poi sottolineato il meccanismo originale del Pass (“più studenti aderiscono meno costa il sistema”), per una misura di questo tipo “che non esiste in altre regioni”. L’assessore ha annunciato anche il prossimo click day (1 dicembre, alle ore 8) dopo quello dello scorso 1 novembre, per avere gratis l’intero abbonamento annuale. “L’estensione del Pass a un vasto numero di studenti, insieme all’ampia collaborazione tra Busitalia, istituzioni educative e altri partner sottolinea un impegno tangibile per migliorare la mobilità e la qualità della vita nella regione” ha poi dichiarato Alessio Cinfrignini, direttore operativo di Busitalia in Umbria.
Oltre al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, sono intervenuti anche i rettori dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris. Oliviero, illustrando i dati di una ricerca, ha evidenziato come sia “notevole l’impatto ambientale della mobilità studentesca” visto che lo scorso anno “grazie al Pass c’è stata una riduzione dell’uso dei veicoli di circa 6mila unità”.
De Cesaris ha invece spiegato che in questo modo anche i 4 mila ragazzi dei corsi di lingua provenienti da oltre 100 Paesi, che si aggiungono quindi a quelli dei corsi di laurea (soprattutto italiani) già tra i beneficiari lo scorso anno, “potranno così muoversi per la regione e conoscerla anche meglio”.
Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Al via l’Accademia per l’innovazione delle aziende

La nuova realtà permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione

Nasce in Umbria l’Accademia pratica d’innovazione che, rivolgendosi a startup e pmi innovative, permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione. Promossa dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, con la collaborazione di Sviluppumbria, è stata presentata a palazzo Donini insieme ad una challenge sull’imprenditorialità, “GeneraZione di futuro”, dedicata alle scuole di secondo grado del territorio. Si tratta, come ha spiegato Fioroni, “di un calendario formativo di alto livello”. “Grazie a metodologie innovative – ha aggiunto – accresceremo la capacità delle imprese di produrre e generare innovazione, per creare così una nuova cultura di imprenditorialità”. Per l’assessore, quindi, “una sfida da lanciare al territorio, ai creatori, agli ideatori, a piccole aziende innovative e startup perché devono essere accompagnati con una cassetta degli attrezzi”.
Una nuova realtà non solo a livello regionale ma anche nazionale perché, come ha sottolineato Fioroni, “non siamo a conoscenza di una esperienza simile messa in campo da altre regioni”.
L’Accademia rientra così – è stato spiegato – tra le attività realizzate dalla Regione per rafforzare la cultura imprenditoriale e facilitare le azioni delle imprese. “Per anni – ha dichiarato Fioroni – non abbiamo coltivato l’innovazione, pensando che bastasse finanziare i progetti di ricerca di qualche impresa per essere innovativi. Ora il paradigma è cambiato”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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A novembre 4900 assunzioni in Umbria

Secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale

L’economia italiana e umbra rallenta, sotto il peso della rapidissima crescita dei tassi di interesse in funzione antinflazione e dei timori per gli effetti delle tensioni geopolitiche (e geoeconomiche), ma le imprese continuano ad assumere e anzi accelerano i propri programmi di avviamenti al lavoro. Così in Umbria, secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale. Per il mese di novembre le 4.900 assunzioni previste dagli imprenditori umbri sono un record mai toccato nel passato, sottolinea la Camera di commercio. Una corsa trainata dai servizi, con il turismo che continua a dare un importante contributo, e dalle costruzioni, mentre l’industria manifatturiera accusa il colpo del rallentamento dell’economia. Identici record, spesso più forti di quelli dell’Umbria, si registrano in molte regioni. Pur in un quadro di crescita delle assunzioni programmate dalle imprese, il ritardo dell’Umbria – che va inquadrato nel ritardo del Centro – rispetto alla media nazionale si allarga se si guarda agli avviamenti al lavoro previsti nel periodo novembre 2023-gennaio 2024. Anche per questo trimestre per l’Umbria i dati Excelsior prevedono un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (le assunzioni programmate dalle imprese sono 15mila, contro le 14.310 dello stesso trimestre dell’anno scorso), ma la crescita in percentuale è assai più bassa: +4,8% l’Umbria, +8,4% l’Italia.

In particolare, in merito alle assunzioni programmate in Umbria nel novembre 2023, i posti di lavoro che rischiano di restare scoperti sono pari al 57%. Solo il 28% sono contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

 

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Procede il progetto per la casa della salute di Monteluce

La consigliere regionale Paola Fioroni fa il punto sull’iniziativa

«Il progetto della Casa della salute a Monteluce procede nella direzione auspicata, bene l’impegno di Prelios che conferma quanto dichiarato dall’assessore Coletto in sede di question time»; lo sostiene la consigliera regionale Paola Fioroni . «Fin dall’inizio di questa legislatura – spiega Paola Fioroni – la Giunta Tesei ha lavorato per rimediare alla situazione disastrosa ereditata dalla sinistra che invece di chiedere di non parlare del passato, dovrebbe ammettere una volta per tutte le responsabilità politiche di quanto accaduto. Un quartiere fondamentale per lo sviluppo della città di Perugia abbandonato per dieci anni all’incuria e al degrado. Lavori fermi, fornitori locali indebitati e a rischio fallimento, nessun progetto valido di sviluppo e 50 milioni di euro di finanza creativa andati in fumo: questa la situazione pregressa che ci ha spinto a lavorare nella direzione intrapresa di assicurare un futuro al quartiere Monteluce e inserire nel progetto la Casa della salute». «L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto rispondendo a un’interrogazione in Assemblea legislativa – ricorda Paola Fioroni – ha rimarcato l’impegno della Regione ad accelerare i tempi con tutti i mezzi a disposizione per garantire un presidio sanitario fondamentale per il cittadino con risorse del Pnrr e la riqualificazione dell’immobile di via XIV Settembre ad uso sanitario. Le rassicurazioni di Prelios, in risposta a una lettera della presidente Tesei, nel gestire l’operazione Monteluce rappresentano non solo una garanzia degli investimenti, ma confermano la progettazione individuata nel lavoro in sinergia con Palazzo Donini. Dopo anni di abbandono – conclude Fioroni – Monteluce potrà tornare a rivivere, grazie all’impegno della Giunta Tesei nel garantire soluzioni utili alla salvaguardia di un quartiere, dei suoi coraggiosi abitanti e commercianti illusi per un decennio».

 

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Economia umbra sempre più debole secondo Banca d’Italia

Nel 2023 è proseguita la fase di “progressivo indebolimento” dell’attività economica umbra in atto dalla metà dello scorso anno

E’ quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale realizzato dalla Banca d’Italia e presentato a Perugia.
A illustrare i dati è stata la direttrice Miriam Sartini. In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) nel primo semestre – è stato detto – il prodotto è cresciuto dell’1,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con il dato italiano ma in forte rallentamento. L’indicatore coincidente Regiocoin-Umbria, che fornisce una stima dell’evoluzione delle componenti di fondo dell’economia regionale, mostra poi un peggioramento a partire dal mese di marzo e nella fase più recente è divenuto negativo.

 

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Aeroporto, collegamento Perugia-Cagliari anche in inverno

All’aeroporto San Francesco d’Assisi la rotta da e per Cagliari di Ryanair diventa attiva per la prima volta in assoluto anche nella stagione invernale

Lo ha annunciato la compagnia aerea illustrando l’operativo inverno 2023 per lo scalo perugino.
Sono previste, nel complesso, quattro rotte per Catania, Palermo, Londra e appunto Cagliari con voli previsti nei giorni di venerdì e domenica. L’aeroporto internazionale, che ha registrato un +188 per cento di utenti rispetto al pre-Covid, sta per toccare quota 500mila passeggeri. La sola Ryanair ha una previsione di oltre 430mila passeggeri per l’anno fiscale 2024 (+44% rispetto al precedente). Nel complesso, in 17 anni di operatività, la compagnia ha trasportato da e per Perugia 2,6 milioni di passeggeri. I dati sono emersi durante una conferenza all’aeroporto, cui hanno partecipato Umberto Solimeno, direttore generale della società di gestione dello scalo umbro, Sase, e Mauro Bolla, country manager Ryanair. “La collaborazione ha portato frutti straordinari, Ryanair è una delle poche compagnie che cresce anno per anno”, ha osservato il direttore del San Francesco d’Assisi. Scalo che “in termini di crescita rispetto al 2019 è tra i primi aeroporti europei”. Sul futuro, Ryanair sta lavorando all’operativo estate 2024, ma “ancora è presto per dire se ci sarà una nuova rotta”, ha spiegato Bolla sottolineando comunque il “trend positivo” che si riscontra da tempo in termini di passeggeri. Riguardo alla struttura aeroportuale, entro i primi mesi del 2025 dovrebbe essere completato un progetto di ammodernamento. I banchi del check-in, come ha spiegato Solimeno, passeranno da 6 a 10 con raddoppio dell’area di consegna dei bagagli. Ci sarà anche “una piccola estensione del terminal” che “diventerà più fruibile”.

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Umbria jazz sempre più importante per l’economia perugina

Uno studio della Camera del Commercio attesta un incremento della spesa totale pari al 31 % per rispetto al 2022

L’edizione 2023 di Umbria Jazz ha consolidato il trend di forte crescita evidenziato negli ultimi anni, con una variazione della spesa totale su tutta la città di Perugia del +31% rispetto all’edizione del 2022, che diventa +61% se il confronto si fa con il 2021 e +83% rispetto al 2019. Tutti gli indicatori economico-finanziari dell’edizione 2023 di UJ mostrano una crescita significativa rispetto al 2022.

Emerge dall’indagine “L’analisi di impatto economico dei grandi eventi turistici”, realizzata nell’ambito dell’azione della Camera di commercio dell’Umbria insieme al suo partner tecnico e scientifico Isnart e presentata al Ttg di Rimini. Lo studio, dopo l’intervento del presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni, è stato illustrato dal segretario generale, Federico Sisti, e dal dirigente dell’area per la valorizzazione degli ecosistemi turistici e culturali di Isnart, Paolo Bulleri. È il frutto dell’analisi delle transazioni finanziarie rilevate in occasione dell’edizione 2023 di Umbria Jazz, in collaborazione con Experience Cloud Consulting. In sostanza, facendo leva sui dati transazionali del circuito di Mastercard, è stata costruita una serie di dataset per comprendere il comportamento di spesa dei cittadini italiani e stranieri in visita a Perugia durante le 10 giornate di Umbria Jazz nel luglio 2023. Il confronto dei dati con le tre precedenti edizioni e un focus di rilevamento su alcuni specifici parametri (numero transazioni, spesa media, volumi, nazionalità, geolocalizzazione dei comportamenti di spesa in occasione dell’evento e così via), hanno consentito di indagare gli andamenti di crescita, le ricadute nei settori merceologici coinvolti, delineando alcuni ambiti di ulteriore sviluppo della manifestazione, con particolare riferimento al potenziale di nuovi arrivi che una maggior visibilità su alcuni mercati esteri potrebbe ingenerare. L’analisi d’impatto costituisce uno strumento che la Camera di commercio dell’Umbria, in collaborazione con Isnart, sta utilizzando per restituire alle associazioni di categoria e ai portatori di interesse preziose informazioni sulle possibili azioni di policy e le direttrici di sviluppo e promozione regionale

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Numeri molto positivi per UmbriaLibri

Cala il sipario, a Perugia, sull’edizione 2023 di UmbriaLibri, una tre giorni risultata di grande successo, con numeri definiti importanti e oltre le aspettative dagli organizzatori

Oltre 55 appuntamenti nel cuore della città. Oltre tre mila le presenze registrate ed esauriti molti dei volumi proposti nello stand collettivo. “Siamo sbarcati in centro a Perugia quest’anno carichi di voglia di fare e di buone aspettative, dopo un lungo lavoro di preparazione che ha coinvolto la Regione, Sviluppumbria che cura l’organizzazione, gli editori umbri con cui ci siamo confrontati sulle soluzioni migliori per la mostra-mercato e per le presentazioni, con il Comune, e così via” ha detto il direttore artisitico di UmbriaLibri, Angelo Mellone. “È una questione di atmosfera, di appartenenza a un vagabondaggio culturale che abbiamo voluto raccontare con questa simbolica ‘occupazione’ del centro di Perugia” ha proseguito. “Per UmbriaLibri questa è l’edizione del cambiamento – ha detto l’assessore al turismo e alla cultura della Regione Umbria, Paola Agabiti – : conservando la sua radice di manifestazione nata per promuovere l’editoria umbra, con il direttore Angelo Mellone, abbiamo voluto da una parte riportare le case editrici nel cuore di Perugia, dall’altra iniziare un percorso nuovo che nelle prossime edizioni, faremo in modo che porti a un dialogo e un confronto aperto tra il mondo editoriale umbro e i grandi editori che operano a livello nazionale. In queste tre giornate di fine ottobre il libro e la cultura sono stati protagonisti nel capoluogo umbro attraverso la promozione delle produzioni editoriali, ma anche con i tanti incontri con gli autori e con le grandi case editrici che hanno presentato i loro lavori. A dicembre sarà la volta di Terni ma la ‘contaminazione’ di UmbriaLibri è arrivata e continuerà ad arrivare, su tutto il territorio regionale anche attraverso il racconto dei nostri borghi con il progetto dello ‘scrittore residente’. Saranno molti gli eventi legati a UmbriaLibri che si snoderanno nell’arco del 2024, con l’obiettivo di dare un ampio respiro a questa manifestazione che ha al centro la cultura e la lettura, i due pilastri per la crescita personale di ognuno di noi e per sviluppare quella conoscenza critica che ci rende cittadini liberi”.
L’assessore ha voluto ringraziare il direttore Angelo Mellone, Sviluppumbria che ha curato la gestione organizzativa e per prima, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, “per aver creduto nell’iniziativa”. “Grande soddisfazione per un’edizione che ha riportato Umbrialibri nella meravigliosa cornice del centro storico di Perugia” è stata espressa dall’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa. “Sviluppumbria ha curato tutti gli aspetti organizzativi e operativi coinvolgendo ben 40 editori umbri tra Corso Vannucci e Piazza Matteotti – ha ricordato Michela Sciurpa-. Un ringraziamento al direttore artistico Angelo Mellone per questo evento culturale che ha portato in Umbria importanti autori di livello nazionale”

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Continua la crescita dell’ateneo umbro

Il rettore Maurizio Oliviero elenca i risultati ottenuti nel corso dell’ultimo triennio

«L’Università degli studi di Perugia ha raggiunto risultati importanti, di cui siamo soddisfatti e orgogliosi. Per il terzo anno consecutivo il nostro Ateneo è in crescita, in buono stato di salute, seppure in un contesto nazionale ed internazionale che ci impone di alzare lo sguardo»: il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero, ha aperto così la sua relazione durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024. «Questi risultati sono il frutto del lavoro straordinario di una comunità che io mi sento di ringraziare perché ognuno, con il proprio ruolo e la propria passione, ha dato la possibilità a questo Ateneo di raggiungere l’autorevolezza che la sua storia merita» ha aggiunto. Oliviero ha sottolineato che «sono circa 30 mila gli studenti dell’Università di Perugia, non computando gli immatricolati e le immatricolate di questo anno». «Un numero importante per noi» ha proseguito. «I nostri studenti – ha rilevato ancora il rettore – non sono una comunità passiva ma rappresentano per noi un costante punto di riferimento. Sono molto orgoglioso anche di comunicare che nella nostra comunità il 91 per cento dei nostri studenti sono molto soddisfatti dell’esperienza che stanno conducendo nel loro Ateneo. Quasi l’81 per cento dei laureati dello scorso anno ha trovato lavoro a tempo indeterminato. Ma il dato che ancora più mi conforta è che di questi ultimi più del 90 per cento è riuscito a trovate lavoro nel percorso di studi che ha affrontato nell’ambito nella nostra comunità. Questo perché ne sottolinea l’efficacia e l’importanza. Sono stati, inoltre, decuplicati negli ultimi tre anni gli investimenti che il nostro Ateneo, su risorse proprie, sta destinando alla ricerca, quest’anno sono più di 4 milioni, 147 i progetti di interesse nazionale che sono stati approvati al nostro Ateneo, circa 60 i progetti di brevetto depositati, così come grazie al piano nazionale di coesione sono molti i centri che da quest’anno stanno prendendo piede nella nostra Università». «L’attività internazionale per noi rappresenta un grande investimento» ha poi sottolineato Oliviero. «Io sono fortemente convinto – ha aggiunto – che i nostri giovani possono trovare, attraverso il nostro Ateneo e gli atenei del sistema nazionale del nostro paese, una porta di accesso al mondo, con esperienze che gli permetteranno di crescere, di acquisire competenze e la consapevolezza che la diversità è una risorsa e non un problema, per poi di ritornare a darci una mano a migliorare le nostre società. Sono più di 600 gli accordi internazionali sottoscritti, 26 i doppi titoli che il nostro Ateneo ha sottoscritto con altre istituzioni non solo europee». «Credo che l’Università, con i sia pur tanti difetti e manchevolezze – ha detto ancora il rettore – rimanga il luogo fisico e intellettuale dove si continua a far sentire la voce della cultura come strumento di costruzione di civiltà. Se è vero che stiamo vivendo un secolo complesso, le università possono adoperarsi per renderlo migliore, perché sono il luogo in cui si percepisce come a volte gli insegnamenti della storia vengano rimossi o mistificati ma è anche il luogo in cui educare i nuovi saggi perché possano riscrivere con la calligrafia della dignità e dell’onesta intellettuale il nostro futuro»

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Tesei: “L’accordo di programma per l’acciaieria sta procedendo”

La governatrice ha fatto il punto sui tempi di attuazione del piano di investimento a Terni da parte della famiglia Arvedi

«Né l’accordo di programma né il piano industriale di Ast si possono definire in stallo o in alto mare, ma sono il frutto di un percorso e di una procedura che sicuramente è complessa ma che sta andando avanti»: lo ha sottolineato la presidente della Regione, Donatella Tesei, rispondendo in Assemblea legislativa a una interrogazione del consigliere del Pd, Fabio Paparelli. Dopo aver ricordato che «sulla questione la Regione non fa propaganda e non fa annunci» la governatrice ha parlato di «ricostruzioni molto sconclusionate» da parte di alcuni, «frutto di impreparazione e fervida fantasia». «Ast vale 3.500 occupati per Terni – ha detto Tesei -, considerando i circa mille dell’indotto, perché noi ci dobbiamo preoccupare anche delle aziende che lavorano con Ast e dei relativi dipendenti, un tema questo da tenere sempre presente. L’altro elemento che va per forza chiarito è che Ast, per fortuna per certi aspetti, non vale 15 punti di percentuale di Pil dell’Umbria, un dato che è stato scritto e oggi è stato ripetuto in aula. Questo significherebbe 3 miliardi l’anno, ma in realtà l’Ast, che pure è una azienda strategica e importantissima anche ai fini dell’Umbria, vale il 4 per cento di Pil». «Ast, su cui grazie anche alla gestione precedente, fino al 2021 si era riusciti a tenere buona parte dell’occupazione – ha poi ricostruito la presidente -, all’avvento della famiglia Arvedi era una azienda su cui Thyssen oramai non investiva più. Questo in un settore in cui, invece, è fondamentale investire in modo massiccio, perché altrimenti non si ha una prospettiva industriale e reddituale di crescita. Come sappiamo bene Ast viene acquisita dal gruppo italiano Arvedi sulla base di un piano di rilancio della produzione nazionale dell’acciaio, attraverso anche delle interlocuzioni con l’allora Governo Draghi e con la prospettiva di un sostegno da parte di questo ultimo a un piano industriale di rilancio aziendale. Per questo il gruppo Arvedi, che fin dalle prime analisi dell’ottobre 2021 identificò i fattori di rischio e viceversa di potenziale sviluppo, studiò un piano industriale che facesse di Ast una moderna acciaieria di rilievo mondiale per certi tipi di produzione, sviluppando nel tempo livelli occupazionali e ritorni di investimento sul territorio. Punto cardine era ridurre l’impatto ambientale. Nacque così il famoso piano di oltre un miliardo di investimento che oltre ai cardini industriali e occupazionali, tra cui l’investimento nell’unico sito ternano, prevede la totale decarbonizzazione della fabbrica e l’azzeramento di emissioni industriali di CO2, attraverso interventi strutturali sulla fabbrica e 100 milioni almeno di investimenti ambientali. Piano che la parte privata si è impegnata a finanziare con adeguate garanzie per oltre 700 milioni, chiedendo poco meno di 300 milioni di supporto pubblico, come è normale in un piano strategico per l’Italia e l’Europa ad elevato impatto ambientale positivo. La strada che il governo Draghi scelse fu quella di una parte preponderante del contributo pubblico con accesso al fondo Pnrr destinato specificatamente all’abbattimento delle emissioni delle aziende difficili da decarbonizzare, come ovviamente è l’industria dell’acciaio. Il piano industriale fu pensato per rispondere pienamente ai criteri di eleggibilità del fondo e, allo stesso tempo, che fosse forte dal punto di vista del rilancio industriale. Dopo moltissimo lavoro nel mese di agosto il Mase, ministero competente per il fondo, ha emesso una apposita determina direttoriale che dichiarava eleggibile per questo tipo di intervento e, contestualmente, ha inviato questa proposta alla direzione generale Competition della Commissione Europea per quanto attiene al semaforo verde, ossia alla eleggibilità all’accesso a questo fondo. Questo è un percorso che è previsto dalla legge e oggi la situazione di questo settore specifico è ancora all’esame della commissione Competition. Deve essere chiaro che non è il piano industriale o l’accordo di programma di Ast ad essere andato in commissione ma solo questa parte che riguarda l’aspetto dell’eleggibilità per accedere agli aiuti di Stato. Sempre in agosto sono terminati i lunghi lavori del Governo per la predisposizione della bozza di accordo di programma, la cui circolazione e definizione è stata ovviamente sospesa in attesa di questo ok europeo. Da allora azienda, Regione e Governo sono in attiva attesa e stiamo interloquendo con la commissione europea proprio per avere questo sblocco e finalmente questo semaforo verde». La presidente si è poi soffermata sul tema dell’energia «per tutte le nostre aziende strategico». «Oggi in Italia si pagano 137 euro al megawatt ora – ha spiegato -, nel nord Europa di paga la metà, un terzo in Asia e negli Stati Uniti. Questo è un problema che riguarda naturalmente tutte le aziende energivore ed è un problema enorme per una azienda come Ast. Anche su questo l’Umbria ha fatto di tutto e di più per le proprie aziende e sul dossier Ast fin dalle prime battute. Siamo attivi con Enel e il Governo, insieme naturalmente all’azienda, su un ampio set di interventi su cui avrò a novembre un incontro con i vertici di Enel. Questo è un tema estremamente complesso e molto sovraordinato rispetto alle nostre competenze regionali ma sul quale non abbiamo mai avuto timore di attivarci e continueremo a farlo perché sicuramente una azienda come Ast è strategica non solo per la nostra regione ma per il sistema italiano e europeo».

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